I traumi infantili accorciano la vita

I traumi infantili lasciano un segno nell’età adulta?

Un nuovo studio ha scoperto che i bambini esposti a sei o più “esperienze infantili avverse” (ACE, adverse childhood experiences ) raddoppiano il rischio di morte prematura rispetto ai bambini che non hanno vissuto e sofferto queste esperienze.

Come si evince dalla ricerca, i “bambini a più alto rischio” sono morti intorno all’età di 60 anni, mentre i “bambini a basso rischio” sono vissuti fino all’età media di 79 anni.

Lo studio, che compare nel numero di novembre del Journal of Preventive Medicine ed è stato condotto da Kaiser Permanente di San Diego, esamina gli effetti a lungo termine di alcune esperienze traumatiche infantili, come abusi verbali o fisici, l’essere testimoni di violenza domestica, abuso di sostanze o malattia mentale, avere genitori in carcere, separati, divorziati, ecc.

I dati provengono da 17.337 adulti, intervistati nel periodo 1995-1997. Nel follow up del 2006, i ricercatori hanno consultato il National Death Index, per scoprire quanti soggetti del gruppo campione erano deceduti e a quale età.

“Nel complesso, in quel periodo erano deceduti 1539 soggetti. Si è così appurato che coloro che avevano vissuto i traumi maggiori sono deceduti 20 anni prima, in media, rispetto a quelli senza “ACE”. Due terzi dei partecipanti allo studio – persone che erano in relativa buona salute – avevano comunque qualche ricordo traumatico infantile.

Conclusioni: I maltrattamenti e le esperienze traumatiche, come lo stress intenso in età infantile, rappresentano un problema di salute pubblica, in quanto determinano una mortalità precoce.

Fonte:
Center for Advancing Health (2009, October 7). Traumatic Childhood Might Take Years Off Adult Life via Science Daily
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Immagine: Pexels

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