Il libro rosso di Carl Gustav Jung

Qualche giorno fa (il 7 Ottobre) è stato presentato, con grande clamore, presso il Rubin Museum, un libro che si annuncia davvero interessante. Si chiama “Liber Novus” ed è composto di 205 pagine manoscritte, oltre ad elaborate illustrazioni, raffiguranti simboli buddisti e figure mitologiche, rilegato in pelle rossa. E’ un lavoro inedito di Carl Gustav Jung, collega e poi rivale di Sigmund Freud.

Scritto fra il 1914 ed il 1930, il “Libro Rosso” come lo aveva soprannominato lo stesso Jung, è considerato fondamentale nell’esplorazione del suo inconscio. Dopo la morte di Jung, nel 1961, la famiglia decise di conservare il libro in una cassetta di sicurezza. L’opposizione alla pubblicazione, condivisa dallo stesso Jung, era data dal fatto che nel libro si possono trovare riflessioni e incontri con strani personaggi, che potrebbero fornire un’immagine dello psichiatra al limite della schizofrenia, chiamando in causa la sua stessa reputazione scientifica. L’opera sarà esposta al Rubin Museum fino al 25 gennaio 2010.

La mostra coincide con la traduzione e pubblicazione del libro in lingua inglese, per l’editore W.W. Norton & Company. Negli Usa il prezzo è ancora piuttosto elevato (195.00 dollari); in Italia il libro sarà pubblicato da Bollati Boringhieri, non prima della fine del 2010.

Sebbene l’esistenza dell’opera fosse nota agli specialisti in materia, ben pochi ne avevano avuto accesso diretto, per cui certamente la consultazione di questo testo getterà nuova luce sulla genesi del lavoro di Jung e sullo sviluppo della psicologia moderna.

Fonte: BBC

Immagine: Rubin Museum

Dott.ssa Giuliana Proietti

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Un commento

  1. in effetti quest’uomo geniale solleva molti dubbi. sembra che abbia carpito quella linea di universo pertinente alla sfera spirituale con l’ausilio ed il conforto della fisica quantistica (Pauli). A volte sembra folle. quel suo parlare comodamente dell’aldilà, fino al dialogo con persone e personaggi morti, mi fa dubitare molto sulla sua sanità mentale. Stessa cosa per Stanislav Grof, che nasce in un ambiente assai razionalista per poi esplorare altri mondi. In un certo qual modo, anche Albert Hoffman, lo scienziato scopritore dell’ LSD è assai vicino a Jungh. Ambedue svizzeri di lingua tedesca. Grof cecoslovacco….insomma il grande e profondo respiro del cuore europeo del 900′

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