Devo essere donna, amica, madre? Consulenza on Line

Siamo insieme da 8 anni e mezzo e conviviamo da quasi 5 anni. L’ho tradito qualche anno fa ed ora, mi ha tradito lui allo stesso modo. Stiamo cercando di ricostruire il rapporto ma, lui dice di non avere più desiderio sessuale. Mi dice anche che non dipende da me. Cerco di creare la situazione ma puntualmente lui la esaurisce dicendo o facendo in modo di sfuggirla. Abbiamo parlato di questo, non molto perchè io ho paura che lui possa arrivare a dire che il rapporto è finito. Lui dice che sta bene così e che non gli spaventa pensare di invecchiare con me. Gli ho chiesto un figlio già da tempo ma non vuole. Dice che non scaturisce da un conflitto e che potrebbe essere perchè lui ha sempre interrotto il coito (non usiamo contraccettivi). Gli ho proposto di andare da uno psicoterapeuta ma lui è contrario. Come devo affrontare il problema? Devo essere donna oppure amica oppure madre? E soprattutto, c’è qualcosa che io possa fare?

Gentilissima,

Le direi che dovrebbe essere senz’altro ‘donna’, ma se il suo uomo non lo desidera credo sia inutile e controproducente insistere. D’altra parte, un rapporto come il vostro è in forte crisi e, se non vi saranno cambiamenti, potrebbe in poco tempo giungere al capolinea.
Penso che l’idea di provare con una terapia di coppia sia ottima, ma anche qui, se uno dei due partners non ne è convinto e non collabora, c’è poco da fare.
Forse l’unica strategia valida a questo punto è quella del ‘prendere o lasciare’, un ultimatum del tipo:
“o ci diamo da fare per migliorare insieme il nostro rapporto, oppure ci lasciamo per sempre”.
E’ vero che, così facendo, lei rischia di perdere una persona che ancora ama, ma considerando che il rapporto fra voi è ormai quasi spento, di metter su famiglia non se ne parla, altre prospettive non ce ne sono… A cosa serve restare insieme? Forse in quel suo tradimento di qualche anno fa c’era già il disperato bisogno di ritrovare un amore vero? Poi cosa è successo? E’ forse la paura di sbagliare, di restare sola, a frenarla? Se così fosse, non scarterei l’ipotesi di fare intanto una psicoterapia individuale di sostegno, per fare luce dentro di lei e decidere sul suo futuro con maggiore consapevolezza.
La saluto cordialmente,

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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