Orgasmo: ma quale?

Orgasmo: ma quale?

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Articolo datato

Si pensa che l’orgasmo sia il momento del piacere sessuale che coinvolga unicamente i genitali, e di questa “falsità” siamo stati colpevoli anche noi sessuologi, in quanto in passato abbiamo insistito nel distinguere fra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo.

Oltre a tale differenziazione tendiamo anche ad attribuire erroneamente al clitoride un ruolo inferiore per importanza e qualità rispetto all’orgasmo vaginale. Freud addirittura riteneva che il piacere sessuale nella donna si spostasse dal clitoride alla vagina con il raggiungimento della piena maturità sessuale.

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Questa attribuzione di diversa importanza, fra vaginale e clitorideo, ha spesso innescato drammatiche ricerche e sensi di colpa, tanto che per molte donne quest’esperienza magica e meravigliosa si è trasformata in una fonte di grande sconcerto, poiché l’incapacità di raggiungere “l’uno o l’altro” tipo di orgasmo è spesso considerata erroneamente una prova di inadeguatezza, dalla quale deriva tristezza, angoscia depressiva, stizza e senso di colpa.

Le mie pazienti con difficolta’ orgasmiche mi descrivono spesso fallimentari e affannosi tentativi di provare durante il rapporto a cambiare varie posizioni, con la speranza di raggiungere orgasmi travolgenti. Anche il mito del punto “G” ha fomentato questa spasmodica ricerca dell’orgasmo vaginale!

L’orgasmo invece è un evento del cervello e quindi non va assolutamente pensato come un evento dei genitali, tanto è vero che come rilevato da recenti sondaggi vi sono donne che riescono ad avere una risposta orgasmica al bacio, alle semplici carezze sul corpo o alle sole fantasie.

L’orgasmo è un terremoto dell’anima; è un piacere appagante e totale per il corpo e per la mente, ed è per questa sua TOTALITA’ che in alcuni casi può fare paura, in quanto il cervello ne è cosi interamente coinvolto da subire uno scollegamento, e quindi una breve alterazione dello stato di coscienza.

Questa momentanea perdita di coscienza (simile quasi ad una sensazione di svenimento) in francese viene definita “pétite mort” e lo stesso Shakespeare definiva il raggiungimento dell’orgasmo con “I die”.

Indipendentemente dal tipo d’orgasmo, che come ho detto è unico e parte dal cervello, spesso molte donne, sentendo salire l’intensità dell’eccitamento, si “frenano e bloccano”.

Clinica della Timidezza

Le ragioni di questi freni sono molto spesso il frutto di un’educazione rigida e repressiva in ambito sessuale.

Il disturbo dell’orgasmo è tuttavia quasi sempre dipendente da questioni di natura psicologica o relative a quelle che nascono nella coppia, per cui dico sempre alle pazienti anorgasmiche che, per ottenere il massimo piacere dalle esperienze sessuali, è fondamentale che una persona abbandoni il controllo e lasci regnare liberamente le sensazioni erotiche

Il mio consiglio è sempre quello di NON pensare ne al clitoride ne ai propri genitali o alla penetrazione, bensi concentrarsi sulle sensazioni che si stanno vivendo, non pensare ad altro se non al piacere che fluisce e che vi pervaderà.

Marco Rossi

Psicolinea.it © 2001-05

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