La nicotina ha dimostrato di essere in grado di aumentare l’apprendimento e la memoria, al punto da essere utilizzata per trattare soggetti con deficit cognitivi, come i pazienti affetti dall’Alzheimer o dal Parkinson, da schizofrenia o da deficit di attenzione e iperattività. Un problema chiave per mettere a punto nuovi farmaci a base di nicotina è che si sa molto poco dei meccanismi che stanno alla base del miglioramento delle capacità di apprendimento.
Un passo in avanti in tale direzione è stato fatto dai ricercatori della Vrije Universiteit di Amsterdam, che hanno scoperto importanti dettagli di come la nicotina regoli le proprietà di segnalazione delle circuitazioni neuronali che permettono un incremento della memoria. Queste proprietà di segnalazione, descritte sulla rivista “Neuron”, includono l’intensità delle connessioni con cui un neurone comunica con l’altro. Il risultato è stato raggiunto analizzando le proprietà elettrofisiologiche di neuroni in sezioni di cervello di topo trattate con nicotina o con farmaci che prevengono l’azione della stessa sostanza.
In particolare, sono stati analizzati neuroni della corteccia prefrontale, che sovrintendono all’apprendimento e alla memoria. È noto che la nicotina migliora l’apprendimento attivando i recettori per il neurotrasmettitore acetilcolina.
Nello studio si è trovato che attivando tali recettori, la nicotina influenza un processo noto come spike-timing-dependent potentiation che governa le variazioni nella intensità di segnalazione tra i neuroni. Inoltre, i ricercatori hanno osservato gli effetti della sostanza su alcuni tipi specifici di neuroni, chiamati GABAergici, nei centri dell’apprendimento.
I ricercatori hanno anche scoperto i dettagli chiave dei meccanismi con i quali differenti tipi di interneuroni nella corteccia prefrontale vengono eccitati dalla nicotina.
Fonte: Le Scienze
Immagine: Nicotina
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
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