Sempre più magri con l’ipnosi
Quando dico alle persone ciò che faccio gran parte della mia giornata – come psicoterapeuta e ipnoterapeuta specializzata nel controllo del peso – inevitabilmente chi mi ascolta mi chiede: funziona? Di solito con la mia risposta ottengo qualcosa che illumina i loro occhi, tra emozione e incredulità.
La maggior parte delle persone, tra cui i miei colleghi della Harvard Medical School, dove insegno ipnosi, non si rende conto che aggiungendo la trance agli sforzi per perdere peso, aiuta a dimagrire e a conservare i risultati ottenuti più a lungo.
L’ipnositerapia ha preceduto il conteggio di calorie e carboidrati di qualche secolo, ma questa antica tecnica di attenzione focalizzata deve essere abbracciata convintamente come una efficace strategia per la perdita di peso.
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Fino a poco tempo fa, vi erano scarse prove scientifiche a supporto delle rivendicazioni legittime degli ipnoterapeuti professionisti, e una infinità di affermazioni strampalate, da parte dei loro problematici cugini, gli ipnotizzatori da spettacolo, che non hanno certo aiutato.
Perfino dopo una persuasiva ri-analisi di 18 studi, condotta nella metà degli anni novanta, che aveva dimostrato come, attraverso la psicoterapia ipnotica, i pazienti che avevano appreso le tecniche dell’auto-ipnosi avessero perso il doppio del peso rispetto a coloro che non le avevano apprese (e, secondo uno studio, avessero conservato questo peso due anni dopo la fine del trattamento), l’ipnositerapia è rimasta un segreto ben custodito, per la perdita di peso.
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3. Accentuare gli aspetti positivi. I consigli negativi, o che vanno contro qualcosa, come “i Doughnuts ti faranno ammalare” funzionano per un un po’, ma se desiderate un cambiamento duraturo, vi consiglio di pensare positivo. La suggestione ipnotica positiva più conosciuta è stata messa a punto dai medici Herbert Spiegel e David Spiegel, un gruppo di lavoro sull’ipnosi composto da padre e figlio: “Per il mio corpo, troppo cibo è dannoso. Ho bisogno del mio corpo per vivere. Devo rispetto e attenzioni al mio corpo”. Io incoraggio i pazienti a scriversi da soli i loro mantra positivi. Una madre di 50 anni che ha perso 50 e più libbre (n.d.t. circa 22 chili), si ripeteva quotidianamente: “Il cibo inutile è un peso sul mio corpo. Eviterò ciò di cui non ho bisogno”.
4. Se lo immaginate, arriverà. Come fanno gli atleti quando si preparano per la competizione, la visualizzazione della vittoria prepara ad una realtà vittoriosa. Immaginare una giornata di sana alimentazione aiuta ad immaginare le misure necessarie per divenire una persona che mangia correttamente. Troppo difficile da immaginare ? Cercate una vecchia fotografia di voi stessi nella quale avete un peso in cui vi sentivate a vostro agio e ricordate ciò che potevate fare allora e che ora non potete più fare; immaginate di poter riprendere tali abitudini. Oppure visualizzate voi stessi dopo aver raggiunto il peso desiderato e lasciate che questo saggio sé più anziano vi dia dei consigli.
5. Fate volare via il desiderio del cibo. Gli ipnoterapeuti in genere sfruttano la potenza delle immagini simboliche, invitando i soggetti a mettere il desiderio di mangiare su soffici nuvolette, o in palloncini bianchi pieni di aria calda che volano via, sempre più lontani. Se le arcate dorate di McDonald hanno il potere di farvi rinunciare alla dieta, gli ipnoterapeuti capiscono che è necessario un contro-simbolo per farvi tornare indietro. Invitate la mente a sfogliare le immagini che ha nel suo repertorio, fino a quando non ne esce una immagine-simbolo che riesce a scacciare il desiderio di cibo. E così gli date il benservito.
