Sono una ragazza di 26 anni, dieci anni fa mi è morta mia madre a causa di un tumore e da allora ogni tanto quando sento la mancanza vado in crisi finendo col piangere. mio padre abita da solo e lo sento poco se non sono io a chiamarlo o a fargli una visita. mio fratello sono quattro anni che non lo vedo e non so neanche dove abita e il suo numero di telefono.ho avuto un matrimonio fallito a causa del mio ex marito che mi tradiva. ora convivo con un ragazzo coetaneo lavora da solo in un capannone e anche se stiamo sempre insieme tutte le sere, il sabato e la domenica sono convinta che mi tradisce.ho la paura che mentre io sono al lavoro, lui esce dal lavoro per venire a casa a tradirmi. e così con questa ossessione controllo sempre se il letto è in ordine, il cellulare. così si finisce col litigare quasi al punto di lasciarci.se fosse solo una mia convizione come uscirne da questa ossessione? come imparare a fidarmi degli altri?
Gentilissima,
Certamente quando si hanno esperienze alle spalle così poco costruttive è veramente difficile avere fiducia negli altri, ma il suo vero problema credo sia piuttosto nella scarsa fiducia che nutre in sé stessa. Perché mai il suo uomo la dovrebbe tradire? Evidentemente è lei stessa a ritenere di valere poco, tanto poco che, se fosse stata al posto di lui, probabilmente avrebbe tradito senza problemi.
Quello che la inviterei a fare dunque non è tanto uno sforzo nel cercare di imparare a fidarsi degli altri (che pure sarebbe una saggia cosa, specialmente quando non ci sono motivi per pensare in negativo), quanto nella ricerca attiva del suo benessere personale.
Perché non è felice? Cosa le manca? Cosa vorrebbe dalla vita? Provi a farsi queste domande, con la consapevolezza che è possibile, se lei lo vuole, trovare delle risposte. Certamente è impossibile far tornare in vita delle persone che ci hanno lasciato, ma altre cose si possono ottenere. Ad esempio, se la lontananza di suo fratello la fa soffrire, potrebbe essere lei a fare il primo passo e a cercarlo. Inoltre, credo che lei si sia troppo isolata a livello sociale: a volte gli affetti possono essere trovati anche in persone estranee, con le quali non si condividono legami di sangue.
Cerchi insomma di rivalutarsi come persona, faccia le cose che le piace fare, soddisfi i suoi desideri ed i suoi bisogni e cerchi di crearsi una rete di rapporti d’amicizia: il tempo deve essere usato per fare, non per pensare, soprattutto quando i pensieri sono così devastanti e autodistruttivi, come quelli che occupano la sua mente in questo periodo. Coraggio, con un po’ di impegno, può farcela!
Cordialmente,
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE ROMA
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