Disagio relazionale e sessualità virtuale

DISAGIO RELAZIONALE E SESSUALITA’ VIRTUALE

Relazione sulle Coppie Non Monogamiche

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Articolo datato

Convegno
DAL DISAGIO ALLE DIPENDENZE  24 Novembre 2007 Ancona
Relazione Dr. Walter La Gatta

PORNOGRAFIA

La pornografia è la trattazione o raffigurazione di situazioni erotiche dove la sessualità non rinvia ad altri sensi o significati che non siano la pura e semplice ripetizione di sé stessa. Nella pornografia la sessualità emerge come unico tema, rendendo a sé funzionali, o addirittura annullando, soggettività e mondo circostante. (Fonte: Galimberti, Dizionario di Psicologia)
Il termine ‘cybersex’ riguarda invece tutte le attività di carattere sessuale svolte in Rete e dunque non è esattamente sovrapponibile al vecchio consumo di pornografia. Una volta infatti per accedere al materiale porno occorreva uscire di casa, frequentare locali equivoci, oppure entrare furtivamente in qualche edicola specializzata. Oggi è possibile accedere a questo materiale da casa propria nella più totale anonimato.

A29/A7

STATISTICHE

Per inquadrare il fenomeno, faremo riferimento ad alcune statistiche elaborate dall’INTERNET FILTER REVIEW, organismo che ha prodotto delle statistiche basandosi su dati raccolti da fonti giornalistiche, agenzie di stampa, stampa specializzata ecc, nel periodo 2003-2007. Da questi dati sappiamo che ogni secondo vengono spesi $3,075.64 per la pornografia online; 28.258 utilizzatori di Internet consultano siti pornografici; 372 utilizzatori di Internet digitano parole-chiave relative al sesso sui motori di ricerca; ogni 39 minuti viene creato un nuovo video porno negli USA. L’industria del porno incassa più di Microsoft, Google, Amazon, eBay, Yahoo!, Apple, Netflix ed EarthLink messi insieme.

Questi dati ci forniscono una prima idea dell’immenso business che la pornografia costituisce, non solo su Internet. Altri dati interessanti:Uomini che ammettono di consultare materiale pornografico in rete: 20%Adulti americani che regolarmente visitano siti pornografici in rete : 40 milioniAdulti che ammettono di avere una Internet sexual addiction: 10%Genere sessuale: 28% donne, 72% uominiPersone che riescono a tenere segreta la loro attività di consultazione siti porno 70%Donne che ammettono di visitare siti porno sul luogo di lavoro: 13%
La pornografia, solo su Internet, ha prodotto nel 2005 un guadagno di 2,5 miliardi di dollari, salito nel 2006 a 2,84 miliardi di dollari
Le pagine più cercate in rete sono quelle con le parole chiave (in inglese): sex, sexy, xxx, porn,nude, playboy, sex chat ecc.Attualmente si stima che vi siano più di quattro milioni di siti Internet e 420 milioni di pagine porno.

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CYBER SEX E CYBER PORN

Le addiction sessuali sono due e presentano alcune caratteristiche antitetiche: “interattività” nel Cybersex, “passività” nel Cyber-Porn. Nel Cybersex, il computer è un mezzo attraverso il quale la persona interagisce con un’altra e quindi, come sottolineato da Lavenia (*), si crea un sistema “uomo-macchina-uomo”; nella Cyber-Porn Addiction invece, è del tutto assenta l’interattività, perché la persona è sola con lo schermo e con le immagini impresse su di esso, creando un sistema “uomo-macchina”.
(*) Lavenia G., Marcucci M. (2005), “Quando Internet crea dipendenza: Net Addictions”, in: Piave N. A., Iadecola G. “Profili pedagogici e psicopatologici della gruppalità in Rete”, MANNI Ed, Lecce.

CYBERSEX : PERCHE’?

