Non passa giorno senza che un nuovo scandalo politico non venga sbattuto in prima pagina, ma ciò nonostante i politici restano al loro posto e non calano nei sondaggi. Molti se ne chiedono il perché. A tale proposito vi segnaliamo una ricerca, pubblicata lo scorso dicembre da Beth Miller, ricercatrice presso l’Università del Missouri-Kansas City.
Lo studio dimostra che lo scandalo politico in realtà non distrae l’elettore. La ricercatrice, ogni due giorni, ha presentato a 413 studenti un articolo di giornale contenente informazioni su un candidato alla poltrona di sindaco. Poi, da 1 a 14 giorni dopo, la Miller ha testato la memoria degli studenti per quanto riguardava le politiche del candidato sindaco. Risultato: la metà dei partecipanti ricordava in particolare la confessione di una sua relazione extra-coniugale.
Dal punto di vista psicologico, si potrebbe ritenere che l’informazione dello scandalo avrebbe potuto far dimenticare le tracce di memoria precedentemente associate alla proposta politica del candidato, soprattutto perché, come è noto, le informazioni negative si ricordano molto meglio e riescono più di quelle positive a catturare l’attenzione.
Ma si potrebbe formulare anche un’altra ipotesi: la salienza dello scandalo avrebbe potuto anche potenziare tutti i ricordi associati con il politico. Ciò sarebbe coerente con l’idea secondo la quale la memoria è una ‘rete associativa’ composta di nodi interconnessi. In questo senso, l’attivazione di un nodo – quello rappresentato dallo scandalo – potrebbe poi riflettersi su tutti gli altri nodi connessi, potenziando la memoria relativa alle proposte del politico.
La Miller ha scoperto infatti proprio questo: le informazioni legate alla politica sono state ricordate meglio dai partecipanti che ricordavano lo scandalo. La memoria dello scandalo aveva di fatto rafforzato la memoria della proposta politica del candidato. Naturalmente, chiarisce la ricercatrice, lo scandalo non va ricercato attivamente, perché potrebbe influenzare in modo negativo la campagna politica di alcuni partecipanti…
Tuttavia, quando capita, non è la fine del mondo. I risultati di questo studio suggeriscono che l’esposizione alle informazioni scandalose può addirittura avere effetti collaterali positivi non precedentemente esplorati, come quello di potenziare la memoria anche degli aspetti politici non riconducibili allo scandalo.
Fonte: Miller, B. (2010). The Effects of Scandalous Information on Recall of Policy-Related Information. Political Psychology, 31 (6), 887-914 DOI, via BPS
Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona
Immagine: Cetto La Qualunque, personaggio di Antonio Albanese, al cinema con “Qualunquemente”
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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