Ascoltare la radio mentre si guida
Dr. Walter La Gatta
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La revisione sistematica della letteratura, a cura di Huemer et al. (2018) rileva che oltre il 20% dei conducenti svolge attività secondarie, come l’utilizzo di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici, durante la guida.
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I compiti secondari più comuni durante la guida sono, secondo uno studio osservazionale condotto da Kidd et al. (2016) nella Virginia del Nord, USA:
- avere in mano un telefono cellulare (5,1% dei conducenti osservati),
- parlare con un telefono cellulare tenuto in mano (4,2%),
- mangiare o bere (3,1%),
- parlare o cantare con un passeggero presente (2,7%),
- manipolare un telefono cellulare (2,3%)
- parlare o cantare senza un passeggero presente (2,1%).
Un impegno nelle attività secondarie mentre si sta guidando (16,8% dei conducenti) è stato osservato in uno studio condotto a St.Albans, Regno Unito (Sullman et al., 2015 ), dove le attività secondarie più comuni erano: 1) parlare con i passeggeri (8,8%), 2) fumare (1,9%) 3) parlare con un telefono cellulare a mani libere (1,7%).
Utilizzando i dati di 905 eventi di incidenti stradali, Dingus et al. (2016) hanno analizzato i rischi di incidenti associati a una serie di distrazioni osservabili durante la guida, come l’uso della radio nel veicolo, l’uso del telefono cellulare e l’interazione con i passeggeri. Queste tre attività prevalenti hanno aumentato i rischi di incidenti rispettivamente di 1,9 volte, 3,6 volte e 1,4 volte.
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Tuttavia, vale la pena notare che l’effetto sul rischio di incidente derivante dall’avere passeggeri in un veicolo è influenzato anche da altri fattori, come ad esempio dall’età del conducente (vedere ad esempio Doherty et al., 1998 , Engström et al., 2008 , Rueda-Domingo et al., 2004 ).
Inoltre, una meta-analisi che aveva lo scopo di valutare i cambiamenti nel rischio di incidenti stradali associati all’uso del telefono cellulare ( Elvik, 2011 ) ha concluso più o meno come Dingus et al. (2016) che l’utilizzo di un telefono cellulare durante la guida comporta un triplice aumento del rischio di incidenti.
Pertanto, è ormai ben definito in letteratura il fatto che le attività secondarie mentre si guida sono diffuse tra i conducenti e che la distrazione del conducente contribuisce frequentemente agli errori di guida ( Young e Salmon, 2012 ) e, di conseguenza, aumenta il tasso di incidenti.
Qualche anno fa una ricerca(Gillian Murphy et al., 2016) ha voluto indagare sul concetto di “carico percettivo”: questa teoria afferma che abbiamo solo una quantità finita di attenzione a nostra disposizione. Una volta che si raggiunge il massimo, non siamo in grado di elaborare altre informazioni. Ascoltare la radio, dunque, potrebbe interferire con le informazioni visive e diminuire l’attenzione.
Utilizzando un simulatore di guida, i ricercatori hanno misurato se l’ascolto di un rapporto sul traffico alla radio potesse avere un impatto sulla capacità di ottenere ed elaborare contemporaneamente altre informazioni visive.
Risultato di questo studio: tutto ciò che attira la nostra attenzione mentre siamo alla guida può essere problematico, anche se si tratta di un semplice segnale uditivo, come ascoltare la radio o avere una conversazione telefonica a mani libere.
Pertanto, la conclusione generale sugli effetti sulla sicurezza dell’ascolto della radio è che probabilmente le distrazioni indotte dall’ascolto della radio possono portare a incidenti, ma d’altro canto avere accesso alla radio offre la possibilità di ricevere informazioni sulle condizioni di guida sui tratti di strada in cui si transita, e questo può a sua volta prevenire degli incidenti.
Possiamo dunque dire che l’ascolto della radio può causare problemi soprattutto quando il conducente non è consapevole che le sue prestazioni di guida possono essere deteriorate dalle distrazioni indotte dalla radio, per cui il suggerimento, quando si ascolta la radio durante la guida, è quello di ridurre la velocità.
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Fonti:
Medical News Today
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2212012219300413
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