Volere un figlio – Consulenza on line

Gentile dott.ssa ho 33 anni e mio marito 38.Siamo sposati da due anni ma siamo stati fidanzati10.Ora mio marito insiste col volere un figlio dicendo che la nostra età è ormai avanzata.Io però non mi sento pronta ,non sento qell’istinto materno che dovrebbe subentrare ad un certo punto della vita di ogni donna.Inoltre non nutro molto interesse verso i bambini anzi a volte li respingo.Premetto che la mia vita famigliare non è stata delle migliori,sono dovuta crescere tra problemi economici e poca serenità. Ho paura di prendere una decisione le chiedo un consiglio devo aspettare il momento giusto(?) o fare un figlio e lasciare che la vita segua il suo corso?

Gentilissima,

Come potrei, da queste poche righe che mi scrive, consigliarla al meglio? Certamente non ho gli strumenti per poterle dare alcun consiglio. In ogni caso, non mi permetterei mai di entrare nella sua vita privata al punto di dirle se è giusto o meno mettere in cantiere un bambino… Questa è una scelta sua, o meglio, vostra. Infatti, può essere giusto il discorso che lei non si sente pronta, che non ha il senso materno, che non ama i bambini ecc., ma allora, dopo dieci anni di fidanzamento, perché si è sposata? La vostra storia non poteva continuare così com’era, fino a quando non fosse giunto il momento adatto per metter su famiglia?
La vostra età inoltre non è avanzata, nel senso che oggi i genitori hanno tutti un’età molto superiore a quanto accadeva in passato, ma non è detto che decidere di avere un figlio significhi averlo subito: conosco persone che la settimana dopo la fatidica decisione erano già in dolce attesa e persone che hanno dovuto aspettare più di 15 anni perché questo loro sogno si realizzasse… Dunque, che dirle? Credo che nessuna ragione logica la obblighi a mettere al mondo un figlio che non desidera e che, se può fare altro che possa darle maggiore gratificazione, è giusto che lo faccia. Credo però che suo marito, sposandosi, pensava ad altro tipo di progetti. Se lei capisse che il suo è solo un rifiuto psicologico, dovuto alla sua infanzia negata ed alla paura di dover rivivere, anche indirettamente, certi momenti ed esperienze, la cosa migliore da fare sarebbe parlarne con un terapeuta.
Cordiali saluti e auguri.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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