AIDS : se lo conosci non basta, lo devi evitare!

Che cosa significa il termine “AIDS”?

AIDS è un acronimo inglese (SIDA in francese) usato per definire la “sindrome da immunodeficienza acquisita”. Una “sindrome” non riguarda un solo sintomo, ma un insieme di sintomi di vario tipo; “immuno-deficienza” significa debolezza del sistema immunitario a combattere la malattia, “acquisita” significa che non si possiede dalla nascita, ma che si contrae tramite il contatto con il virus.

Che cosa è l’AIDS?

Si definisce AIDS lo stadio clinico caratterizzato da una grave compromissione delle difese immunitarie, tale da determinare infezioni da altri virus, parassiti, funghi e batteri normalmente controllati dal sistema immunitario.

Cosa è il Virus HIV?

Il virus HIV (Virus dell’Immunodeficienza Umana, o Human Immunodeficiency Virus) è un retrovirus, cioè un virus a RNA, che attacca alcune cellule del sistema immunitario, principalmente i linfociti CD4, importantissimi per la risposta immunitaria, indebolendo il sistema immunitario fino ad annullare la sua risposta contro virus, batteri, protozoi e funghi.

In quali elementi si trova il virus HIV in una persona sieropositiva?

Si trova nel sangue, nelle secrezioni vaginali, nel liquido seminale e nel latte materno di persone sieropositive.

In che modo si contrae l’AIDS?

Nei seguenti modi:- avere rapporti sessuali con persone affette dal virus dell’HIV; – attraverso un contatto col sangue di una persona malata (es. nello scambio di oggetti acuminati (siringhe, rasoi), nella trasfusione di sangue se è infetto);- durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno, se la madre è infetta.

Quali rapporti sessuali sono più a rischio?

Il rapporto di penetrazione vaginale: il preservativo, se utilizzato correttamente e dall’inizio del rapporto, protegge.
Il rapporto di penetrazione anale: la mucosa anale è delicata e soggetta a lesioni, inoltre nel rapporto anale vi è meno lubrificazione, quindi maggior possibilità di frizione e conseguenti microtraumi. Anche in questo caso il preservativo, usato correttamente, dall’inizio del rapporto e con un lubrificante adatto, protegge.
La fellatio, comportamento sessuale caratterizzato dalla stimolazione orale del pene: una persona sieropositiva che pratica la fellatio a una persona sieronegativa non rischia di trasmettere l’infezione. Il rischio si corre quando la persona cui è praticata la fellatio è sieropositiva. È consigliabile praticare la fellatio con il preservativo, ma nel caso non lo si utilizzi è necessario evitare lo sperma in bocca.
Il cunnilingus, comportamento sessuale caratterizzato dalla stimolazione orale dell’organo genitale femminile: le secrezioni vaginali possono contenere il virus HIV, pertanto esiste una possibilità di trasmissione dell’infezione. Il cunnilingus è da evitare nel caso di mestruazioni.L’utilizzo della diga interdentale o comunque di uno strato in lattice (che si può ottenere da un preservativo) applicato come barriera elimina il rischio.
L’anilingus, la stimolazione orale dell’ano (rimming) è una pratica considerata a rischio per altri tipi di infezione. Per proteggersi è consigliabile l’uso della diga.
Il fisting, cioè la penetrazione anale col pugno è considerata a rischio per la facilità di provocare lesioni attraverso le quali potrebbe passare il virus.
La pioggia dorata (golden shower) può essere pericolosa in presenza di sangue in quantità cospicua nelle urine.

In quali casi non c’è rischio di contagio?

In caso di convivenza con una persona sieropositiva é sufficiente rispettare le comuni norme igieniche: non usare oggetti che possono entrare in contatto con il sangue, cioè spazzolini da denti e oggetti taglienti come forbici, rasoi, ecc. Il virus HIV non si trasmette: negli abbracci, nelle carezze, nei baci, facendo bagno e doccia insieme.

C’è possibilità di essere contagiati da lacrime e saliva di una persona infetta?

Non vi sono, al momento casi documentati.

Quando è opportuno fare il test?

Ogni volta che si sono avuti dei comportamenti a rischio; mai aspettare la manifestazione di eventuali sintomi.

Vi sono dei i test specifici?

Si, Il test ELISA (Enzime Linked Immuno Sorbent Assay) e la conta dei linfociti CD4. In genere, per essere più sicuri della diagnosi, a questo test se ne aggiunge un altro, detto Western blot, che essendo particolarmente costoso viene effettuato solo nei casi sospetti. È disponibile infine un esame molto significativo che misura la quantità di virus (copie di RNA virale) nel siero.

Cosa significa essere “sieropositivi”?

Se si effettua un test elisa per l’HIV e l’esito del test è positivo ciò significa che la persona è “sieropositiva” in quanto è entrata in contatto con l’HIV. Questo non indica la presenza del virus, ma solo la presenza degli anticorpi specifici che il sistema immunitario ha sviluppato dopo il contatto col virus. Se il test risulta negativo va comunque ripetuto allo scadere dei 6 mesi, calcolati a partire dall’ultimo episodio ritenuto a rischio.

A chi rivolgersi?

E’ opportuno rivolgersi ad una Clinica di Malattie Infettive per fare ulteriori accertamenti diagnostici e per essere trattati, se necessario, con farmaci antivirali, in grado di arrestare la progressione della malattia da HIV verso l’AIDS.

Cosa succede se si viene contagiati dall’HIV?

Se un soggetto viene infettato dal virus, proverà a combattere l’infezione generando “anticorpi”, speciali molecole che, che testimoniano l’avvenuta infezione, ma che non sono in grado di debellarla. Una volta compromesso il sistema immunitario, è facile che qualsiasi tipo di infezione, anche banale, possa diventare letale.

Essere informati sull’argomento previene il contagio?

Non sempre: molti giovani, soprattutto quelli più a disagio nelle relazioni sociali, o i più depressi, cominciano a consumare alcool, farmaci e stupefacenti fin dalla primissima adolescenza. Questi comportamenti riducono sensibilmente la soglia di attenzione nei confronti della propria salute ed incolumità e ciò è vero anche per quanto riguarda l’AIDS, che può colpire anche persone informate sulla malattia e sui relativi rischi, ma che se stordite da massicce dosi di alcol o droghe, potrebbero facilmente perdere il controllo dei loro comportamenti sessuali.

Per proteggersi dal virus occorre :

. Utilizzare il preservativo, specialmente se si hanno rapporti occasionali;
. Conoscere bene l’uso del preservativo, non romperlo mentre lo si indossa: leggere attentamente le istruzioni accluse alla confezione e fare delle prove prima del rapporto;
. Più il rapporto sessuale è occasionale, più il preservativo deve essere di buona marca;
. Se il partner ha avuto in passato dei rapporti sessuali a rischio, chiedergli di effettuare il test prima di avere rapporti non protetti;.
Ricordarsi che, contrariamente a quanto diceva una vecchia pubblicità, non è vero che ‘chi lo conosce lo evita’: ormai tutti sanno tutto sull’AIDS eppure ogni giorno ci sono nuove persone contagiate.

Dunque oltre che conoscerlo, bisogna proprio evitarlo…

Dr. Walter La Gatta Ancona

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