Non bisogna diventare schiavi dell’autostima

“Perché io valgo! ” diceva uno slogan molto narcisista de L’Oréal, ma le ragioni che stanno dietro questo spot fanno comunque riflettere: il desiderio di stare bene con noi stessi potrebbe diventare per noi una sorta di ossessione? Secondo una nuova ricerca condotta da Brad Bushman e dai suoi collaboratori, non solo gli studenti di college americani hanno una maggiore stima di sé rispetto alle generazioni precedenti, ma ora il valore attribuito all’autostima sta diventando più importante del sesso, del cibo, dello stipendio, degli amici, di un drink.

Il team di ricerca Bushman ha scoperto questa nuova realtà, chiedendo a decine di studenti di college americani di descrivere il loro cibo preferito, l’attività sessuale prediletta ecc. e ciò che, a loro parere, era utile per potenziare la propria autostima (ad esempio: ricevere un complimento, ottenere un bel voto ecc.). In seguito, gli studenti dovevano attribuire ad ogni item un voto che indicasse il loro livello di gradimento. Lo studio ha mostrato così che le attività di potenziamento dell’autostima hanno raggiunto il livello massimo, superando qualsiasi altro piacere della vita.

Che cosa significa tutto questo? Il team diretto da Bushman ritiene che i nuovi risultati siano una conferma del fatto che l’autostima è davvero un bisogno essenziale dell’essere umano, come sostiene la psicologia umanistica del pioniere Abraham Maslow.

‘Complessivamente, i nostri risultati mettono in luce nuovi e interessanti risultati su quanto sia importante per le persone sentirsi degne e preziose’ hanno detto i ricercatori. Valorizzare l’autostima però può incoraggiare il perseguimento di obiettivi relativi all’immagine di sé, che possono portare a conflitti con gli altri. I ricercatori concludono che dovremmo imparare a godere delle cose belle della vita, ma non troppo: non dobbiamo diventare dipendenti dall’ autostima o da altre ricompense, o diventeremo loro “schiavi”, come diceva Fritz Perls [il fondatore della psicoterapia della Gestalt].’

Fonte: Bushman, B., Moeller, S., and Crocker, J. (2010). Sweets, Sex, or Self-Esteem? Comparing the Value of Self-Esteem Boosts with Other Pleasant Rewards. Journal of Personality DOI: 10.1111/j.1467-6494.2010.00712.x via BPS

Sono d’accordo: le tecniche per il potenziamento dell’autostima, così come l’ottimismo appreso o il pensiero positivo sono importanti per chi ha, in questi ambiti, delle carenze importanti, che non permettono il raggiungimento di un livello sufficiente di benessere personale. Non si può però generalizzare, perché restringere il valore generale dell’esistenza alle soddisfazioni del proprio sé diventa una vera e propria droga e fa perdere completamente il senso della realtà.

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Immagine: Cherylbq, Wikimedia

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