Il macho, il machismo e i comportamenti sessisti

Cosa significano “macho” e “machismo”?

Macho è una parola spagnola che significa “maschio”, per intendere le caratteristiche tipiche del maschio dei paesi latini:  audace, spericolato, forte, deciso,  risoluto,  sfrontato,  spavaldo, arrogante, ecc.  Due psicologi statunitensi qualche anno fa hanno descritto questa tipologia di individuo nel contesto nordamericano e da lì è nato il termine “macho-man”. Dal punto di vista psicologico, i tratti salienti del machismo sono stati descritti in questi termini: tendenza alla violenza e alla prevaricazione, atti vandalici, violenza sulle donne, scontri fisici fra rivali. (Mosher D., Tomkins S., Scripting the Macho Man: Hypermasculine Socialization and enculturation, Journal of Sex research, vol. 25, 1988). Questa parola è ormai stata adottata nell’uso inglese per riferirsi a un certo tipo di comportamento, o a culture maschili che promuovono una mascolinità eccessiva, prepotente e aggressiva

Il “machismo” è espressione di una ideologia culturale?

Si, quando nella letteratura psicologica si parla di “machismo”, si intendono dei comportamenti non estranei al gruppo e alle norme sociali dell’ambiente in cui il macho vive: essi si ispirano anzi ad una precisa ideologia che si forma nella persona durante l’infanzia e il processo di socializzazione. Questa ideologia sostiene che gli uomini sono diversi dalle donne e sono ad esse superiori.

Il machismo è legato ai comportamenti sessisti?

Certamente: questo modo di pensare è la fonte di molti comportamenti sessisti. Le persone che hanno interiorizzato questa convinzione, anche se non se ne rendono conto, agiscono in modo diverso di fronte a donne o uomini. Tendono ad essere più protettivi e paternalistici nei confronti delle donne, ma nello stesso tempo le lasciano fuori dai compiti che implicano tratti che considerano “maschili”. Per esempio, possono non includere le donne in attività che richiedono forza fisica o prontezza mentale, o comunque non sono conformi ai ruoli femminili tipici o tradizionali. Dalle donne il tipico macho si aspetta un comportamento passico e sottomesso.

Quale è il ruolo dei genitori?

Purtroppo a volte i genitori diventano complici di queste ideologie: per timore che il figlio, crescendo, resti ‘mammone’ o diventi omosessuale, per paura che non sappia difendersi o contare sulle proprie forze, essi preferiscono adottare uno stile educativo che porta il figlio a nascondere le proprie incertezze, magari attraverso il bullismo, il vandalismo o altri comportamenti devianti, erroneamente considerati espressione di virilità.

Come si diventa machos?

Per sentirsi un vero macho, l’uomo deve superare una serie di riti di passaggio, che riguardano prove fisiche, come il fare a botte per provare chi è più forte, affrontare situazioni di pericolo dalle quali sapersi districare ed infine, dare prova di prestanza sessuale, dove dimostrare la propria potenza con le donne.

Il machismo porta sempre vantaggi agli uomini?

No. Nel campo personale, anche gli uomini devono affrontare molte richieste. Sebbene lo standard non sia elevato come quello richiesto alle donne, anche gli uomini devono preoccuparsi della loro immagine sociale e pubblica. Gli uomini devono ispirare sicurezza, spesso attraverso un corpo forte e molte ore in palestra, devono essere sempre sicuri di sé, dominanti, vincenti… Un vero stress. Alcuni autori hanno fatto notare i pericoli fisici che si possono incontrare quando ci si atteggia da ‘duri’: spesso, fin da ragazzi, si è indotti ad assumersi dei rischi che portano ad incidenti, a fumare e bere, a guidare con sprezzo del pericolo. Il ‘machismo’ spinge a mostrarsi forti e determinati in ogni occasione, a non lasciare trapelare dubbi, emozioni, insicurezze, ansia da prestazione, creando un’armatura di comportamenti stereotipati e pregiudizi, per nascondere qualsiasi debolezza. Il rischio, in questi ambienti, per chi non si conforma all’ideologia del machismo, è l’esclusione dal gruppo e la derisione dei pari.

Dott.ssa Giuliana Proietti

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Pexels

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