La possibilità di osservare il cervello attraverso le nuove tecniche di scanning ha aiutato i ricercatori a localizzare le regione cerebrali che possono causare la dislessia. Il nuovo studio ha unito le tecniche di rilevamento per mostrare per la prima volta sia la struttura del cervello che la sua attività localizzando una regione di materia grigia vicino alla parte posteriore della parte di sinistra della testa – la regione parietotemporale sinistra. Questo potebbe essere ora il ‘punto x’ da monitorare per vedere quali trattamenti, farmacologici o educativi, hanno maggiore successo. Precedenti studi su bambini dislessici avevano suggerito che vi fosse un’attività alterata in due regioni cerebrali. Ciò riguarda un calo dell’attività della corteccia parietotemporale sinistra verso la parte posteriore del cervello e l’aumento dell’attività nella parete anteriore del cervello, la corteccia frontale inferiore sinistra. La dislessia interessa tra il 5 ed il 17% della popolazione.
Fonte: Telegraph
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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