Il complesso di Pollicino – Consulenza on Line

Sono uomo di anni 42, ho da sempre sofferto il complesso di “pollicino” avendo un pene di appena 11 cm. il primo rapporto sessuale l’ho avuto all’età di 28 anni con una donna che rimase con me per ben 7 anni. poi l’oblio e la disperazione. 4 anni fa conobbi una donna che mi fece perdere la testa. nacque dolorosamente una relazione che durò pochi mesi. da questa relazione io ebbi una figlia (bellissima). Oggi la mia vita è arricchita da questa bambina stupenda (anche se con molti problemi, anche legali, visto che poi la madre ha avuto 1 altra figlia da 1 altro uomo e poi si è lasciata anche conquest’ultimo) ma nonostante la figlia la mia vita è incompleta ed io sono infelice e stanco di esserlo.. devo prendere in mano la mia vita e completarla con una vita sessuale soddisfacente altrimenti finirò per coinvolgere anche la mia bimba che può avvertire il mio stato d’animo “triste” e problematico, ed inoltre non è giusto che 1 uomo viva a metà con uno stato d’animo sempre sottotono con scivolate depressive. Ad oggi psicologi e visite mediche non sono servite un gran chè.. che strada mi consigliate di intraprendere? Grazie per un prezioso consiglio.

Gentilissimo,

La ‘sindrome del pene piccolo’, come più spesso viene definita in termini medici e scientifici, riguarda persone con poca fiducia in sé stesse. Infatti, il solo misurare la lunghezza del proprio pene significa attribuire importanza e fiducia più a fattori esterni che alle proprie capacità individuali di gestire una relazione sessuale soddisfacente con un’altra persona.
Che le sue dimensioni genitali contino poco o addirittura nulla lei ha potuto constatarlo dal fatto che la sua prima donna è rimasta con lei per tanti anni e che con una seconda donna (che le aveva ‘fatto perdere la testa’) lei ha potuto avere rapporti completi, fino addirittura alla nascita di questa bambina (il che dimostra che, sotto l’aspetto organico, lei non ha alcun problema).
Nessuno le vieta dunque di avere una vita ‘normale’ e una relazione sentimentale e sessuale soddisfacente: il suo unico limite dipende da sé stesso, dal suo senso di insoddisfazione e forse anche dall’invidia per chi è maggiormente dotato.

Non so cosa significhi per lei ‘medici e psicologi che non sono serviti a niente’. Che tipo di consultazioni ha richiesto? Quali percorsi psicoterapeutici ha intrapreso? Quali erano i suoi obiettivi? Se il suo sogno segreto era quello di migliorare, con medicine e psicoterapie, le dimensioni peniene, posso capire il suo senso di sconfitta…

L’unico consiglio che mi sentirei di darle è quello di cercare di valorizzare ciò che lei ha, invece di passare la vita a maledire ciò che non ha. L’organo sessuale di cui è dotato funziona perfettamente, le ha permesso di diventare padre e potrebbe ancora darle molto piacere e soddisfazioni, assolutamente non quantificabili in centimetri: butti via il centimetro e cominci a vivere davvero.
Cordialmente,

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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Un commento

  1. > i 42, ho da sempre sofferto il
    > complesso di “pollicino” avendo un
    > pene di appena 11 cm

    anche il mio e’ di 11 cm, ma a questa cosa non avevo mai pensato! 🙂

    davvero! 🙂

    quindi, se per me funziona benissimo *anche* -come dici tu- di 11 cm – e anche a te, da quello che hai scritto! 😉 – semplicemente vivi la tua sessualita’ in modo piu’ disincantato possibile, senza nessuno – ma proprio nessun! – problema!

    cia’

    ps – se poi imparassi che il primo organo sessuale e’ *sempre* il cervello, beh, alla lunghezza non ci penseresti nemmeno piu’ 🙂

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