E’ un tentativo di colmare un vuoto interiore, di staccarsi dalla propria realtà, di crearsi un mondo virtuale di emozioni, che in un primo momento si pensa di poter controllare completamente.
L’abitudine ad avere rapporti sessuali con la donna virtuale può produrre anche un calo della libido maschile. Infatti, l’essere bombardati continuamente da stimoli sessuali forti svuota l’erotismo di ogni significato relazionale e lo banalizza. Dice la sociologa Naomi Wolf che “Quando un uomo si trova sempre davanti a donne ‘finte’ pronte a soddisfare qualsiasi desiderio sessuale, col sorriso sulle labbra, finisce per trovare le sue partner reali noiose e insignificanti. Infinitamente meno appetibili fisicamente. Molto meglio allora, gratificarsi con le immagini on line, con le quali tra l’altro non si corre il rischio di fare brutta figura”. Quest’esplosione del porno è dunque responsabile di un complessivo calo del desiderio dell’uomo nei confronti della donna reale. Per citare ancora la Wolf, “per la prima volta nella storia dell’umanità la forza dell’immagine e della suggestione ha soppiantato quella delle donne in carne e ossa ed oggi una donna nuda è soltanto una brutta pornostar”. (Naomi Wolf, New York Times)


Dr. Walter La Gatta

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CYBERSEX: PER CHI?

Gli uomini, da sempre, sono maggiori consumatori di pornografia rispetto alle donne. Sembra che questo sia dovuto al fatto che l’eccitazione sessuale maschile sia più ‘visiva’. Infatti, sebbene molte ricerche recenti dicano che l’eccitazione visiva riguardi anche il genere femminile, non vi è dubbio che parole, carezze e coccole siano per le donne più eccitanti di un film pornografico. Non a caso, per conquistare una donna si tende a creare atmosfere particolari (luci di candela, penombre, sottofondi musicali ecc.). Evidentemente la visione non è altrettanto importante per l’eccitazione del sesso femminile.

CYBERSEX CON WEB CAM

Gli utenti comprano crediti tramite carta di credito e poi li spendono all’interno del circuito. Le camgirl iscritte sono 4mila, gli utenti totali più di 300mila. Ogni minuto di collegamento costa all’utente 3 euro. La cam-girl incassa il 45%. Chi si avvicina alle videochat per adulti lo fa per diversi motivi: chi per solitudine, chi per passare il pomeriggio, chi per evasione, chi per vivere un’esperienza nuova, chi per abbatter i propri tabù, chi per confrontarsi, chi per parlare semplicemente. Sono persone normalissime, può essere il vicino di casa. (Dati tratti da: Helen, Diario di una webcamgirl -ed.Mursia. Occorre dunque rendersi conto che esiste un mondo virtuale dove giovani “webcamgirl” alcune delle quali studentesse, si mettono in mostra, si raccontano, si filmano in cambio di facili e consistenti guadagni. Niente incontri dal vero, non sono necessari: tutto rimane rigorosamente virtuale.


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DISAGIO RELAZIONALE

Il soggetto che consuma sesso on line generalmente teme la relazione fisica, reale, con il/a partner sessuale o, in senso più generale, ha difficoltà nei rapporti affettivi. Crea dunque curiosità e allarme la notizia fornita da David Levy che in questo mese di Novembre 2007, ha pubblicato un libro, “Love + Sex with Robots” che annuncia che entro il 2050 si assisterà ad unioni matrimoniali tra umani e robot. David Levy è un ricercatore d’intelligenza artificiale presso l’Università di Maastricht in Olanda ed ha recentemente dichiarato in un’intervista a livescience.com: “All’inizio potrà sembrare bizzarro. Anni fa anche i matrimoni tra persone di razze differenti e dello stesso sesso erano vietati o venivano visti come un tabù, ma in pochi anni anche queste forme di unioni verranno accettate dalla società”. Il dato è confermato da Henrik Christensen, docente di robotica all’Università di Stoccolma e fondatore di European Robotics Research Network, il quale afferma che: “Esistono già adesso una vasta serie di androidi maschili e femminili identici agli esseri umani. Possono muoversi, parlare ed eccitarsi. Sono stati creati per dare piacere. Entro cinque anni al massimo la gente comincerà a far sesso con i robot”. Mentre noi ci stiamo ancora a chiedere se possono considerarsi lecite le unioni gay, questo è il futuro che si prepara per noi, che scavalcherà la pornografia e diventerà completamente ‘autogestito’, nel senso che non vi sarà più bisogno di un partner umano, né reale, né virtuale.