6. Due strategie sono meglio di una. Quando si tratta di perdere peso e mantenerlo, una combinazione vincente è quella dell’ipnosi unita alla terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che aiuta a cambiare pensieri e comportamenti controproducenti. I pazienti che imparano entrambe le tecniche riescono a perdere il doppio del peso, senza cadere nella trappola del “perdi un po’-riprendi molto”. Avete già provato la TCC se avete tenuto un diario alimentare. Prima che i miei pazienti imparino l’ipnosi, essi imparano a tenere traccia di tutto ciò che passa attraverso le loro labbra per una settimana o due. La sensibilizzazione, come ogni buon ipnoterapeuta sa, è un passo minimo fondamentale verso il cambiamento duraturo.
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7. Modificare, modificare, modificare. Il grande ipnotista Milton Erickson sottolineava l’importanza di utilizzare i modelli esistenti. Per modificare il modello del paziente riguardo al perdere-riprendere peso, perdere-riprendere peso, Erickson consigliava di aumentare di peso prima di cominciarlo a perdere – il che oggi è molto duro, a meno che non siate Charlize Theron. Più facile da accettare: modificare i propri desideri per i cibi ad alto contenuto calorico. Invece di una pinta di gelato (n.d.t. 1 pinta = 0568 litri), che ne dite di una tazza di yogurt ?
8. Piaccia o no, la sopravvivenza favorisce il più grasso. Nessuna proposta è abbastanza potente per ignorare l’istinto di sopravvivenza. Per quanto ci piaccia pensare che la sopravvivenza dovrebbe essere garantita al più adatto, siamo ancora programmati, in caso di carestia, per la sopravvivenza del più grasso. Vi faccio un esempio: una personal trainer sempre a dieta stretta mi chiedeva di allontanarla dalla dipendenza dalla gomma americana. Ho cercato di spiegarle che il suo corpo credeva che quelle gomme americane fossero utili per la sua sopravvivenza e non vi avrebbe rinunciato fino a che non avesse cominciato ad ingerire dei cibi più nutrienti. No, insisteva, tutto quello che serviva era la suggestione. Non mi ha sorpreso quando ha abbandonato la terapia.
9. La pratica rende perfetti. Una seduta di Pilates non produce il ventre piatto, e una sessione di ipnosi non può modellare la vostra dieta. Ma ripetersi segretamente un suggerimento positivo da 15 a 20 minuti al giorno può trasformare la vostra alimentazione, soprattutto se combinato con respiri lenti e naturali, la pietra angolare di qualsiasi programma di cambiamento comportamentale.
10. Congratulazioni – è una ricaduta. Quando i pazienti si ritrovano, contro ogni loro desiderio di sobrietà, ad essere troppo indulgenti con sé stessi, mi congratulo con loro. L’ipnosi guarda ad ogni ricaduta come ad una opportunità, non come ad una cosa assurda. Se riuscite ad imparare, dopo una ricaduta, reale o immaginaria, perché è successo e come gestire la cosa in modo diverso – sarete meglio preparati per le inevitabili tentazioni della vita.
Jean Fain
Link all’articolo originale: You are getting thinner
Riproduzione autorizzata – Traduzione a cura di psicolinea.it
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Jean Fain insegna alla Harvard Medical School, dipartimento di psichiatria, è psicoterapeuta libero-professionista, scrive articoli e libri, partecipa a conferenze, è supervisor nei corsi di formazione per terapeuti. Ha ricevuto una formazione come psicoterapeuta e ipnoterapeuta, con riferimenti teorici che si iscrivono nel campo della medicina comportamentale e della medicina olistica. Ha personalmente sviluppato un approccio che combina tecniche di terapia cognitivo-comportamentale e psicoterapia basato sulla meditazione mindfulness. E’ psicoterapeuta da oltre 20 anni ed ha lavorato in vari contesti, come le prigioni, i centri pubblici per la salute mentale, gli ospedali pubblici. In precedenza è stata una giornalista sui temi della salute, scrivendo anche per il Los Angeles Times. Ha scritto The self compassion diet. Sito internet: www.jeanfain.com Video: You Tube