Traumi infantili legati al cancro al polmone

I traumi subiti da bambini sono stati associati ad un aumento del rischio di sviluppare il cancro ai polmoni in un’età più avanzata della vita. Alcuni ricercatori scrivono, nella rivista open access BMC Public Health, che la relazione può essere in parte spiegata con l’aumento della quantità di sigarette fumate da parte delle vittime di traumi infantili.

David Brown e Robert Anda, dai Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, USA, hanno lavorato con un team di ricercatori per studiare gli effetti dell’abuso (emozionale, fisico, sessuale), prendendo in considerazione la violenza domestica, la separazione dei genitori, la crescita in una famiglia in cui alcune persone sono malate di mente, sono tossicodipendenti, o detenuti. Ebbene, le esperienze infantili avverse sono state associate ad un aumentato rischio di cancro al polmone, così come ad una morte prematura, sempre a causa del tumore ai polmoni. Anche se a rappresentare la parte preponderante di questo rischio sono i comportamenti legati al consumo di sigarette, secondo i ricercatori potrebbero esservi coinvolti anche altri meccanismi fisiopatologici.

Le informazioni sui traumi infantili subiti sono state raccolte da 17.337 persone tra il 1995 e il 1997. Brown ei suoi colleghi hanno seguito la documentazione medica di questi soggetti, per poi verificare l’incidenza di cancro al polmone nel 2005. Secondo Brown, “Rispetto a chi non aveva mai avuto traumi infantili, i soggetti che avevano vissuto sei o più traumi avevano una probabilità tre volte maggiore di contrarre un cancro ai polmoni.

Tra coloro che avevano sviluppato, o sono morti, di cancro ai polmoni, quelli con sei o più eventi avversi subiti da bambini avevano circa 13 anni meno degli altri.

Il messaggio di questo studio è dunque questo: lo stress subito nell’infanzia porta spesso a comportamenti dannosi come il fumare, il quale a sua volta può condurre allo sviluppo di malattie come il cancro ai polmoni e, forse, ad una morte precoce. Ridurre l’incidenza di queste esperienze infantili avverse dovrebbe pertanto essere considerato fondamentale nei programmi di prevenzione primaria, anche in relazione allo sviluppo del cancro al polmone.

Fonte: Science Daily

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Immagine: Said and Done

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