L’esperimento marshmallow o l’autocontrollo nei bambini
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Nel vasto panorama della psicologia dello sviluppo, pochi esperimenti sono stati così iconici e illuminanti come l’esperimento del marshmallow condotto negli anni ’60 da Walter Mischel e il suo team presso l’Università di Stanford. Questo esperimento ha gettato luce sul concetto di autocontrollo nei bambini.
Cosa sono i marshmallow?
Sono dei cilindretti di zucchero e gelatina animale, forma evoluta di un dolce ricavato in origine dalla pianta Althaea officinalis. Vengono consumati principalmente negli Stati Uniti e solitamente sono di colore bianco e morbidi al tatto.
Cosa misurava l’esperimento sui marshmallow?
Il così detto esperimento marshmallow di Stanford è uno studio sulla gratificazione differita, cioè la capacità dei bambini di controllarsi, allo scopo di ricevere in seguito una gratificazione maggiore.
Quando fu condotto e da chi?
L’esperimento fu condotto nel 1972 dallo psicologo Walter Mischel, professore presso la Stanford University.
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Perché è famoso l’esperimento?
Perché è considerato, in ambito scientifico, come “uno degli esperimenti più riusciti sul comportamento”.
Come è stato condotto l’esperimento?
L’esperimento del marshmallow coinvolse un gruppo di bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni. Ogni bambino veniva condotto in una stanza individuale, dove si trovava di fronte a un marshmallow (o una caramella simile) su un piattino. Ai bambini veniva offerta una scelta: potevano mangiare il marshmallow subito oppure aspettare alcuni minuti, senza toccarlo, e riceverne due al posto di uno, come ricompensa.
I ricercatori analizzarono quanto tempo ogni bambino riusciva a resistere alla tentazione di mangiare il suo marshmallow.
Quali furono i risultati?
I risultati dell’esperimento furono sorprendenti e rivelatori. Alcuni bambini resistettero alla tentazione e aspettarono fino a 20 minuti per ricevere il secondo marshmallow, mentre altri cedettero alla tentazione quasi immediatamente.
Mischel osservò come alcuni “si coprivano gli occhi con le mani o si giravano per non guardarlo, mentre altri cominciavano a prendere a calci la scrivania, oppure a tirarsi i capelli, o cose del genere, mentre altri decidevano di mangiarlo subito”.
Degli oltre 600 bambini che parteciparono all’esperimento, un terzo riuscì a rimandare la gratificazione abbastanza a lungo per ottenere il secondo marshmallow. L’esperimento ha confermato l’ipotesi che l’età determina la capacità di differire la gratificazione.
Quale era lo scopo della ricerca?
Lo scopo dello ricerca era quello di capire il controllo che hanno i bambini sulla gratificazione differita, cioè la capacità di attesa per ottenere ciò che si desidera (e come essa si sviluppa nei bambini).
Vi sono stati follow up dello studio?
Si, sono stati proprio i follow-up dello studio a portare i risultati più interessanti.
Da un follow up eseguito nel 1988, si vide che “i bambini in età prescolare che avevano ritardato la gratificazione più a lungo venivano descritti dai genitori come adolescenti più maturi e responsabili degli altri”.
Un secondo studio di follow-up, nel 1990, ha mostrato che la capacità di ritardare la gratificazione era anche correlata con maggiori punteggi SAT (test di ingresso all’università).
I bambini che erano stati in grado di rinviare la gratificazione e aspettare il secondo marshmallow tendevano, dunque, ad avere migliori risultati scolastici e sociali da giovani adulti. Questo suggerisce che l’autocontrollo è una competenza importante, che può influenzare il successo e il benessere di una persona, nel lungo termine.
Vi sono state critiche su questo esperimento?
Si, alcuni studiosi hanno sollevato dubbi sul fatto che l’autocontrollo misurato nell’esperimento fosse una caratteristica stabile del bambino, o una risposta situazionale.
Inoltre, l’esperimento ha suscitato dibattiti sulla cultura e sulle differenze socio-economiche, poiché i risultati ottenuti potrebbero essere stati influenzati da fattori come il contesto familiare e le esperienze di vita.
Dr. Giuliana Proietti
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti
Fonte principale:
Wikipedia
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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