La psicologia della degustazione del vino
Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta
La degustazione del vino è un’esperienza sensoriale e psicologica che coinvolge non solo il gusto ma anche l’olfatto, la vista e perfino la memoria e le emozioni. Attraverso la psicologia della degustazione, possiamo comprendere meglio come le persone interpretano e reagiscono a questa esperienza multisensoriale, che è influenzata da aspetti individuali e culturali, oltre che dalla predisposizione e dalla memoria sensoriale.
Come si percepisce il vino?
La degustazione del vino si basa su una serie di percezioni sensoriali che lavorano in sinergia. Il cervello elabora ogni informazione ricevuta dai sensi per creare un’esperienza unica.
L’olfatto, ad esempio, gioca un ruolo primario nella degustazione del vino: molte delle sfumature aromatiche (come i sentori di frutta, fiori o spezie) sono percepite dalle cellule olfattive nel naso. Questa capacità di cogliere aromi complessi è una delle ragioni per cui le persone possono distinguere vini differenti anche a occhi chiusi.
Il gusto, invece, coinvolge il riconoscimento dei sapori fondamentali come dolce, salato, acido e amaro. Nel caso del vino, sono i recettori per l’amaro e l’acidità a essere maggiormente stimolati, poiché sono componenti cruciali della sua struttura.
Anche il tatto entra in gioco, poiché il corpo del vino, la sua “pienezza” e la consistenza vengono percepiti dalla bocca, influenzando la sensazione complessiva.
La vista non è da meno: non a caso “il vino si gusta anche con gli occhi”. Solo il colore, bianco o rosso, di un vino è infatti sufficiente per influenzare la percezione nella maggior parte dei bevitori, anche coloro che sono abbastanza esperti ed informati su ciò che stanno degustando. Ad esempio, colorando un vino di un colore atipico, come ad esempio il blu, si è visto che questo non solo influenza la vista, ma anche il sapore percepito. Inoltre, il vino va sempre osservato con una luce naturale: si è visto che i cambiamenti dovuti all’illuminazione artificiale influenzano le sensazioni, non solo in termini visivi, ma anche in caratteristiche quali la dolcezza, o perfino nel prezzo che si è disposti a pagare per acquistarlo.
I rituali. La degustazione di un vino in modo strutturato e informato comporta dei rituali, come ad esempio il far girare il vino nel bicchiere, o odorarlo, gesti che fondamentalmente servono per rilasciare le molecole volatili, permettendone la valutazione.
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Che ruolo gioca la memoria?
Durante la degustazione del vino, le memorie sensoriali e le associazioni personali possono arricchire o influenzare l’esperienza. La psicologia mostra che il cervello, quando percepisce un aroma o un sapore familiare, tende ad associarlo a esperienze passate. Ad esempio, un vino con sentori di ciliegia o vaniglia potrebbe evocare ricordi d’infanzia, creando un’esperienza emotiva che va oltre la pura percezione sensoriale.
La percezione dei sapori e degli aromi è inevitabilmente legata al contesto in cui si sono vissute esperienze analoghe in passato. Questo significa che due persone che degustano lo stesso vino potrebbero avere reazioni diverse, poiché il cervello di ciascuna associa quegli aromi e sapori a ricordi e vissuti differenti.
Da cosa ci si lascia influenzare nella valutazione di un vino?
Le persone si aspettano che un vino con un’etichetta famosa o un prezzo elevato sia automaticamente di qualità superiore, il che può effettivamente alterare la percezione del gusto. È stato dimostrato che, quando i partecipanti a una degustazione pensano di stare bevendo un vino di alta qualità, tendono a giudicarlo più positivamente anche quando è identico a un vino a basso prezzo. Questo fenomeno dimostra come le aspettative possano plasmare le percezioni sensoriali.
L’influenza sociale è un altro fattore rilevante: la degustazione del vino è spesso un’esperienza condivisa e la reazione degli altri può condizionare la propria. In un contesto di gruppo, come una degustazione guidata, le opinioni degli esperti o dei partecipanti più esperti possono influenzare il modo in cui viene percepito il vino, portando le persone ad allinearsi con giudizi ritenuti competenti.
Le variabili contestuali, quali la temperatura, la luce, la compagnia, il proprio stato individuale (umore, salute ecc.) al momento della degustazione influiscono notevolmente sulla valutazione. Si è visto che anche la qualità della musica presente nell’ambiente, può modificare le percezioni.
Dal modo in cui si percepisce un vino si può arrivare alla personalità di chi lo degusta?
Studi recenti indicano che persone con un alto livello di “apertura mentale” sono più inclini a provare nuovi tipi di vino e a esplorare sapori diversi. Al contrario, chi tende alla “stabilità emotiva” potrebbe preferire vini dai gusti familiari e rassicuranti, associati a esperienze positive e tranquille.
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Cosa si intende per “degustazione alla cieca”?
La degustazione del vino viene spesso effettuata con una benda sugli occhi. La degustazione “alla cieca” ha lo scopo di superare i problemi di elaborazione cognitiva del vino. In primo luogo, questo metodo incoraggia a concentrare i sensi sul gusto, piuttosto che su qualsiasi altra sensazione. Nella maggiore attenzione data al senso del gusto, senza conoscere prezzo, colorazione, bottiglia o qualsiasi altra informazione, l’assaggiatore diventa molto più consapevole non solo della ricchezza del vino, ma anche di altri aromi e segreti che riguardano la sua lavorazione. Sul piano scientifico, il degustatore non attiverà tanto il sistema limbico, cioè l’insieme delle strutture cerebrali per l’emozione, il comportamento, la motivazione, la memoria e l’olfatto, ma renderà più attiva e vigile la parte “cognitiva” del cervello.
Il vino migliora il benessere psicologico?
La degustazione del vino non è solo una questione di percezione e gusto: può anche avere effetti positivi sul benessere psicologico. Il vino è storicamente associato alla convivialità e alla socialità, aspetti che contribuiscono a migliorare l’umore e ridurre lo stress. In piccole quantità e in un contesto piacevole, la degustazione di un buon vino può trasformarsi in un’esperienza rilassante e gratificante, che consente di vivere il momento presente e di apprezzare un rituale che coinvolge i sensi e la mente.
Dr. Walter La Gatta
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Fonte principale:
A brief guide to wine tasting for psychologists BPS
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Dr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise.
Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia
ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche)
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