Il testamento professionale di Sigmund Freud
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Il 7 dicembre 1938 Freud registrò un breve messaggio per la BBC presso la sua casa di Maresfield Gardens, a Hampstead, Londra. Freud aveva al tempo 81 anni, si era recentemente rifugiato in Inghilterra per sfuggire alle persecuzioni naziste dovute al nazionalsocialismo in Austria ed era malato, affetto da un cancro alla mascella, malattia di cui soffriva da molto tempo.
Questa è l’unica registrazione audio conosciuta della voce di Freud. Non è un’intervista con domande e risposte: Freud legge un breve testo che può essere visto come una riflessione conclusiva sul proprio lavoro, la propria vita professionale e sulle sfide incontrate. Molti ci vedono il suo testamento professionale.
Di seguito i punti salienti:
Una dichiarazione di auto-definizione
Freud riassume la propria identità professionale (neurologo, scopritore dell’inconscio, fondatore di una scienza, promotore di un metodo terapeutico) in poche frasi. È come se volesse lasciare un’eredità precisa, priva di ambiguità, per le generazioni future: «Ho cominciato la mia attività professionale come neurologo, cercando di dare sollievo ai miei pazienti nevrotici». Qui emerge la missione: aiutare le persone sofferenti, alleviare le patologie mentali (all’epoca classificate come “nevrosi”).
Scoperta dell’inconscio e delle pulsioni
Freud ripercorre come, sotto l’influsso di un amico più anziano e con il suo impegno personale, abbia scoperto “fatti nuovi e importanti sull’inconscio nella vita psichica, sul ruolo delle pulsioni istintive”.
Nascita della psicoanalisi
Da queste scoperte Freud dice che è nata “una nuova scienza, la psicoanalisi, parte della psicologia, e un nuovo metodo di trattamento delle nevrosi”.
Le difficoltà, la resistenza, la lotta
Freud non idealizza il cammino: parla di come dovette pagare caro (nel senso di subirne le conseguenze) il proprio “fortunato” ruolo nel proporre queste idee. La resistenza fu forte, molti non credevano ai suoi fatti, ritenevano le sue teorie “sgradevoli”. Freud accetta questa resistenza: non la sente come un fallimento, ma come parte integrante del percorso
Realizzazioni e istituzioni
Nonostante le difficoltà, Freud afferma di essere riuscito a formare allievi, a costruire una comunità professionale, a dare vita all’Associazione Psicoanalitica Internazionale.
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Avvertimento finale
“Ma la lotta non è ancora finita” Il tono conclusivo è chiaro: Freud non pensa che la sua opera sia completa, che i problemi della psicoanalisi (la diffusione, l’accettazione, probabilmente anche l’evoluzione) siano risolti. E’ un invito implicito alla continuazione del lavoro psicoanalitico
Questo testo è pronunciato in un momento drammatico della sua vita (esilio, malattia, prossimità della morte): ciò lo rende più solenne, più rivelatore della sua ultima visione delle cose. Freud guarda sia indietro sia avanti, ma non specifica esplicitamente quali siano, per lui, le sfide più urgenti ( scientifiche, culturali o etiche) né spiega come pensa che debbano essere affrontate.
Il discorso resta generale: non entra in dettagli tecnici o teorici nuovi; è più un’affermazione di principi che una proposta innovativa. Potremmo vederlo come un messaggio destinato più ai “seguaci” e alla memoria storica che a un dibattito accademico del futuro.
In conclusione
L’intervista BBC del 1938 può essere intesa come il testamento professionale di Freud: non è solo il bilancio di una carriera, ma la testimonianza di un uomo consapevole del valore del proprio cammino e speranzoso che esso continui oltre la sua vita.
Testo integrale e traduzione
Ne riportiamo qui sotto il testo integrale e la traduzione.
“I started my professional activity as a neurologist, trying to bring relief to my neurotic patients. Under the influence of an older friend and by my own efforts I discovered some new and important facts about the unconscious in psychic life, the role of instinctual urges and so on.
Out of these findings grew a new science, Psycho-analysis, a part of psychology and a new method of treatment of the neuroses.
I had to pay heavily for this bit of good luck. People did not believe my facts and thought my theories unsavoury. Resistance was strong and unrelenting. In the end I succeeded in acquiring pupils and building up an international Psycho-Analytic Association.
But the struggle is not yet over.”
Traduzione italiana
“Ho iniziato la mia attività professionale come neurologo, cercando di portare sollievo ai miei pazienti nevrotici. Sotto l’influenza di un vecchio amico e attraverso sforzi da parte mia ho scoperto alcuni nuovi e importanti fatti circa l’inconscio nella vita psichica, il ruolo dei bisogni istintuali e così via. Su queste scoperte è nata una nuova scienza, la psicoanalisi, una parte della psicologia e un nuovo metodo di trattamento delle nevrosi. Ho dovuto pagare molto per aver avuto questa fortuna. La gente non credeva alle mie prove e riteneva disgustose le mie teorie. La Resistenza è stata forte ed implacabile. Alla fine sono riuscito ad acquisire allievi ed a costruire un’Associazione Internazionale di Psicoanalisi. Ma la battaglia non è ancora finita. “
Dott.ssa Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta - Tel. 348 3314908
Immagine
Testo autografo dell’intervista
Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it
