Donne: cosa resta da fare per cambiare

Nella Giornata internazionale della donna, che si iniziò a celebrare nel 1911, in tutto il mondo vengono celebrati i successi delle donne  per la loro emancipazione. Questa giornata sottolinea tuttavia anche il lavoro che resta da fare per raggiungere una completa parità di genere.

Il tema di quest’anno è #BalanceforBetter che si può riassumere così: un mondo equilibrato in base al genere è a beneficio di tutti, sia sul piano economico, sia sul piano sociale.

Come mostrano le statistiche che seguono, ci sono enormi differenze nei tipi di disuguaglianza affrontati dalle donne in diverse parti del mondo: dalla rappresentanza culturale, agli oneri domestici, al matrimonio precoce.

  • Incidenti

In uno studio del 2011 su oltre 45.000 vittime di incidenti in 11 anni, i ricercatori dell’Università della Virginia hanno scoperto che le donne alla guida avevano molte più probabilità di essere ferite in un incidente, rispetto agli uomini. Ciò è dovuto al fatto che le caratteristiche di sicurezza delle auto sono state progettate per gli uomini. Data la minore altezza delle donne, il posizionamento dei poggiatesta, così come la posizione di seduta, non sembrano progettate per persone di minore altezza. Questo può causare lesioni più devastanti sul corpo femminile, in caso di incidenti.

  • Spose bambine

A livello globale, 12 milioni di ragazze si sposano ogni anno prima dei 18 anni: circa 33.000 ogni giorno, o una ogni due secondi. Oggi ci sono circa 650 milioni di donne che sono state spose bambine. Le ragioni dipendono dalle varie culture e società, ma certamente è indiscutibile che le ragazze non sono apprezzate in famiglia tanto quanto i ragazzi, per cui sposandole in giovane età le famiglie trasferiscono il “peso economico” della giovane su un’altra famiglia.

  • Le donne nelle zone rurali dell’Africa trascorrono 40 miliardi di ore all’anno per raccogliere acqua

Nelle zone rurali dell’Africa sub-sahariana, la mancanza di servizi e infrastrutture, combinata con l’aspettativa dei doveri domestici e delle opportunità di lavoro limitate per le donne significa, secondo l’ONU, che collettivamente queste donne trascorrono 40 miliardi di ore all’anno per raccogliere acqua e legno per le loro famiglie.

  • Ci vorranno 108 anni per colmare il divario di genere nell’economia e nella politica

Al ritmo attuale, ci vorranno altri 108 anni per raggiungere la parità di genere, secondo il più recente rapporto Global Gender Gap del World Economic Forum. In tutti i 106 paesi studiati nella prima edizione del rapporto, le maggiori lacune di genere riguardano le dimensioni dell’ empowerment economico e politico, che richiederanno rispettivamente 202 e 107 anni di attesa. Il più grande divario di genere è nella dimensione dell’empowerment politico.

  • Solo 6 paesi danno alle donne diritti di lavoro legale uguali agli uomini

Il rapporto Business and The Law Report ha misurato la discriminazione di genere in 187 paesi. Risultato: solo Belgio, Danimarca, Francia, Lettonia, Lussemburgo e Svezia hanno ottenuto il punteggio massimo su otto indicatori (dal ricevere una pensione alla libertà di circolazione), che influenzano le decisioni economiche prese dalle donne durante la loro carriera. Un’economia tipica dà alle donne solo tre quarti dei diritti degli uomini nelle aree misurate.

  • Il 22% dei professionisti dell’IA sono donne e potrebbe dipendere dall’insicurezza personale

Secondo il rapporto Global Gender Gap del Forum, solo il 22% dei professionisti che lavorano nel mondo dell’ intelligenza artificiale sono donne, rispetto al 78% di sesso maschile. Ciò spiega una differenza di genere del 72% ancora da sanare e riflette il più ampio divario nelle competenze STEM (specializzazione nelle materie scientifiche).

Leggi anche:  Il turismo sessuale, una squallida realtà

Nel 2012, solo il 14% delle donne che iniziavano l’università nei paesi dell’OCSE ha scelto materie legate alla scienza, rispetto al 39% degli uomini.

Un rapporto PISA del 2015 ha rilevato che persino ragazze ad alto rendimento scolastico sono state rese insufficienti quando è stato chiesto loro di “pensare come scienziati”. Le ragazze erano meno sicure dei maschi di poter risolvere problemi di scienze e matematica e riportavano livelli più elevati di ansia nei confronti della matematica.

In uno studio condotto sugli studenti della Cornell University nel 2003, gli psicologi hanno scoperto che le donne valutavano le loro capacità scientifiche inferiori a quelle degli uomini, anche se ottenevano risultati simili nei quiz. I ricercatori hanno espresso questa opinione: “Le donne potrebbero evitare  gli obiettivi scientifici perché le loro opinioni personali le portano a definire in modo errato le loro abilità su un determinato compito scientifico”.

  • Per ogni personaggio del cinema, ci sono 2,24 uomini

L’Istituto Geena Davis ha analizzato 120 lavori teatrali tra il 2010 e il 2013 in 10 paesi scoprendo che dei 5.799 personaggi che ne facevano parte, meno di un terzo (30,9%) erano di sesso femminile e più di un terzo (69,1%) erano di sesso maschile.

Dr. Giuliana Proietti

Immagine

Pexels

Fonte:
WeForum2019

I Social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *