La sessualizzazione precoce dei bambini
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Una volta l’infanzia era il tempo dell’innocenza: oggi i bambini sembrano non avere più diritto a questo periodo di giochi e di sogni, visto che ben presto vengono spinti a diventare dei piccoli adulti.
Questo accade perché i bambini di oggi vengono esposti a messaggi che un tempo sarebbero stati considerati troppo “osé” per i bambini. Non possiamo inoltre chiudere gli occhi sul fatto che gli smartphone e i social media hanno accelerato la diffusione della pornografia e dei contenuti sessuali, anche fra gli utenti più giovani.
L’ American Academy of Pediatrics riporta che negli Stati Uniti il 42% dei bambini tra i 10 ei 17 anni ha visto materiale pornografico online.
Nel report “ Media Messages to Young Girls “, vengono descritti in dettaglio i messaggi confusi che i media forniscono ai bambini, specialmente alle femmine, che già a 5 o 6 anni aspirano a sembrare adulte, con gonne corte, trucco e tacchi.
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L’ American Psychological Association afferma che il processo di sessualizzazione avviene quando si verifica uno di questi quattro aspetti:
- Il valore di una persona deriva esclusivamente dal comportamento sessuale o dal sex appeal, escludendo qualsiasi altra caratteristica;
- Una persona è tenuta a uno standard specifico che identifica l’attrattiva fisica con l’essere sexy;
- Una persona è sessualmente oggettivata (cioè valutata solo per l’uso sessuale altrui), invece di essere vista come qualcuno capace di agire in modo indipendente e prendere decisioni;
- La sessualità è imposta a una persona in modo inappropriato, come nel caso della sessualizzazione dei bambini.
La sessualizzazione precoce, afferma l’associazione APA, può danneggiare la funzione cognitiva, la salute fisica e mentale e un sano sviluppo sessuale, creando effetti collaterali come disturbi alimentari, scarsa autostima e depressione.
La sessualizzazione dei bambini inizia con la televisione. Anche i cartoni animati offrono personaggi sessualizzati e i bambini guardano in media 4 o 5 ore di TV al giorno. La TV tuttavia non è l’unica fonte dei messaggi, che si trasmettono attraverso video musicali, testi, film, videogiochi, riviste e social media.
Perfino i giocattoli possono avere un impatto sulla sessualizzazione dei bambini: le bambole, ad esempio, sono sempre più sessualizzate, con vestiti succinti e biancheria intima, oltre che trucchi per il make up.
Oggi, per i bambini, c’è un incredibile offerta di abiti sexy: dai reggiseni imbottiti, alle scarpe col tacco alto, alle t-shirt con scritte che alludono alla sessualità. Abbiamo dunque delle mini-femmes fatales e dei machos, già fra i ragazzini. Le bambine imparano a dipendere dallo sguardo altrui per sentire di esistere. Si stabiliscono così dei rapporti maschio/femmina focalizzati sulla seduzione e sul consumo. La moda comincia molto presto ad imporre le sue regole: “devi essere affascinante, devi piacere, devi sedurre”. Il messaggio è sostanzialmente questo: il tuo valore si misura dal tuo sex appeal.
In adolescenza i ragazzi iper-sessualizzati pensano che sia utile prestare attenzione a come appaiono i loro corpi; in particolare si è osservato che le ragazze più sessuate mostrano meno motivazione verso la scuola e sono meno sicure delle loro capacità di apprendimento, il che può influire sulle scelte di vita che vengono fatte.
L’ American Academy of Pediatrics avvisa che alcuni ragazzi fanno sexting (si scambiano immagini sexy sugli smartphone) già prima dell’adolescenza. Molti di loro imparano il sesso dai media molto più spesso che dai genitori, dagli insegnanti o dalle istituzioni religiose.
I bambini diventano, inoltre, facile preda dei mercanti della moda, in quanto non hanno ancora gli strumenti per essere soggetti di desiderio. Sin da piccoli essi vengono immersi in una sessualità di tipo adulto: guardano la pornografia, leggono riviste o visitano siti in cui si parla di sesso e seduzione, come se il mondo fosse limitato a questi due argomenti. I prodotti pubblicizzati nei media promettono di aiutare i giovani a diventare sexy e sentirsi così finalmente interessanti, tanto che tutti li vorranno conoscere e fare amicizia con loro.
Non stupisce che anche i rapporti sessuali fra giovanissimi sono sempre più frequenti.
Si è detto che ciò che spinge ad iniziare presto l’attività sessuale sia la scarsa autostima, che viene superata con la sessualizzazione precoce. Questa “adultificazione” sessuale è però pericolosa, in quanto le ragazze diventano più vulnerabili agli abusi sessuali, alla pedofilia, alla prostituzione, alla pornografia, ecc. Quando l’apparire ha la precedenza sull’essere, questo ha un impatto significativo sulla relazione con il proprio corpo, che coinvolge molteplici trasformazioni: dal tatuaggio al piercing, alla chirurgia estetica, alle diete ripetute, al fumo e persino della droga (perché fa mangiare di meno).
Il sociologo canadese Richard Poulin, professore di sociologia presso l’Università di Ottawa ed autore di Sexualisation précoce et pornographie, ha fatto giustamente osservare nel suo libro che se i ragazzi sono influenzati dalla pubblicità, dalle riviste, dalle celebrità, dal gruppo dei pari, dai social media ecc., tutto questo avviene anche perché i genitori lo permettono.
Infatti, nella società moderna, i bambini si comportano come adolescenti, gli adolescenti come adulti, mentre gli adulti sono spesso in piena crisi adolescenziale… Una grande confusione dei ruoli sociali e la completa perdita di punti di riferimento.
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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