La coppia di fronte al Viagra

Viagra: come ha cambiato la vita della coppia.

del Prof. Emmanuele A. Jannini

Certo che il maschio sta cambiando: per questo stiamo pubblicando il ”manifesto della sessualità di valore”, nel quale verranno delineati i codici per una nuova virilità. L’iniziativa è partita da Boston durante il trentesimo meeting della Society for Sex Therapy and Research, che ha contribuito a fare il punto sui cambiamenti della sessualità maschile e dei suoi disagi nell’epoca del Viagra.

Dirigo questo progetto che nasce da un dato emergente: gli uomini oggi sentono il bisogno di vivere una sessualità di valore, nell’ambito di una più generale ricerca di completezza della propria identità. La sessualità verso cui tendono è concepita come un’esperienza in grado di soddisfare la sfera emotiva e relazionale oltre a quella fisica. La “Viagra Revolution” è stata proprio questa: i maschi sono più teneri, dolci, affettuosi. Il farmaco che li fa certi della loro erezione permette anche comportamenti meno aggressivi. Accanto ai pazienti che soffrono della forma più tradizionale di disfunzione erettile, si affiancano sempre più uomini che si trovano ad affrontare un disagio nella sessualità.

Il <> è il nuovo termine sessuologico, che abbiamo coniato proprio a Boston, per indicare l’eco intrapsichica e relazionale che le episodiche défaillances provocano, ma anche quella “previsione di insuccesso” che ne consegue e che si manifesta con la sintomatologia di attivazione adrenergica: forti battiti del cuore, ansia, paura di non raggiungere l’erezione. Il Viagra, insieme a una buon sostegno psicosessuologico, si dimostra la risposta terapeutica più efficace non solo nell’impotenza vera e propria, ma anche nella nuova categoria del Disagio Sessuale, una terapia capace di interrompere il circolo vizioso che parte dalla perdita di erezione, continua nelle conseguenti ansia e depressione, che a loro volta sono la causa del successivo insuccesso.

Ma accanto a chi è vittima del Disagio Sessuale, curato dal sessuologo e dal sessuologo medico, ci sono gli utilizzatori del farmaco a scopo ricreazionale. Sono i “drogati” di Viagra, coloro che inseguono il mito di una performance sempre migliore, pur essendo perfettamente normali. Magari più per se stessi che per la partner. Sono coloro che si rivolgono a internet per avere il farmaco, che se lo passano negli spogliatoi delle palestre, che l’ottengono da qualche farmacista compiacente. Per costoro il rischio di dipendenza psicologica (non dipendenza farmacologica, che non è provocata dal farmaco) è molto alto. Da normali che erano diventano “dopati”, malati.

Tanto quanto una buona andrologia deve essere capace di rispondere con le terapie più efficaci alla richiesta di aiuto non solo degli impotenti, ma anche di chi soffre di Disagio Sessuale, altrettanto deve essere in grado di scoraggiare un uso pericoloso, sia sul piano sociale che dell’equilibrio psicosessuologico della coppia.

Prof. Emmanuele Jannini

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