6 riflessioni per evitare di sbagliare il regalo di Natale

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Fare regali è un modo per dimostrare attenzione, affetto, riconoscenza a qualcuno. Nel caso del regalo di Natale, la motivazione al dono può essere spesso ricercata in una semplice abitudine familiare, specialmente se si è cresciuti in una casa in cui il Natale, sin da bambini, era vissuto come un momento magico e felice, in cui ci si scambiavano doni e gesti d’affetto. Per altri fare i doni di Natale è un’esigenza molto più prosaica, che risponde al desiderio di conformismo sociale: per essere meglio accettati, per non sentirsi diversi dagli altri.

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In entrambi i casi l’impegno profuso nella scelta dei regali potrebbe però rivelarsi inutile: scartando il regalo infatti, il ricevente potrebbe mostrare di non averlo gradito, rendendo così in un solo colpo vane ore e ore di shopping forzato nei centri commerciali e nei mercatini, alla ricerca del regalo che si riteneva “giusto” per quella determinata persona.

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Ecco allora qualche riflessione psicologica e qualche suggerimento pratico, per evitare i più comuni errori nell’acquistare un regalo di Natale:

1. Utilità del regalo. Dovendo fare un regalo, la prima cosa da tenere a mente è quella di cercare un regalo utile per chi lo riceve. Non tutte le cose hanno un’utilità materiale: si possono ad esempio regalare anche dei piaceri (abbonamenti al cinema o al teatro, massaggi, viaggi, palestra ecc.) o anche oggetti che non servono assolutamente a nulla, ma che possono dare gioia a chi li desidera (un gioiello, un soprammobile). In genere il donatore preferisce investire in un oggetto materiale, piuttosto che su qualcosa da consumare in seguito, perché questo non richiede un’ indagine troppo accurata sui gusti particolari del ricevente. Non la pensa tuttavia allo stesso modo il ricevente, che preferirebbe invece sfruttare l’occasione del regalo per poter realizzare i propri desideri, piuttosto che compiacere l’ego del donatore, contornandosi di oggetti che ritiene di cattivo gusto o inutili;

2. Costo del regalo. Non è detto che un buon regalo debba necessariamente essere costoso o particolarmente ricercato: può essere anche una cosa molto semplice, di uso comune, capace però di semplificare o migliorare la vita di chi lo riceve (una copertina, un tagliacarte, uno spremiagrumi, una sciarpa, ecc.). Se si regala una cosa che piace al ricevente, non è necessario spendere dei capitali: tutti hanno bisogno di oggetti comuni, che non si posseggono solo perché non si ha il tempo o il modo di andarli a comprare.
Quando si spende molto per un regalo, può capitare di accorgersi, da ciò che dice sul momento e dal modo in cui manipola l’oggetto, che il destinatario non abbia minimamente idea riguardo al significato e al valore materiale dell’oggetto ricevuto: chi dona del resto sa sempre quanto ha investito in un regalo, mentre chi riceve non è sempre in grado di apprezzarne il valore. Se si è deciso di compiere una scelta così audace, investendo molto e senza poter prevedere il gradimento dell’interessato, ci si dovrebbe almeno fornire di qualche informazione (o documento) utile, che possa permettere al ricevente di comprendere con facilità il valore e l’importanza del regalo ricevuto;

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3. Significato simbolico del regalo. Chi regala qualcosa esprime sicuramente in questo scambio comunicativo cosa pensa del ricevente e cosa pensa della relazione che ha con lui/lei. Chi regala oggetti senza pensarci troppo, basandosi solo sui propri gusti e sulle proprie propensioni, invece di concentrarsi sui desideri del ricevente, compie dunque un atto di negazione e disconferma nei confronti del ricevente, che potrebbe anche deteriorare la relazione. Quante relazioni si interrompono infatti a causa di un regalo sbagliato? Nel fare il regalo dunque vale la pena di riflettere su quali siano i significati che si esprimono attraverso il regalo e se essi possano essere condivisi e accettati dal ricevente. In questo senso, un set di saponi, deodoranti e profumi potrebbe essere un regalo neutro, ma anche molto offensivo se chi lo riceve pensa che gli viene donato affinché possa curare di più la sua igiene. Può inoltre succedere di regalare consapevolmente qualcosa che l’interessato non gradisce, allo scopo di interessarlo a qualcosa che si ritiene sia utile per il suo bene. Questo accade ad esempio quando si regala un viaggio ad una persona depressa, o un libro di storia ad uno studente svogliato: in questo caso l’iniziale rifiuto o disinteresse fa parte del gioco, ma per evitare che il regalo “imposto a fin di bene” si riveli solamente un investimento sbagliato, è sempre meglio scegliere qualcosa che possa essere facilmente cambiato;

