L’amicizia fra donne
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Oggi Annalisa Manduca e Lorenzo Opice mi hanno chiamato al telefono per parlare, nel loro programma mattutino di Radio Rai, Benfatto, dell’amicizia fra donne. Chi ne avesse tempo e voglia può ascoltare direttamente l’intervista; per chi va di fretta riporto qui una sintesi di quanto è stato detto sull’amicizia femminile. Se vorrete dire la vostra su questo argomento ci farà, come sempre, molto piacere.
1. Possibilità di una vera amicizia fra donne. Senz’altro si, esistono delle bellissime amicizie fra donne anche se, come succede per l’amore, molte amicizie non durano per sempre: talvolta ci si può sentire cambiate e non provare più interesse per determinate persone. Non è detto che una buona amicizia debba durare tutta la vita.
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2. Amicizie nate sui banchi di scuola. Queste amicizie sono molto forti ed intense durante il periodo dell’adolescenza, perché consentono di ricevere il necessario supporto emotivo nel periodo in cui ci si distacca dalla famiglia, pur sentendosi ancora molto fragili ed insicuri rispetto al proprio ruolo sociale ed ai propri comportamenti. Trovare una buona amicizia durante questo periodo della vita è fondamentale, perché permette di fare esperienze condivise, sicuramente nuove rispetto al passato (primi flirt, prime uscite senza genitori, frequentazione di un gruppo, ecc.). Con le amiche si condivide tutto e, soprattutto, si comincia anche a ragionare su sé stesse. Per questo l’amica del cuore è uno specchio in cui tutte le donne si sono riflesse, ma anche “riflettute”.
3. Predisposizione alla amicizia. Le persone maggiormente predisposte all’amicizia femminile sono quelle ragazze o donne che hanno avuto un legame molto intenso con una figura di riferimento femminile durante l’infanzia (in genere la madre), e che cercano di riprodurre quel modello di rapporto (che prevede affetto, solidarietà e fiducia) con altre persone, spesso riuscendoci. A volte può succedere che anche donne che hanno avuto un pessimo rapporto con la madre abbiano molte amicizie femminili: è un modo per cercare la madre in ogni donna, anche se spesso si resta deluse.
4. Stereotipi: Competizione fra donne. La competizione c’è sempre, sia a livello uomano sia a livello animale, perché è un comportamento adattivo, in quanto permette agli individui di superare le difficoltà ed i limiti che impediscono la soddisfazione dei propri bisogni. La competizione fra donne senz’altro c’è, ad esempio quando numerose donne si contendono le attenzioni di un uomo importante o potente. La stessa cosa accade però anche fra gli uomini, quando devono conquistare una bella donna… Questo per quanto riguarda i comportamenti tradizionali legati al ruolo di genere. Direi che oggi, ad esempio in un ambiente di lavoro, in vista di una promozione, tutti competono contro tutti, perché il comportamento competitivo è considerato premiante ed è di fatto incoraggiato. Si pensi a quante donne si vantano oggi di “avere gli attributi” e scimmiottano molti comportamenti maschili. La femminilità e la mascolinità dovrebbero essere ormai ripensati, visto che i vecchi stereotipi non funzionano più.
5. Stereotipi: Pettegolezzo. Quello che gli uomini chiamano in modo dispregiativo “pettegolezzo” per le donne è spesso una analisi ed una riflessione su un argomento che le interessa molto: quello della relazione di coppia, della fedeltà, della famiglia, della fortuna e della sfortuna delle persone. Le donne amano parlare di questi aspetti della vita perché, come sostiene la psicologia evoluzionista, nei secoli hanno dovuto sempre fare attenzione nella scelta del partner con il quale mettere al mondo dei figli: era importante scegliere bene, per assicurarsi la sua protezione e la sua benevolenza nei confronti della prole. Ecco perché le donne si interessano frequentemente di psicologia (le psicologhe sono quasi tutte donne), così come di astrologia (una non-scienza che però fa riflettere sulle varie tipologie del carattere), o di gossip (sapere le storie sentimentali e familiari dei VIP le aiuta a riflettere su questi argomenti). Non sempre il pettegolezzo femminile nasce dunque con fini malevoli.
6. Possibilità di fare amicizie virtuali, Le donne, tutte le ricerche ce lo confermano, sono molto interessate alle conoscenze virtuali su Internet. Mentre gli uomini prediligono siti di notizie, sport e pornografia, le donne amano soprattutto chattare. Chattando è possibile parlare di sé, mettere a confronto le emozioni e le esperienze e, come si diceva, tornare a parlare di psicologia spontanea: non scientifica forse, ma sempre molto interessante da ascoltare e da approfondire. Forse il vero problema delle donne è che sono troppo profonde: tendono a ruminare sulle cose che accadono loro e, non a caso, sono molto spesso più depresse degli uomini, proprio per questo motivo.
Dr. Giuliana Proietti,
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Immagine:Wickenden
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Dr. Giuliana Proietti
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