Dieta e stress non sono correlati

Una ricerca pubblicata on line sul Journal of Proteome Research mostra che migliorare la dieta in alcuni ratti posti in condizioni di stress non serve per normalizzare il loro profilo metabolico, un indicatore del loro stato di salute.
La squadra dell’Imperial College di Londra e il Nestle Research Centre ha diviso 36 topi in gruppi di sei. I Gruppi dalla A alla D sono stati nutriti con una dieta normale, mentre i gruppi dalla E alla F sono stati nutriti con una dieta arricchita con acidi polinsaturi, (LC-PUFA), che generalmente si trovano nel latte e nei prodotti caseari. I ratti sono stati sottoposti a differenti tipi di stress (essere allontanati da piccoli dalla loro madre o esseer fatti galleggiare su una piattaforma in un recipiente pieno d’acqua). Campioni di plasma sanguigno sono stati poi analizzati con lo spettroscopio NMR. Il Gruppo A è stato utilizzato come gruppo di controllo e non è stato sottoposto ad alcuno stress, mentre i gruppi B, C e D sono stati sottoposti sia a uno che a diversi stress. I Gruppi E e F sono stati forniti di una dieta arricchita ed allo stesso tempo dello stress dell’allontanamento dalla madre e del ‘galleggiamento’. E’ stato riscontrato che lo stress dovuto all’allontanamento dalla madre produceva nei topi un decremento di lipoproteine e un aumento di amminoacidi, glucosio, lattosio, creatina e citrato. Lo stress del galleggiamento produceva un aumento di O-acetyl glicoproteine. La dieta arricchita ha migliorato il profilo metabolico dei ratti, anche se non è riuscita a normalizzare del tutto lo stato di salute.
In ogni caso, dice la Dr.ssa Elaine Holmes, dell’Imperial College London, che ha condotto la ricerca, anche se la dieta non è essenziale per ridurre lo stress, non può essere sottovalutata.

Contatti: Tony Stephenson
at.stephenson@imperial.ac.uk
Imperial College London

Dr. Walter La Gatta

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Pexels

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