Se l’omofilia è la predilezione per individui dello stesso sesso (che non si traduce necessariamente in atti sessuali, come nel caso dell’omosessualità), l’omofobia è la ‘paura degli eterosessuali di trovarsi a stretto contatto con gli omosessuali’. La definizione fu coniata da G. Weinberg nel 1972 (Society and the healthy homosexual, St. Martin’s N.Y.), il quale intendeva anche, con lo stesso termine, il ‘disgusto di sé stessi’ (self loathing) che provano gli omosessuali.
Successivi studi hanno però ritenuto che la parola ‘fobia’ fosse inappropriata per questo comportamento: non si tratterebbe infatti di un tratto clinico individuale, ma di una ideologia eterosessista che domina la società e la politica. Infatti, per Herek il pregiudizio individuale verso lesbiche e gay, che si esprime come disgusto, ostilità o condanna dell’omosessualità , delle lesbiche e dei gay, è un atteggiamento che viene appreso. (G.M. Herek, Heterosexism and homophobia, in Cabay RP, Stein TS – Textbook of homosexuality and mental health, American psychiatric Press Washington, 1996).
Secondo Szymanski (Szymanski DM, Relations among dimension of feminism and internalized heterosexism in lesbian and bisexual womens, Sex Roles, 51, 2004 ) inoltre, gli atteggiamenti negativi contro i gay e le lesbiche non sono necessariamente irrazionali o il riflesso di una paura, ma possono essere delle scelte intenzionali contro la minaccia percepita dal gruppo dominante, o comunque finalizzata ad imporre valori culturali e religiosi.
Anche secondo Ross e Rosser (MW Ross, BRS Rosser, Measurement and correlated of internalized homophobia: A factor analytic study, Journal of Clinical Psychology, 1996) il termine omofobia indica una concezione negativa dell’omosessualità, piuttosto che denotare una fobia o la paura degli omosessuali.
Sono state quindi proposte definizioni diverse, come ‘omonegativismo’, ‘omosessismo’, ‘eterosessismo’ per esprimere una designazione esclusiva dell’intero universo di atteggiamenti negativi verso l’omosessualità e le persone omosessuali (dal pregiudizio individuale alla violenza personale, alla discriminazione istituzionalizzata).
Le variabili demografiche, sociali e psicologiche associate ad un atteggiamento omonegativo sono:
– età avanzata e basso livello di istruzione
– scarsi contatti personali con persone omosessuali
– atteggiamento conservatore rispetto ai ruoli di genere
– forte indottrinamento religioso
Analogamente, l’eterosessismo (Herek, 1996 op.cit.) è ‘il sistema ideologico che rifiuta, denigra e stigmatizza ogni forma di comportamento, identità, relazione o comunità di tipo non eterosessuale’. Esso si manifesta sia a livello individuale che a livello culturale, pervadendo i costumi e le istituzioni sociali.
Fonte: A. Montano, L’omofobia interiorizzata come problema centrale del processo di formazione dell’identità omosessuale, Rivista di sessuologia, vol. 31 (1) 2007
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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