Riconoscere i volti, ricordare i nomi: a che età riesce meglio?

Le facoltà mentali raggiungono la loro completa maturazione nell’età adulta. Così dicono Laura Germine e colleghi, il cui nuovo studio dimostra che la capacità di riconoscere le facce continua a migliorare fino a quando le persone raggiungono i trenta anni.

Anche se il vocabolario e le altre forme del sapere si accrescono per tutto il corso della vita, in genere si ritiene che la velocità e l’efficienza dei picchi cognitivi vi sia intorno ai venti anni, per poi avviarsi verso un costante declino. Questo studio sostiene che non è così.

Un campione di 44.000 persone, di età compresa tra i dieci e i settanta anni, ha completato un online face learning test in cui si dovevano osservare brevemente delle facce di persone sconosciute, presentate in foto in bianco e nero, in cui si vedeva solo il viso.

I risultati della prestazione sono migliorati costantemente fino all’adolescenza, poi hanno un po’ rallentato, pur continuando a migliorare, fino a raggiungere un picco tra i partecipanti di  31,4 anni. Dopodiché è cominciato un lento declino. Il modello dei risultati ottenuti ha fatto sì che le prestazioni medie dei sedicenni siano state simili a quella dei sessantacinquenni.

Un secondo studio ha riguardato quasi 15.000 persone su un compito che riguardava non solo i volti, ma anche i nomi. Anche questa volta, la capacità di riconoscimento dei volti ha raggiunto il picco intorno ai trenta anni. Al contrario, le prestazioni al di apprendimento dei nomi ha raggiunto il suo picco all’età di 23 anni.

Uno studio finale ha utilizzato dei volti di bambini, per evitare che le persone più anziane fossero favorite nel riconoscimento, ma i risultati sono stati i medesimi.  Resta da capire se questo miglioramento rifletta una sorta di prolungato processo di maturazione innata, o se sia semplicemente una conseguenza di anni in più nella pratica di riconoscimento dei volti.

Le prestazioni tra la fine dell’adolescenza e i trenta anni sono state comunque simili (la dimensione dell’effetto era d =. 021). In futuro sarebbe interessante seguire il processo nelle stesse persone, in tempi diversi e capire se questa capacità abbia effetti nella vita reale.

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Fonte: Germine, L., Duchaine, B., and Nakayama, K. (2011). Where cognitive development and aging meet: Face learning ability peaks after age 30. Cognition, 118 (2), 201-210 DOI: via Learning new faces – A mental ability that doesn’t peak until the early thirties, BPS

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Immagine: Wikimedia

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