Viaggiare in auto con un passeggero attraente può essere pericoloso

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Le distrazioni sono una delle principali cause degli incidenti stradali. Un nuovo studio ha scoperto che solo una semplice conversazione con qualcun altro in macchina può essere sufficiente ad aumentare gli errori del conducente. Il rischio è maggiore se si è attratti dal passeggero.

La ricerca è stata condotta attraverso un simulatore di guida da Cale e Jeff Caird Whitea del Cognitive Ergonomics Research Laboratory (CERL) presso l’Università di Calgary in Canada, dove è stato studiato il looked-but-failed-to-see error (l’errore del visto-non visto)

Si tratta di una forma di cecità ai cambiamenti: noi guardiamo una scena, ma non riusciamo a notare qualcosa che qualcosa sta cambiando o è cambiata. Questo può diventare un’importante fonte di rischio durante la guida, dal momento che si può guardare quello che succede sulla strada, ma senza prendere in realtà in considerazione le informazioni che ci arrivano.

Lo studio ha esaminato lo stile di guida del conducente in una città simulata, seguendo i movimenti oculari e i vari errori di guida. Soprattutto, lo studio ha messo a confronto lo stile di guida di un guidatore che è solo in auto con quello che è seduto accanto ad un passeggero per cui prova attrazione (è stato chiesto al guidatore se provava attrazione). Sono stati misurati anche i livelli di estroversione e di ansia.

I risultati sono stati sorprendenti:

Le conversazioni con il passeggero possono essere in effetti fonte di distrazione. Tassi più elevati di errori visto-non visto si sono verificati quando il guidatore è impegnato in conversazioni con un passeggero o una passeggera per cui prova attrazione. In particolare, i guidatori più estroversi e attratti dal passeggero tendevano ad essere più ansiosi, hanno guidato più piano, fermandosi di meno sulle strisce pedonali e coinvolgendosi in un maggior numero di incidenti con le moto.

Questa interferenza emotiva è stata sufficiente a suscitare un aumento otto volte superiore di errori visto-non visto nei confronti delle moto e quattro volte in più nei confronti dei pedoni.

In altre parole, la conversazione non ha alterato come il guidatore osserva la strada, ma ha influenzato il suo prendere in considerazione le informazioni trasmesse dagli occhi al cervello, che era evidentemente impegnato su altre cose.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i soggetti ansiosi guidano più lentamente quando sono attratti dal passeggero, ma fanno ugualmente più errori.

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Va detto che non è stato testato l’appeal del passeggero durante l’esperimento, ma l’attrazione del conducente nei suoi confronti. Si è visto inoltre che l’effetto-distrazione è più forte nelle donne che negli uomini.

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Fonte: PubMed via Mind Hacks

Immagine:Wildbeast1

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