La fobia dei ragni può essere superata
Toccare una tarantola è probabilmente l’ultima cosa che qualcuno che soffre di aracnofobia (la fobia dei ragni) vorrebbe fare; eppure, tramite una terapia di desensibilizzazione, della durata di solo due ore, si può cambiare completamente idea sui ragni, il che può essere osservato anche attraverso dei cambiamenti dell’attività cerebrale.
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“Prima del trattamento, alcuni di questi partecipanti non avrebbero camminato sull’erba per paura dei ragni o sarebbero rimasti fuori di casa per giorni, se avessero saputo che in casa loro c’era un ragno”, ha detto l’autrice dello studio Katherina Hauner, che lavora presso la Northwestern University, Feinberg School of Medicine.
Dopo una seduta di terapia singola, durata al massimo tre ore, “le persone sono state in grado di toccare o tenere in mano una tarantola. E possono ancora farlo, dopo sei mesi”, ha precisato la Hauner.
L’aracnofobia è un tipico disturbo d’ansia che rientra, nel DSM, la Bibbia degli psichiatri, nelle “fobie specifiche”, categoria che comprende fobie nei confronti di: sangue, aghi, serpenti, luoghi chiusi e altro. Circa il 9,4 per cento della popolazione degli Stati Uniti soffre o ha sofferto di una fobia specifica nella propria vita.
Le terapie per superare queste fobie specifiche ci sono, anche se, ammette la ricercatrice, funzionano in particolare su soggetti particolarmente motivati a superarle. In altri casi possono volerci settimane di tempo.
La Hauner e i suoi colleghi hanno esaminato 12 adulti, nove donne e tre uomini di 22 anni di età, nella media, che soddisfacevano i criteri per la diagnosi di aracnofobia. La loro paura “aracnide” era così grande che, prima della terapia, essi avevano avuto problemi anche solo a guardare le foto dei ragni. Il cervello di ogni fobico, osservato con la risonanza magnetica funzionale (fMRI) mostrava una maggiore attività nelle regioni legate alla risposta alla paura, che interessano l’amigdala, l’insula e la corteccia cingolata.
Quando è stato chiesto loro di toccare una tarantola chiusa in un contenitore, i partecipanti restavano in media ad una distanza di 10 metri. “Pensavano che la tarantola potesse essere in grado di saltare fuori dalla gabbia e assalirli”, ha detto la Hauner. “Alcuni pensavano che la tarantola fosse in grado di pianificare qualcosa di malvagio, da fare su di loro”.
Nella terapia, i partecipanti hanno imparato a conoscere le tarantole in generale e sono stati guidati anche attraverso un processo a più stadi che li ha fatti avvicinare gradualmente alla tarantola chiusa nella gabbia, fino a quando non è stato possibile prendere e tenere in mano il ragno. (Prima hanno toccato la tarantola con un pennello, poi indossando un guanto e alla fine toccandola con le mani nude )
“Ho insegnato loro che la tarantola è un essere fragile, che desidera solo nascondersi”, ha detto la Hauner.
Pochi minuti dopo la terapia, ai partecipanti sono state ancora una volta mostrate le foto del ragno, ma questa volta le scansioni fMRI hanno mostrato una minore attività nelle regioni della paura. Tale riduzione della paura si è riscontrata anche sei mesi dopo il trattamento.
Adattato per Psicolinea da
Dr. Giuliana Proietti
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti
Fonte:
2-Hour Therapy Cures Spider Phobia by Rewiring the Brain, Scientific American
Immagine:
M. Dolly, Flickr
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
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