I fratelli migliorano il processo di socializzazione del bambino

Crescere in una famiglia dove c’è un altro bambino rende l’ambiente sociale molto diverso, dal punto di vista cognitivo ed emotivo. I fratelli e le sorelle sono infatti importanti quanto gli adulti nel processo di socializzazione del bambino. Lo afferma Laurie Kramer, professoressa presso l’Università dell’ Illinois.

I genitori sono più adatti per l’insegnamento degli aspetti sociali più formali – come comportarsi in pubblico, come comportarsi a tavola, ecc. I fratelli e le sorelle invece sono dei modelli migliori per quanto riguarda i comportamenti più informali: come comportarsi a scuola o per strada, o, cosa più importante, come interagire con un gruppo di amici.
I fratelli maggiori infatti sono molto più vicini dei genitori agli ambienti sociali che frequentano i bambini durante la loro giornata, e per questo essi vanno considerati come un notevole apporto allo sviluppo sociale del proprio figlio più piccolo.

Sappiamo che avere avuto un rapporto positivo con i fratelli è collegato a tutta una serie di risultati migliori dell’individuo, sia da adolescente, sia da adulto, ha detto la Kramer. C’è anche il risvolto negativo della medaglia: molti comportamenti indesiderati e antisociali come fumo, alcol o altri atti delinquenziali derivano spesso dall’insegnamento di un fratello maggiore, così come dagli amici dei propri fratelli maggiori. Ad esempio, una ragazza adolescente corre un rischio più elevato di rimanere incinta se la sorella maggiore ha avuto anch’essa un figlio da giovane.

Secondo la Kramer, al fine di massimizzare l’influenza positiva di un fratello maggiore, una delle più importanti cose che i genitori possono fare è contribuire a promuovere una relazione di sostegno tra fratelli sin dall’inizio. Sappiamo infatti da studi longitudinali che, se i bambini cominciano il loro rapporto con un fratello in modo positivo sin da piccoli, è più probabile che questo rapporto possa poi continuare nel tempo.

Variabili come il sesso e la differenza di età non fanno molta differenza nel rapporto tra fratelli, purché vi sia rispetto reciproco, cooperazione e capacità di gestire i problemi. Kramer ha anche affermato che i bambini che crescono come figli unici non sono necessariamente meno competenti dal punto di vista sociale, rispetto ai bambini che crescono con i fratelli, ma è più probabile che, in questo caso, le loro competenze sociali si sviluppino attraverso l’osservazione di amici, piuttosto che dei soli genitori.

I genitori di figli unici dovrebbero per questo permettere ai loro figli di sviluppare delle relazioni positive con altri bambini durante l’infanzia , in modo che questi bambini diventino per loro una sorta di fratelli-surrogati. In questo modo essi potranno sviluppare delle competenze sociali che probabilmente non acquisirebbero se le loro interazioni fossero limitate al solo rapporto con i genitori e gli insegnanti.

I genitori che hanno diversi figli spesso non sentono la necessità di invitare a casa loro altri bambini, per giocare con i figli più piccoli. Questo è sbagliato, perché va considerato che se fra fratelli c’è molta differenza di età, il loro rapporto può essere intenso in casa, ma le loro esperienze sociali sono necessariamente diverse all’esterno della famiglia, visto che frequentano gruppi sociali diversi.

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Ci sono poi molti casi in cui i fratelli più piccoli devono lavorare molto duramente per ritagliarsi il proprio percorso, diverso da quello dei loro fratelli maggiori: questo processo viene detto di ‘de-identificazione.’ Accade quando un fratello minore sceglie un percorso diverso, un modo diverso di affermare la propria identità, nello sport, nell’arte o in altre attività sociali. Questo è a volte un modo per evitare il confronto con i fratelli maggiori, soprattutto se si teme di non essere sufficientemente capaci di misurarsi con loro.

Fonte: Science Daily

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Immagine: TimothyJ

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