Sposata con una persona diversa da me – Consulenza online

Salve, sposata da 5 anni, con un bambino di 3 anni e mezzo… estremamante in crisi. Mi sono sposata con una persona totalmante diversa da me: io estroversa, compagnona, impegnata nel sociale ed ora anche nella politica, attenta e presente con mio figlio, con un lavoro indipendente. Lui chiuso, non amante del dialogo, pantofolaio, incastrato nella visione di una donna solo casa e famiglia e al massimo lavoro ( ma senza responsabilità). Il reteggio culturale di mio marito è gretto e chiuso convinto condizionato dal mondo esterno e in grado di nn capire che quello nn conta nulla! Sono in crisi da circa tre anni, poco dopo che è nato mio figlio. Un giorno ho scoperto un sms che aveva mandato ad una collega e da lì mi si è spezzato tutto… ho reagito mi sono rimpossessata della mia vita che era diventata apatica, e appiattita… ho rincominciato a coltivare i miei gli hobbies e i miei interessi. Da lì in poi mi sono risentita bene appagata da una vita che mi dava soddisfazioni ma solo fuori da casa e con mio figlio ma poi con mio marito è andata sempre peggio. Durante le ferie dell’anno scorso mi ha picchiato per un motivo futile e da li ho messo la parola fine. Ho passato l’inverno a ingogliare rospi, lui che continuamente mi umiliava e insultava in casa anche di fronte a mio figlio. E io in silenzio, per non creare problemi al bimbo. sono 4 o 5 mesi che rifiuto di avere rapporti con mio marito e nn è che prima fossero frequanti… Mai parlato male di mio marito a mio figlio, e invece lui lo fa continuamente… diecndo che sono egoista che nn capisco nulla che nn me ne frega nulla della famiglia… in questo staoto di angoscia ho deciso di andare da una psicologa per cominciare un percorso che mi chiarisse che cosa voglio fare della mia vita… Ora a distanza di mesi ho deciso: non posso vivere con una persona che nn amo, che nn mi ama (me lo ha detto settimana scorsa) per cui sono convintissima di volermi separare… Ora qui nascono i problemi: 1. sto cmq preparando mio figlio a questo, parlandoci e spiegandogli che se il papà e la mamma non abiteranno più insieme gli vogliamo a lui un bene dell’anima e che questo nn comprometterà il nostro rapporto con lui e che lui sarà il mio ometto e l’amore della mia vita… 2. ho cominciato ad affrontare il discorso con mio marito: gli ho detto che il ns rapporto nn va e che nn possiamo nasconderci dietro un dito, che non posso rinunciare alle mie passioni e ai miei interessi perchè lui pensa che la donna deve occuparsi solo della casa in senso stretto ( allora gli basta una badante), e che sto pensando di lasciarlo, che nn provo più sentimenti per lui 3. Beh muro di gomma… ha ignorato tutto… sta facendo finta come se nn avessi detto nulla e come se nn fosse successo niente… Nn so cosa fare… più va avanti questo stato di confusone e incertezza e più mi sembra di soffocare, nn dormo più, ho continui sbalsi di umore, mi sento impotente, scarica, priva di coraggio… e lui lì tranquillo fa finta di nulla, non si accorge che ho gli occhi gonfi che sono triste e infelice e se ne frega perchè nn accetta il fatto di separarsi nn per lui ma soprattutto per quello che penserà la gente… ma in questa condizione nn posso vivere è assurdo preferire continue discussioni a questa stasi che in realtà mi sta logorando, ma lui evita inesorabilmente il dialogo… Grazie

Gentilissima,

Personalmente non ho nulla in contrario alla separazione, purché venga considerata come l’ultima possibilità e non la prima. Infatti, quando ci si sente infelici ed oppressi da un rapporto che non funziona, il primo desiderio è certamente quello di disfarsi di questo pesante fardello e sentirsi liberi di tornare a volare, come una volta. Solo che il “come una volta” in realtà non esiste più, perché dal momento che ora c’è un figlio: separati o no, i due coniugi sono costretti a rimanere in contatto, a fare scelte condivise, a prendere decisioni comuni. Più la coppia è conflittuale, più il periodo che segue la separazione sarà doloroso: difficile trovare un accordo sulla divisione del patrimonio, sull’affidamento dei figli, sui tempi di visita, sulla gestione della casa, sugli alimenti… Insomma, quello che le vorrei dire è che molto spesso, con una separazione si passa dalla padella nella brace e i conflitti fra partners invece di appianarsi si acuiscono, a tutto danno dei figli, testimoni impotenti di una guerra rovinosa fra le persone che più amano e che, teoricamente, dovrebbero invece proteggerli. Detto questo, credo che la cosa migliore che si possa fare è anzitutto quella di cercare di recuperare il rapporto, attraverso una terapia di coppia. Nel vostro caso è evidente che non c’è comunicazione e dunque giorno dopo giorno crescono le incomprensioni, le tensioni, le ripicche e addirittura si arriva alle mani. Comunque vada, per separarvi o per restare insieme, è importante invece cercare di recuperare il rapporto di fiducia, la tolleranza reciproca e magari la stima dell’altro. Poi, se tutto questo lavoro terapeutico non dovesse produrre risultati nella vita della vostra coppia, non resterebbe che la separazione. Per il momento però eviterei di parlarne con il bambino, il quale dovrà essere preparato solo se e quando sarà il momento, al fine di regalargli un’infanzia serena il più a lungo possibile. A tre anni e mezzo ascoltare discorsi sulla separazione dei genitori, soprattutto quando ancora niente è stato deciso, non mi sembra una buona idea. Fate le vostre scelte da persone adulte e poi, se è il caso, preparate insieme il vostro bambino.
Auguri per tutto.

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Immagine:Founfphotoslj

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