Gita scolastica – Consulenza on Line

Cara Dottoressa, le scrivo dopo che sono appena uscita da una delle situazioni peggiori della mia vita da adolescente. Oggi dovevo partire per la Gita scolastica a Parigi, ma da stamani mattina una paura di partire mi ha avvolto in una spirale terribile, così che nel pomeriggio ho pianto tutta la sera, non riuscendo a smettere nè a spiegare cosa mi succedeva. L’idea di partire sola mi ha sempre impaurito, e sono stata sempre restia ad andarmene di casa, ma stasera c’era qualcosa di più. Non sn riuscita a controllarmi e mi sn fatta paura da sola, nn riuscendo a capire il reale motivo di tutto ciò. Mia mader,e la persona più splendida di qsto mondo, ha cercato di convicermi in tutti i modi, ma nn c’è riuscita: risultato HA CHIAMATO LA PSICOLOGA PER ANDARCI LEI STESSA, DA SOLA! Mi sento un fallita, una scema, che non sa cogliere le occasioni, Forse ho dei problemi dentro di me( ho 18 anni e nn ho mai avuto un ragazzo, anche se ho tantissimi amici….) I miei genitori mi danno tutto ed io li adoro, ma nn riesco a togliermi contiunui stati d’ansia che mi si creano per tutto. Faccio molte attività, tutte, o quasi, con ottimi risultati, a partie dalla scuola. Ma nonostante tutto l’ansiia mi attanaglia in qualsiasi situazione della mia vita, e stasera credo che ATTACCO DI PANICO sia la parola giusta per definire ciò che mi è successo. Ho paura di me stessa, e adesso mi sento anche inj colpa per tutte, e ho paura che mia madre si senta una fallita, cosa che non è assolutamente, perchè mi fa trascorrere una vita meravigliosa. Non mi manca niente, eppure sento che c’è qualcosa dentro me che mi blocca e non so cosa è. Spero che parlare con lei mi possa aiutare a trovare la chiave delle mie insicurezze e delle mie ansie. La saluto e aspetto una sua risposta RAGAZZA TRISTE

Cara “Olga”,

Non so come ti chiami, ma poiché il nick che hai scelto (ragazza triste) non mi sembra adeguato alla situazione, permettimi di chiamarti con un nome a caso: Olga.
Come ti dicevo, è anzitutto sbagliato affibbiarsi delle etichette (es. ‘scema’, ‘triste’, ‘fallita’ ecc.) dalle quali poi è difficile liberarsi. E’ vero infatti che in qualche momento puoi sentirti così, ma sentircisi per qualche momento (fossero anche giornate intere…) non è abbastanza per poter dire ‘io sono così’. Tu non sei SOLO quello, sei anche altro.
Basti pensare agli ottimi risultati che hai conseguito a scuola, nello sport ed in tutte le altre attività: se non fossi una persona di valore questi risultati non li avresti raggiunti, ti pare?
Anche le persone di valore dunque hanno dei momenti di debolezza, di fragilità, dei momenti in cui non ci si sente contenti della propria vita e delle proprie prestazioni. L’importante è non farne un dramma, guardare avanti e continuare a vivere, perché occorre avere sempre le risorse pronte per fronteggiare adeguatamente le tante sfide (belle e brutte) che la vita ci riserva.
Probabilmente i tuoi genitori non ti hanno mai fatto mancare nulla e, paradossalmente, è proprio questo che oggi ti fa mancare una cosa importante: la fiducia in te stessa. Per avere fiducia nelle proprie possibilità bisogna infatti imparare dalla vita, superare degli ostacoli, cadere e rialzarsi. Se non ti metti mai in una situazione ‘difficile’ mai potrai sapere fino a che punto Olga sa giocare al gioco della vita, fino a che punto Olga può sopportare le frustrazioni, le difficoltà, i contrattempi. Olga, dicevo, non la famiglia di Olga!
Il fatto che tua madre sia andata dalla psicologa anche senza di te non è un problema tuo, ma SUO. Come tu dici, può sentirsi inadeguata, incapace nel suo ruolo genitoriale, ma questo non dipende certo da te: il problema è suo e non sta a te cercare di capire gli eventuali suoi sensi di inadeguatezza, le sue ansie, le sue fragilità. Sicuramente la psicologa l’avrà tranquillizzata e le avrà dato gli strumenti per superare questo momento di defaillance (capita anche alle persona grandi sai, non solo agli adolescenti…). L’importante è che tu non ti senta in colpa: ciò che fai o che non fai riguarda anzitutto la tua vita; dal momento che ormai hai 18 anni e sei anche maggiorenne, devi pensare come una persona adulta che bada a sé stessa e che cerca di aiutarsi da sé TUTTE LE VOLTE CHE E’ POSSIBILE.
E infine veniamo alla gita: non diciamo parole grosse, un attacco di panico è qualcosa di molto più grave! Hai solo avuto paura, tanta paura, di trovarti da sola a dover fronteggiare situazioni cui non sei abituata. Sai che ti dico? Pazienza! Hai 18 anni e chissà quante altre occasioni avrai di andare in vacanza con i tuoi amici… Questa volta è andata così, il mondo non si fermerà per questo! Cerca dunque di sdrammatizzare, di scherzarci su, rilassati.
Questo per quanto riguarda il passato; per il futuro invece cerca di stabilire due o tre cose non tanto difficili che vuoi provare a fare da sola (e che non hai mai fatto prima da sola). Impegnati al massimo, falle e poi, quando raggiungerai gli obiettivi, fatti dei complimenti: significa che il tuo fiore è finalmente sbocciato.

p.s. Se qualche volta fallirai non importa: ogni errore è scuola di vita.
Cari saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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