4. Presentazione del regalo. Il donatore, scegliendo il regalo, si concentra in genere sulla magia del momento in cui il dono viene consegnato. Questo significa che può ad esempio optare per un prodotto meno costoso, ma “completo”, piuttosto che per un prodotto considerato il top nel suo genere, ma che non sia “completo”. Allo stesso modo, si può scegliere di acquistare un regalo meno costoso, per spendere poi altri soldi nella confezione, nella speranza che fiori, nastri e lustrini possano rendere il regalo più importante. Il donatore che compie questa scelta non sbaglia a pensare che così il regalo “si presenta meglio”, ma deve essere consapevole che il ricevente darà solo un’occhiata distratta alla confezione e che, nell’aprirla, guarderà sicuramente più alla sostanza che alla forma. Il suggerimento dunque è di non cedere al proprio bisogno di estetica del dono e scegliere sempre il meglio che c’è sul mercato, a prescindere dalla completezza e dalla confezione.

5. La sorpresa. Un errore comune è quello di voler sorprendere chi riceve il regalo: “questo non te lo aspettavi, vero?”. La sorpresa per un evento inaspettato viene spesso seguita dall’emozione della gioia, ma occorre considerare che le cose potrebbero non andare esattamente cosi… Infatti, quando la sorpresa si presenta a seguito di un evento contrario alle proprie aspettative, potrebbe essere presto seguita dall’emozione della delusione. Se, ad esempio, una persona desidera da tempo un nuovo computer e invece le si regala un acquario, la cosa può essere si molto sorprendente sul momento, ma anche molto deludente e addirittura fastidiosa ed irritante nel lungo periodo;

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6. Limitare i rischi. Un modo per sbagliare di meno è sicuramente quello di non puntare su un unico oggetto, ma di suddividere la spesa in più regali, fra loro differenziati, in modo che fra essi ve ne sia almeno uno considerato più apprezzabile degli altri. Un altro modo per limitare il rischio è quello di regalare al ricevente non un semplice oggetto, ma la possibilità di scegliere ciò che desidera e che ritiene affine ai suoi gusti. La forma più facile, in questo caso, è quella di regalare denaro ( personalizzando, questo si, la confezione del dono, il momento in cui avviene lo scambio, ecc. affinché il ricevente conservi la memoria di questo momento importante e i sentimenti di donatore e ricevente non siano banalizzati alla stregua di una semplice transazione commerciale fra loro). Una buona idea può essere inoltre quella di regalare carte pre-pagate, in modo che il regalo consista non in un oggetto specifico ma in un “genere” (libri, viaggi, abbigliamento, ecc.), lasciando così al ricevente il piacere di scegliere ciò che più desidera all’interno di quella categoria commerciale;

Tutte queste riflessioni sarebbero ovviamente inutili se sapessimo usare di più e meglio l’empatia di cui siamo naturalmente dotati: nel donare dovremmo ricordarci con maggiore lucidità dei tanti regali inutili e deludenti ricevuti nel nostro passato e nel ricevere dovremmo riflettere di più sull’affetto, il tempo e il denaro che il donatore spesso si trova ad investire in un regalo, nella convinzione, errata ma non disonesta, di avere compiuto la migliore scelta possibile.

Dr. Giuliana Proietti

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Pubblicato anche su Huffington Post

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