Piccoli cervelli da strizzare: la psicoterapia fa bene ai più giovani?

La psicoterapia può essere usata anche per i più giovani? Ce ne è davvero bisogno?

Le ricerche hanno suggerito che circa 1 su 10 ragazzi, di età compresa fra 15 e 16 anni, presenta disturbi, più o meno lievi, di tipo psicologico. L’OMS (2013) stima che ogni anno il 20% degli adolescenti di tutto il mondo soffre di un problema di salute mentale, con tassi molto elevati tra le popolazioni più vulnerabili,  come fra i giovani che hanno avuto problemi con la legge (ONS, 1997; Sempik, Ward, & Darker, 2008).

In uno studio statunitense del 2005 è stato riscontrato che il 75% dei problemi di salute mentale si manifestano
entro i 24 anni e il 50% entro i 14 anni (Kessler et al., 2005). Eppure, nella maggior parte degli Stati del mondo, e l’Italia non fa eccezione, ben poco viene stanziato per fare ricerca e prevenzione sui problemi di salute mentale dei più giovani. La salute mentale è sempre il fanalino di coda di tutti i tipi di ricerche che possono essere fatte per questa fascia d’età.

Questa negligenza si ripercuote anche sui servizi di salute mentale dedicati ai più giovani. Una recente ricerca so suggerisce che ci vogliono in media 10 anni tra l’esperienza di un trauma o la manifestazione dei primi sintomi e l’effettiva ricerca di aiuto  (YouGov / MQ e Forster, 2016).

La psicoterapia è una forma di trattamento psicologico che implica colloqui e interazioni tra il bambino e il terapeuta oppure fra la famiglia del bambino e il terapeuta. Questa terapia può aiutare i ragazzi e le loro famiglie a comprendere e risolvere i problemi, a modificare il comportamento e a apportare cambiamenti positivi nelle loro vite.

Spesso tuttavia non è necessario portare il bambino o l’adolescente in studio: molte cose possono cambiare anche in forma indiretta, quando i genitori si rivolgono ad un terapeuta per essere aiutati e consigliati sugli atteggiamenti da tenere, sui discorsi da fare o non fare, su come elargire premi e punizioni. Del resto il mestiere del genitore non è facile e forse non è mai stato così complicato come lo è al giorno d’oggi, per cui chiedere aiuto dovrebbe, nei casi più difficili, essere la regola e non un’eccezione.

Esistono diversi tipi di psicoterapia che comportano approcci, tecniche e interventi differenti. A volte, per questo particolare target di utenti, può essere utile una combinazione di diversi approcci psicoterapeutici. In alcuni casi, del tutto eccezionali, può essere presa in considerazione una combinazione di farmaci, insieme con la psicoterapia.

Seguono alcune informazioni sui vari tipi di psicoterapia per i più giovani:

La terapia cognitiva comportamentale (CBT) aiuta a migliorare gli stati ansiosi e il tono dell’umore, cercando di intervenire su schemi di pensiero confusi o distorti. I terapeuti cognitivo-comportamentali insegnano ai bambini che i pensieri causano sentimenti e stati d’animo i quali possono poi influenzare il comportamento. Durante la terapia, il bambino impara a identificare quali schemi di pensiero portano risultati controproducenti.
Il terapeuta aiuta quindi il bambino a sostituire questi pensieri con pensieri che portano a sentimenti e comportamenti più appropriati. Sono state inoltre sviluppate forme di psicoterapia cognitivo comportamentale per aiutare i bambini a far fronte alle esperienze traumatiche.

La terapia dialettica comportamentale (DBT), messa originariamente a punto per il disturbo borderline di personalità, può essere utilizzata per trattare adolescenti che hanno sentimenti / pensieri suicidari cronici, che mettono in atto comportamenti intenzionalmente autolesionistici o hanno un disturbo borderline di personalità. La DBT  si basa sull’assunzione di responsabilità nei confronti dei propri problemi e aiuta il ragazzo a esaminare come poter affrontare il conflitto interiore e le intense emozioni negative che esso causa. Questa terapia consiste generalmente in una combinazione di sedute individuali e di gruppo.

La terapia familiare si propone di aiutare la famiglia a funzionare in modo più efficace e costruttivo, esplorando i modelli di comunicazione e fornendo supporto e informazioni. Le sedute di terapia familiare possono includere il bambino o l’adolescente insieme a genitori, i fratelli e i nonni.

La terapia di coppia è un tipo specifico di terapia familiare che si concentra sulla comunicazione e sulle interazioni di coppia (ad esempio, i genitori che hanno problemi coniugali, i quali inevitabilmente influiscono sui figli).

La terapia di gruppo è una forma di psicoterapia in cui vi sono più pazienti guidati da uno o più terapeuti.
Questa terapia si avvale dell’uso delle dinamiche di gruppo e delle interazioni tra pari per aumentare la comprensione della malattia mentale e / o migliorare le abilità sociali.

Terapia interpersonale (IPT) è un breve trattamento specificamente sviluppato e testato per la depressione, ma usato anche per trattare altre problematiche cliniche. I terapeuti dell’IPT si concentrano su come gli eventi interpersonali influenzano lo stato emotivo di un individuo. Le difficoltà individuali sono inquadrate in termini interpersonali, e quindi vengono affrontate le relazioni problematiche.

La Play Therapy prevede l’uso di giocattoli, blocchi, bambole, pupazzi, disegni e giochi per aiutare il bambino a riconoscere, identificare e verbalizzare i sentimenti. Lo psicoterapeuta osserva come il bambino utilizza i materiali di gioco e identifica temi o modelli per comprendere i problemi del bambino. Attraverso una combinazione di conversazione e gioco, il bambino ha l’opportunità di comprendere e gestire meglio i propri conflitti, sentimenti e comportamenti.

La psicoterapia psicodinamica si basa sul presupposto che il comportamento e le sensazioni di un bambino miglioreranno una volta portati alla luce i conflitti e le difese. Questo tipo di intervento è un processo ricco e complesso che può fornire interpretazioni per migliorare il funzionamento e la qualità della vita di un bambino o di un adolescente, anche se richiede tempi lunghi.

A volte può essere utile una combinazione di diversi approcci psicoterapeutici. In genere i terapeuti sono in grado di combinare queste forme di trattamento per aiutare ad alleviare i problemi emotivi e / o comportamentali del bambino o dell’adolescente.

Resta comunque il fatto che in una famiglia sana, dove i genitori si amano, si rispettano e si aiutano nell’occuparsi dei figli, è ben raro che i bambini o gli adolescenti abbiano seri problemi psicologici. E’ bene riflettere su questo punto, prima di portare un bambino in terapia.

 

Dr. Giuliana Proietti

Fonte
aacap

Immagine:
Pexels

 

Adolescenza

Editore: Xenia, Collana: I tascabili
Anno edizione: 2004 Pagine: 128 p., Brossura
Autori: Giuliana Proietti – Walter La Gatta
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