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Una intervista sulla Eiaculazione Precoce

PORNOGRAFIA E MINORI

Concludo questa relazione con un cenno alla pornografia minorile, che è il problema più grande nel campo più generale della vendita del corpo a scopo di prostituzione. I bambini infatti cominciano col guardare la pornografia adulta su Internet per poi scoprire i siti dove si trovano immagini di ragazzi della loro età. Alcuni di questi giovani consumatori di pornografia online hanno subito abusi sessuali e cercano dunque online immagini che servono a ‘normalizzare’ la loro esperienza.
Proprio nell’età in cui la sessualità sta emergendo, gli adolescenti ed i pre-adolescenti possono infatti cominciare ad avere delle fantasie sessuali ispirate al porno o ad attuare comportamenti sessuali basati sulle immagini viste on line (es. Sesso di gruppo). Le statistiche dell’Internet Filter Review ci dicono infatti che il primo contatto dei ragazzi con la pornografia on line avviene a 11 anni. Il 90% dei ragazzi fra gli 8 ed i 16 anni dichiara di aver visto materiale pornografico online, spesso attraverso link creati con i personaggi dei cartoni come Pokemon o Action Man.

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Dr. Walter La Gatta

PREVENZIONE

Allo stato attuale, sembra impossibile, tecnicamente, impedire ai ragazzi di vedere la pornografia on line. In Australia ad esempio si sono spesi oltre 100 milioni di dollari per costruire dei filtri capaci di difendere le famiglie dalla pornografia in rete. Si è visto così che i ragazzi più esperti nella tecnologia hanno disattivato immediatamente questi filtri con un piccolo software che si è diffuso più velocemente di un virus informatico. E allora, dal momento che, tecnicamente, sembra impossibile evitare che i ragazzi vengano a contatto con materiale pornografico per via telematica, premesso che nessun intervento può essere più efficace dei consigli di un genitore bene informato sulle attività che svolge in rete un minore, molto può fare anche la scuola, introducendo l’argomento ‘sessualità su Internet’ in specifiche lezioni di educazione sessuale.
Si potrebbe così spiegare che la sessualità adulta è una cosa diversa da quella rappresentata dalla pornografia

ULTIME NOTIZIE: IL PORNO ON LINE È IN CRISI ?

Ad Ottobre del 2005 i siti porno rappresentavano il 16,9% del traffico sul Web americano, oggi essi riguardano solamente l’11,9% della Rete, con un calo del 33%. (Fonte: La Repubblica Nov. 07). Cosa può averlo sostituito? La risposta si trova nel grande successo di Facebook nel pubblico giovanile.
Il sito è nato come una comunità ristretta, riservata agli studenti di università e licei di tutto il mondo. L’amministratore delegato di Facebook è Mark Zuckerberg, 25 anni, che ha fondato il sito nel 2004, quando era studente ad Harvard. Dal luglio 2007 Facebook è cresciuto, al punto di diventare uno tra i dieci siti più visitati al mondo. Lo frequentano giovani che hanno un’età compresa fra i 18 ed i 24 anni.
Chi frequenta questo sito, in questa fascia di età, visita, nella top list indicata in alcune ricerche, al secondo posto i motori di ricerca, poi i servizi di web mail e, solo al quarto posto i siti porno. Concludendo, più che pensare che la pornografia abbia esaurito la sua forza attrattiva sul pubblico, specialmente maschile, si può pensare che abbia cambiato forma di espressione, ad esempio trasferendosi sui cellulari (molti ragazzi oggi consumano e addirittura producono film porno, che poi condividono appunto su siti come Facebook).

Walter La Gatta

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Psicolinea.it © Nov. 07


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