Salute e Malattie

Scienza e sacrifici animali

Scienza e sacrifici animali

PSICOTERAPIA SESSUOLOGIA ONLINE
Anche su Instagram!


ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

La sperimentazione animale è da decenni uno dei temi più controversi nel dibattito tra scienza, etica e opinione pubblica. Da un lato, l’utilizzo di animali nella ricerca biomedica ha contribuito a importanti scoperte, dallo sviluppo dei vaccini alla comprensione delle malattie neurodegenerative. Dall’altro, si sollevano interrogativi profondi sulla sofferenza inflitta, sul valore della vita animale e sulla necessità di metodi alternativi. Cerchiamo di saperne di più.

Perché si usano ancora gli animali nella ricerca scientifica?

Gli animali vengono utilizzati nella ricerca scientifica per studiare i meccanismi biologici, testare l’efficacia e la sicurezza di nuovi farmaci, comprendere l’evoluzione di malattie complesse o valutare gli effetti di sostanze chimiche. I modelli animali – in particolare roditori come topi e ratti – sono scelti per la loro somiglianza genetica con l’essere umano, la riproducibilità dei risultati e la possibilità di controllare l’ambiente sperimentale.

Senza questi modelli, molti progressi in medicina – come i trapianti, le terapie contro il cancro o i vaccini per poliomielite e COVID-19 – non sarebbero stati possibili.

Tariffe Psicoterapia

È giusto sacrificare animali per curare gli esseri umani?

Non esiste una risposta univoca. Alcuni sostengono che il fine – salvare vite umane – giustifichi il mezzo. Altri sottolineano che infliggere sofferenza a esseri senzienti, anche a scopo medico, richiede profonde riflessioni morali, soprattutto se si mette in discussione l’idea che la vita umana abbia sempre più valore di quella animale (Shanks & Green, 2004).

Chi decide quando è “accettabile” infliggere sofferenza? E qual è la linea tra necessità e abuso?

Per rispondere a questi dilemmi, negli anni sono state introdotte norme sempre più stringenti. La Direttiva 2010/63/UE dell’Unione Europea, ad esempio, stabilisce che gli animali possono essere utilizzati solo se non esistono metodi alternativi validi, e impone che la sofferenza sia ridotta al minimo, favorendo anestesia, analgesia e cure post-sperimentali.

Cosa cambia se la sperimentazione riguarda cosmetici o prodotti voluttuari?

In questi casi l’uso degli animali è ritenuto da molti ancora meno giustificabile: è etico provocare dolore per motivi di bellezza o lusso? La sensibilità pubblica e le normative in molti Paesi hanno già vietato i test cosmetici su animali.

Relazione fra sesso e cibo

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Esistono regole per ridurre la sofferenza animale nella ricerca?

Sì. Charles Hume già nel 1954 propose i principi delle 3R:
– Replacement (sostituzione),
– Reduction (riduzione)
– Refinement (miglioramento).

Da allora sono nate istituzioni internazionali che promuovono metodi alternativi, come il NC3R e l’ECVAM.

Quanti animali vengono usati oggi nella ricerca?

Si stima che ogni anno vengano impiegati circa 115 milioni di animali a livello globale. I roditori (topi e ratti) rappresentano il 95% del totale, mentre i primati meno dello 0,5% (Taylor et al., 2008).

Gli animali sono sempre un buon modello per l’essere umano?
Non sempre. Secondo Aysha Akhtar (2015), molti esperimenti animali non sono predittivi per l’uomo. Diversi studi e meta-analisi mostrano limiti significativi nella trasposizione dei risultati dall’animale all’essere umano.

La tecnologia offre alternative alla sperimentazione animale?

Negli ultimi anni sono emerse tecnologie promettenti che potrebbero ridurre – e in alcuni casi eliminare – la necessità di test sugli animali:

  • Modelli in vitro: cellule umane coltivate in laboratorio, spesso combinate in organoidi tridimensionali che simulano il funzionamento di organi reali.
  • Modelli computazionali (in silico): simulazioni digitali di processi biologici e farmacologici.
  • Microchip e organ-on-a-chip: dispositivi che mimano la fisiologia umana su scala microscopica.
  • Metodi basati su intelligenza artificiale: per prevedere la tossicità o l’efficacia di farmaci.
Leggi anche:  Attacchi di panico: eziologia, sintomatologia e trattamento

Tuttavia, per ora, nessuna alternativa è ancora in grado di replicare completamente la complessità di un organismo vivente. (Ekins et al., 2007).

Queste tecniche non comportano sofferenza animale?

Alcune, purtroppo, sì. Ad esempio, molte colture cellulari usano siero fetale di vitello (FCS), ottenuto in modo traumatico da feti bovini. Tuttavia, oggi si stanno sviluppando metodi di coltura alternativi privi di FCS.

Esistono metodi non invasivi direttamente sull’essere umano?

Sì. Tecniche come la risonanza magnetica (MRI), la tomografia a emissione di positroni (PET) e il microdosaggio permettono di studiare il corpo umano in modo sicuro e senza danni significativi (Wilding & Bell, 2005).


Terapie online, ovunque tu sia
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949

I tessuti umani possono essere utilizzati per la ricerca?

Sì. Tessuti ottenuti da autopsie, biopsie, trapianti o interventi chirurgici sono risorse preziose per studiare malattie e testare farmaci. Sono già stati creati modelli di pelle e occhi umani per sostituire test animali dolorosi.

Cosa si prevede per il futuro?

La direzione è chiara: la scienza si sta muovendo verso una riduzione dell’impiego di animali, sia per motivi etici che per motivi scientifici. Sempre più studi mostrano che i modelli animali non sempre predicono con accuratezza ciò che accade nell’essere umano, e che i metodi alternativi potrebbero fornire risposte più affidabili in alcune aree.

Tuttavia, nel breve termine, la sperimentazione animale continua ad avere un ruolo centrale in molti ambiti della ricerca biomedica. Il compito delle istituzioni scientifiche è allora duplice: garantire la massima trasparenza, e investire in tecnologie che riducano la dipendenza da modelli animali.

Fonte principale:

Reduction of Animal Sacrifice in Biomedical Science & Research through Alternative Design of Animal Experiments, lJagdish Rai, Kuldeep Kaushik, Saudi Pharmaceutical Journal Volume 26, Issue 6, September 2018, Pages 896-902

Dr. Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

YouTube player

 

Immagine

Foto di Trinity Kubassek

Psicolinea 20+anni di attività

Dr. Giuliana Proietti Psicoterapeuta Sessuologa TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online. In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.

  • Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
  • Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa. Per appuntamenti: 347 0375949 (anche whatsapp) mail: g.proietti@psicolinea.it Visita anche: www.giulianaproietti.it Pagina Facebook Profilo Facebook Instagram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *