Gli effetti della schizofrenia sul cervello umano
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Gli effetti della schizofrenia sul cervello umano

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A livello mondiale circa 24 milioni di persone, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, soffrono di schizofrenia . Un nuovo studio condotto nella University of Iowa dalla psichiatra Nancy Andreasen ha utilizzato le scansioni cerebrali per documentare come la schizofrenia influisca sul tessuto cerebrale, rilevando anche gli effetti dei farmaci anti-psicotici sui soggetti che mostrano delle ricadute.

Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Psychiatry , mostra i cambiamenti cerebrali rilevati da scansioni MRI su più di 200 pazienti, dal loro primo episodio in avanti, con scansioni a intervalli regolari per al massimo 15 anni. Le scansioni hanno mostrato che le persone al loro primo episodio avevano una minore quantità di tessuto cerebrale rispetto agli individui sani. I risultati suggeriscono dunque che coloro che soffrono di schizofrenia abbiano già subito dei cambiamenti cerebrali, prima che si comincino a vedere i segni esteriori della malattia.

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“Ci sono diversi studi , compreso il mio , che mostrano come le persone con schizofrenia abbiano un cranio di dimensioni più piccole rispetto alla media”, spiega la Andreasen. Dal momento che lo sviluppo cranico si completa entro i primi anni di vita , ci può essere qualche aspetto del primo sviluppo – come ad esempio le complicazioni durante la gravidanza o l’esposizione ai virus – che potrebbe portare verso la schizofrenia . ”

La squadra della Andreasen ha inoltre scoperto che le persone colpite da schizofrenia hanno subito la maggiore perdita di tessuto cerebrale nei due anni successivi al primo episodio , ma poi il danno curiosamente tende a stabilizzarsi. La scoperta potrebbe aiutare i medici ad identificare i periodi di tempo più efficaci per prevenire la perdita di tessuto e gli altri effetti negativi della malattia.

I ricercatori hanno anche analizzato l’effetto dei farmaci sul tessuto cerebrale . Sebbene i risultati non siano gli stessi per ogni paziente , il gruppo ha trovato che, in generale, maggiore è la dose di farmaci anti- psicotici , maggiore è la perdita di tessuto cerebrale . ” Questa è stata una scoperta molto sconvolgente ” per la Andreasen , che per un paio d’anni è andata avanti nelle ricerche sperando di aver fatto un errore.  L’ impatto sulla clinica è difficile, dice la ricercatrice, perché gli psichiatri , i pazienti e i familiari non sanno come interpretare questo risultato . I farmaci antipsicotici peggiorano la situazione ? Dovremmo usarne di meno ?

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Il gruppo ha inoltre esaminato come le ricadute potrebbero influenzare i tessuti cerebrali , e se lunghi periodi di psicosi siano pericolosi per il cervello: i risultati mostrano che le recidive più lunghe sono associate con la perdita di tessuto cerebrale .

Secondo i ricercatori i dati dello studio potrebbero modificare la modalità d’uso dei farmaci antipsicotici nel trattamento della schizofrenia.

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IPNOSI CLINICA: una intervista al Dr. Walter La Gatta

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Fonte:
Nancy C. Andreasen. Relapse Duration, Treatment Intensity, and Brain Tissue Loss in Schizophrenia: A Prospective Longitudinal MRI Study. American Journal of Psychiatry, 2013; 170 (6): 609 DOI: 10.1176/appi.ajp.2013.12050674 via Medical News Today, How schizofrenia affects the brain

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Dr. Walter La Gatta Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise. Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche) Il Dr. Walter La Gatta si occupa di: Psicoterapie individuali e di coppia Terapie Sessuali Tecniche di Rilassamento e Ipnosi Disturbi d’ansia, Timidezza e Fobie sociali. Per appuntamenti telefonare direttamente al: 348 – 331 4908 (anche whatsapp) email: w.lagatta@psicolinea.it Visita la pagina Facebook e il profilo Twitter Visita anche www.walterlagatta.it

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