L’ombelico, il corpo e la censura
Dr. Walter La Gatta
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L’ombelico è il “ricordo” del cordone ombelicale, cioè quel canale che unisce il feto alla placenta materna, fornendo al bambino le sostanze nutritive e l’ossigeno necessario per la vita intrauterina.
Al momento della nascita il cordone ombelicale viene però reciso perché ormai è inutile: il moncone che rimane in poco tempo si cicatrizza, essiccandosi e poi staccandosi definitivamente dal ventre.
Così si forma il nostro ombelico, che non ha dunque un aspetto determinato dai geni, ma che acquisisce la sua forma caratteristica in base a come viene tagliato il cordone e a come i tessuti si cicatrizzano (due gemelli identici possono avere ombelichi diversi).
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Tutti i mammiferi hanno un ombelico, ma solo quello umano è particolarmente visibile. Ve ne sono di diverse dimensioni e colori, più incavati e più pronunciati: quelli considerati più attraenti sotto l’aspetto estetico ed erotico sono sicuramente i primi (non a caso molti ricorrono all’ombelicoplastica, un’operazione che in meno di mezz’ora, in anestesia locale, permette di cambiare la forma e la profondità del proprio ombelico).
Il fondo dell’ombelico è una parte molto delicata, in quanto comunica direttamente con milza, stomaco e fegato. Nella parte centrale del fondo si trova il “nodo”, che non compare in tutti i soggetti, ed ha la dimensione di un neo, a volte sporgente.
Le forme più conosciute dell’ombelico sono la forma rotonda, considerata la più armoniosa, quella ovale, che è anche la più comune e quella a mandorla, la più sexy.
L’ombelico è, da sempre considerata una zona particolarmente erogena, perché ricorda altri orifici del corpo. In particolare, l’ombelico della donna è considerato in molte culture una vera e propria arma di seduzione. Si pensi ad esempio alle danze polinesiane, alla danza del ventre, alla conformazione del sari, l’abito tradizionale delle donne indiane, che lascia scoperta questa parte del corpo.
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Nelle culture antiche la forma dell’ombelico veniva riconosciuta in alcuni monumenti di pietra, che per questo divenivano oggetti di culto. Li troviamo in Mesopotamia, in Grecia (a Delfi per Gea, a Pafo per Afrodite), in Sardegna (presso la ziqurrat di Monte d’Accoddi): si tratta di grandi pietre ovoidali (l’uovo iniziale del cosmo).
L’ombelico rappresentava infatti il simbolo del centro del grande corpo vivente del mondo, richiamando l’essere lontano, primordiale, che possedeva tutte le infinite e originarie potenze del grande vivente.
Nella mitologia greca, Onfale (femminile di onfalòs, che in greco antico significa “ombelico”) era la regina della seduzione: nessun uomo le poteva resistere. Ercole, il semidio, l’uomo più virile della mitologia antica, fu costretto, per amor suo, a vestirsi da donna e a filare la lana, mentre Onfale indossava la sua pelle di leone.
Vitruvio vide nell’ombelico il centro dell’essere umano, inquadrabile in un cerchio o in una circonferenza (come poi dimostrò Leonardo da Vinci nel famoso disegno dell’uomo di Vitruvio). Dice Vitruvio:
“Il centro naturale del corpo umano è l’ombelico; infatti se una persona si distendesse a terra supina a braccia e gambe divaricate, puntando il compasso sull’ombelico e tracciando una circonferenza, questa toccherebbe entrambe le estremità dei piedi e delle mani. Nondimeno, come è possibile inscrivere il corpo in una circonferenza così se ne può ricavare un quadrato”.
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Michelangelo e Raffaello furono accusati di eresia per aver rappresentato Adamo ed Eva con degli ombelichi. Se erano stati creati a immagine di Dio, ciò significava che anche Dio aveva un ombelico? E chi era la madre? Grande scandalo.
Di ombelico parlò anche Freud, spiegando il concetto di “ombelico del sogno“, cioè quel punto oscuro che “non si lascia sbrogliare”.
Nell’interpretazione dei sogni leggiamo infatti:
“Questo è allora l’ombelico del sogno, il punto in cui esso affonda nell’ignoto. (…) Da un punto più fitto di questo intreccio si leva poi, come il fungo dal suo micelio, il desiderio onirico”
Nel mondo del cinema, a Hollywood, il Codice Hays, manuale di autocensura al quale tutti i produttori, registi e attori dovevano uniformarsi, in vigore dagli anni Trenta, vietava espressamente di mostrare l’ombelico. Dopo la morte dell’estensore di questo codice, Will H. Hays, presidente della Motion Pictures Producers and Distributors of America, si scoprì che il censore aveva segretamente raccolto una collezione di immagini di ombelico e che su queste si masturbava.
Recentemente è andato molto di moda mostrare l’ombelico, con top corti e pantaloni a vita bassa e molte ragazze si sono tolte lo sfizio di farsi fare un piercing all’ombelico. Peraltro questa moda del piercing all’ombelico sembra fosse presente anche presso le donne nobili dell’antico Egitto: il piercing era un segno di regalità.
Al di là di tutto questo, l’ombelico è il punto dal più ricco significato simbolico del nostro corpo: è l’origine della nostra vita, il punto di collegamento con i nostri genitori, e soprattutto è la parte del corpo che mostra la nostra comune origine umana.
Dr. Walter La Gatta
Fonti:
Il filo di Atopon
Human Trainer
Il Covile
Rifarsi l’ombelico: ultima moda USA (video)
Le 400 culs
Immagine:
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