Il bimbo piccolo e la suocera pedante – Consulenza online

Gentile Dottoressa, vi scrivo perchè vorrei un consiglio. Circa due anni e mezzo fa ho partorito, dopo nemmeno una settimana, nemmeno il tempo di riprendermi psicologicamente dal parto a circa una settimana sono tornata a casa mia che dista 500 km da dove ho partorito, Vi spiego mi sono sposata e ho cambiato residenza, ma io tutti i miei parenti e i miei genitori sono rimasti nella città dove sono nata. Ho cambiato città per seguire l’amore e perchè mio marito lavora qua e un suo trasferimento nella mia città natale era impossibile. Come detto alla nascita del mio primo figlio mio marito ha voluto che io tornassi subito a casa e questo mi ha nuociuto moltissimo. Il bimbo troppo piccolo, una suocera alquanto pedante che criticava e mai aiutava solo per gli omogenizzati e i pannolini, ma io avevo bisogno di un sostegno morale di un appoggio visto che mio marito lavorava e solo la sera c’era ma era quasi sempre stanco e crollava sulla sedia e io in questi due anni e mezzo non mi sento felice, non mi sento adeguata nemmeno nel ruolo di madre avvolte. Qualche volta mi viene da piangere, sto sempre nervosa e non posso nemmeno stare con i miei genitori perchè gli vedo due volte all’anno. Se mio marito invece mi aveva lasciato nella mia città natale almeno un mese un paio di mesi massimo dopo il parto forse non sarei così infelice. Devo dire che almeno mi aiuta con il bimbo e la casa. Negli ultimi tempi mi sento peggio del solito. Cosa mi consiglia di fare dottoressa? Grazie per un suo consiglio, Cordialmente.

 

Gentilissima,

Come lei dice giustamente, “forse” non sarebbe stata così infelice, se suo marito l’avesse lasciata nella sua città natale, ma nessuno ci può dare la prova contraria. Forse si, forse no: chissà.
Personalmente però credo che suo marito abbia fatto benissimo a consigliarle di tornare, sin da subito, nella vostra casa e nella vostra nuova città. Capisco che i suoi affetti e probabilmente sua madre le manchino molto, ma lei deve vivere dove vive suo marito e deve crescere questo figlio insieme a lui (non insieme a sua suocera!).
E’ vero che lui lavora e torna stanco, ma sicuramente avrete qualche momento per vivere la vostra vita in intimità. Se questi momenti non fossero abbastanza, occorre adoperarsi perché diventino più frequenti.
Quanto a sua suocera, se lei lavora è un aiuto prezioso, anzi preziosissimo, e dunque in questo caso non va detta una sola parola in più… Ma se lei non lavora e la sua giornata è già piuttosto vuota, l’aiuto non richiesto di sua suocera potrebbe essere più un peso che altro.
Se ha deciso di non lavorare, cerchi almeno di uscire spesso con suo figlio, lo porti al parco, lo porti in piscina e poi, quando sarà più grandicello, lo porti a fare sport. In questo modo suo figlio avrà una vita sociale intensa, che lo aiuterà nella crescita e anche lei potrà conoscere le altre mamme, con le quali stabilire un rapporto di amicizia e di frequentazione.
Le consiglierei di trovarsi anche delle occupazioni personali, come frequentare dei Corsi: dal corso di inglese a quello di pittura, da quello di ricamo a quello di burraco, veda lei, secondo i suoi gusti. L’importante è non lasciarsi andare ed evitare di sentirsi inutile. Anche se dista 500 km dalla sua città natale, la vita non è finita ed anche nella sua nuova città ci possono essere persone con le quali potrebbe trovarsi bene. Coraggio, le cerchi 😉
Cordialmente,

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Immagine: FreeParking

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