Sonata a Kreutzer: quando la gelosia ispira l’arte
Una intervista sull'anorgasmia femminile
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Tutto nasce con la sonata per violino N. 9 di Ludwig van Beethoven. Con i suoi 40 minuti circa di durata, è la sonata più lunga e difficile fra le composizioni per violino di Beethoven ed ha la particolarità della “ forma concertante “, che dà pari dignità al pianoforte e al violino.
Nel 1803 ci fu la prima: Beethoven accompagnò al piano il violinista mulatto (padre africano e madre tedesca) George Bridgetower (1780–1860), il quale apportò alcune variazioni molto gradite al maestro. Beethoven infatti si interruppe nel bel mezzo dell’esecuzione per esclamare“ Ancora una volta, mio caro compagno”.
L’esibizione fu un trionfo: Beethoven abbracciò pubblicamente il violinista e gli dedicò la sonata, scrivendo di suo pugno sulla prima pagina del manoscritto la dedica al musicista mulatto: “Sonata per un mulatto lunatico“. L’amicizia tra i due musicisti ebbe però vita breve: dopo l’esibizione i due andarono a bere insieme e capitò che Bridgetower insultasse con epiteti volgari una donna di cui Beethoven era profondamente innamorato, l’italo-tedesca Julie Guicciardi.
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Con grande rabbia e gelosia, Beethoven strappò la dedica fatta all’ormai ex amico (i due non si rividero mai più) e dedicò la sonata a Rodolphe Kreutzer, il quale però non a suonò mai, dato che considerava l’opera scandalosamente incomprensibile, definizione sulla quale nel 1830, secondo Berlioz, erano d’accordo 99 musicisti parigini su 100.
La sonata si compone di 3 movimenti e dura circa 37 minuti.
- Adagio sostenuto – Presto – Adagio (circa 14 minuti)
- Andante con variazioni (circa 16 minuti)
- Presto (circa 9 minuti)
Rodolphe Kreutzer nel 1805 era un violinista famoso a livello internazionale per il suo virtuosismo e celebrato per un nuovo stile di suonare il violino. Kreutzer compose molte opere per il palcoscenico e divenne direttore musicale dell’Opéra di Parigi. Eppure, la sua popolarità iniziò a scemare e oggi sarebbe poco ricordato se non fosse stato per la sonata di Beethoven. In uno scherzo del destino, il suo nome è finito non solo su una. ma su varie opere d’arte che hanno attraversato più di 100 anni ed esplorato l’amore, la gelosia, l’omicidio, la religione, le questioni sociali e altro ancora.
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Nel 1889 lo scrittore russo Lev Nikolaevič Tolstoj, (il quale aveva un rapporto coniugale non sempre facile con la moglie, proprio a causa della gelosia di lei) ascoltando questa musica, ebbe l’ispirazione per un romanzo breve dai temi piuttosto scottanti per il tempo (dovette intercedere personalmente lo zar Alessandro III, perché ne fosse permessa la pubblicazione!).
La trama del romanzo (leggi l’ebook): Viaggio in treno. Conversando con un passeggero dai capelli grigi, dall’aria solitaria e dagli occhi scintillanti (Pozdnyšev), una signora difende l’amore «fondato sulla comunanza d’ideali o sull’affinità spirituale». La signora scende e Pozdnyšev rimane solo con un altro passeggero, il quale, riprendendo il discorso ascoltato, diventa voce narrante e comincia a raccontare della sua vita, del suo rapporto coniugale, della sua gelosia e infine dell’uccisione della moglie.
Dopo aver presentato alla moglie un musicista, egli iniziò a sospettare una relazione tra i due. In particolare, una sera, mentre i due eseguivano, l’uno al violino, l’altra al pianoforte la Sonata a Kreutzer di Ludwig Van Beethoven, l’uomo avvertì l’intero peso dei propri dubbi. Tuttavia, convinto che il musicista stesse per partire, uscendo per sempre dalla propria vita, Pozdnyšev si assentò da casa alcuni giorni, per andare a curare i propri affari in provincia. Una lettera della moglie, ricevuta due giorni dopo la partenza, riaccese però la gelosia dell’uomo: il violinista non era partito e le aveva già fatto visita. Pozdnyšev ritornò precipitosamente a casa, dove arrivò in piena notte. Trovandola a tavola con il musicista, in preda alla rabbia, l’uomo pugnalò la moglie. Venne processato e trascorse 11 mesi in prigione, ma alla fine venne liberato.
Ciò che aveva provocato la forte gelosia del marito era stata la forte intesa, quasi erotica, che i due musicisti avevano stabilito nel suonare insieme con passione questo brano di Beethoven.
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Oscillando tra femminismo e misoginia, la novella di Tolstoi colpisce molti temi scottanti della fine del XIX secolo: dipinge un’immagine vivida di due persone intrappolate in un matrimonio senza amore, esplora la questione femminile, rilevando come le donne non abbiano uguali diritti nella società, promuove l’astinenza dal sesso extraconiugale.
La novella si conclude con un messaggio religioso pieno di sensi di colpa e rinuncia al desiderio: “Dobbiamo capire il vero significato delle parole del Vangelo (Matteo, V. 28) “chiunque guarda una donna desiderandola ha già commesso adulterio ” ; e queste parole si riferiscono alla moglie, alla sorella e non solo alla moglie di un altro, ma soprattutto alla propria moglie”.
… E, dalla letteratura, passiamo al cinema.
Della storia sono state fatte diverse trasposizioni cinematografiche, come quella italiana del 2006 intitolata “Quale amore“, di Maurizio Sciarra, con Giorgio Pasotti, Vanessa Incontrada, Arnoldo Foà, Andoni Garcia, Magda Mercatali, Maria Schneider, o quella più recente, del 2008, “Kreutzer Sonata”, (video), di Bernard Rose.
In oltre 120 anni e in più paesi, il nome Kreutzer è diventato non solo quello di un violinista straordinario: è soprattutto sinonimo di passione e infedeltà, ma soprattutto del potere della musica nel far perdere il controllo alle persone.
Giuliana Proietti
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Fonti:
https://www.chambermusicsociety.org/about/news/the-kreutzer-sonata-love-murder-and-the-violin/
Link: Tolstoj, cent’anni dalla morte
Immagine:
Kreutzer Sonata di Rene-Xavier Prinet
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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