Disturbi dello spettro autistico e punti di forza rispetto ai normodotati

Disturbi dello spettro autistico, con qualche vantaggio.

Quando si parla di disturbi dello sviluppo, di solito si pensa ai problemi di disabilità che hanno queste persone. Una tendenza recente però è quella di mettere in luce anche i vantaggi che una problematica neuropsicologica può dare. Ad esempio, alcuni ricercatori hanno dimostrato tempo fa che i bambini con la sindrome di Tourette – una condizione che produce tic involontari – hanno un migliore autocontrollo o un migliore controllo sui tempi, rispetto ai bambini che non hanno la Tourette.

Ora Sue Fletcher-Watson e il suo team hanno aggiunto a queste ricerche un nuovo studio che mostra come i bambini con disturbi dello spettro autistico (DSA) siano più veloci rispetto ai bambini neurotipici e agli adulti, nel rilevare i sottili cambiamenti prodotti in una scena visiva.

Il compito richiesto a bambini con DSA e a bambini “neurotipici” (o normodotati) tra gli 11 e i 16 anni (la maggior parte di sesso maschile), e ad adulti non-DSA è stato quello di guardare delle immagini dove non erano rappresentate persone (ad esempio una camera con mobili). Ogni scena è apparsa per poco meno di mezzo secondo su un computer, poi lo schermo si spegneva e riappariva la scena con qualche sottile cambiamento. I cambiamenti potevano essere in una posizione centrale della scena o ai suoi margini. I cambiamenti riguardavano il colore di un oggetto, la presenza o meno di un particolare o un cambiamento di posizione. Compito dei partecipanti era quello di individuare i cambiamenti il più velocemente possibile e dire cosa avevano notato di diverso.

Gli 11 bambini con disturbi dello spettro autistico sono riusciti molto più velocemente degli altri (29 ragazzi e 20 adulti “neurotipici”) a rilevare i cambiamenti occorsi sulla scena rappresentata. In particolare, sono stati più veloci rispetto ai bambini neurotipici nell’individuare i cambiamenti nelle posizioni centrali e periferiche, oltre che i cambiamenti di colore. Hanno battuto nettamente gli adulti sui cambiamenti di colore ai margini delle immagini. La differenza di velocità è stata spesso evidentissima – per esempio, per un cambiamento di colore nei margini, il tempo di risposta medio del gruppo DSA è stato poco più di 5 secondi. Per i bambini con sviluppo tipico, il tempo impiegato è stato poco più di 8 secondi, e per i non-ASD adulti poco più di 7 secondi.

Questo è dunque un chiaro punto di forza di queste persone. L’unica perplessità rimasta riguarda il fatto che i bambini con DSA erano anche più imprecisi e spesso dichiaravano cambiamenti che non vi erano stati. Per togliere questo dubbio, i ricercatori hanno analizzato solo le risposte corrette. Tuttavia, come dicono gli stessi studiosi, maggiori ricerche sarebbero utili per chiarire la questione.

Dr. Walter La Gatta

Fonte:

Fletcher-Watson, S., Leekam, S., Connolly, B., Collis, J., Findlay, J., McConachie, H., and Rodgers, J. (2011). Attenuation of change blindness in children with autism spectrum disorders. British Journal of Developmental Psychology DOI: 10.1111/j.2044-835X.2011.02054.x via BPS

Immagine:

Linsenhejehj, Wikimedia

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