L’uomo: un errore biologico?

La religione ci ha spiegato che noi donne siamo nate dalla costola di un uomo e da allora molti uomini di cultura e di scienza hanno cercato di dimostrare che la donna fosse utile solo per il sesso e la prole, dal momento che non poteva servire ad altro. Poi venne il femminismo e ci è piaciuto dire, forse senza troppa convinzione, che l’uomo era un ‘errore biologico’. Oggi leggiamo invece la notizia che si potrà ottenere lo sperma dal midollo della donna, per cui l’uomo sarà superfluo… In poco più di trenta anni la scienza ha voluto stupirci con effetti speciali, tanto che, quasi quasi, dispiace un po’ avere accanto un compagno che, non serve praticamente a niente: vale meno di un fuco!

Ma veniamo alle cose serie. Ecco la ricerca, tratta da Repubblica:

Nella rivista Reproduction il Professor Karim Nayernia e la sua équipe avevano annunciato di aver creato i progenitori degli spermatozoi, a partire da cellule staminali prelevate dal midollo osseo di quattro volontari e fatte crescere in tessuti muscolari. Ora Nayernia e i suoi colleghi della Northeast England Steam Cell Institute di Newcastle, hanno aggiunto un’informazione: nei laboratori di Gottingen, in Germania, l’équipe di studiosi sta conducendo un altro esperimento su topi femmina per valutare la possibilità di ottenere sperma dal loro midollo spinale. La ricerca sta ottenendo risultati sorprendenti. Facendo crescere in laboratorio le cellule genitrici estratte dal midollo, e addizionandole di vitamina A, gli scienziati hanno riscontrato la produzione di cellule spermatogonali, ovvero cellule che dovrebbero evolvere in sperma. Tra qualche mese l’esperimento potrebbe essere esteso a delle volontarie. Ed è per questo che il professor Nayernia ha chiesto di poter proseguire i test presso il laboratorio di Newcastle, quello stesso dove è stato clonato il primo embrione umano.
Lo scopo originario della ricerca era quello di restituire la fertilità a uomini che l’avessero persa a causa di trattamenti terapeutici contro il cancro. L’orizzonte si è adesso vertiginosamente ampliato e quasi ribaltato: l’ipotesi della creazione di un embrione a partire da materiale genetico appartenente a due donne si fa a questo punto molto più vicina. Queste implicazioni preoccupano lo scienziato autore della ricerca. Infatti, la necessaria cautela di fronte a studi che sollevano questioni così importanti di etica, potrebbe indurre il governo britannico a bloccare la sua ricerca oppure a sospendere l’uso di trattamenti terapeutici basati sugli esperimenti condotti dalla sua équipe. Altri studiosi, comunque, rimangono scettici sugli esiti finali di questi test. Un invito alla prudenza arriva dal Professor Harry Moore, dell’Università di Sheffield, preoccupato dalle mutazioni genetiche permanenti che queste manipolazioni di cellule staminali potrebbero innescare. Ma l’obiezione più forte arriva da Robin Lovell Badge, del National Institute of Medical Research di Londra ed è condivisa da altri esponenti del mondo scientifico che fanno notare come per la formazione dello sperma sia indispensabile il cromosoma Y, di cui è dotato esclusivamente il patrimonio genetico dell’uomo. La sola matrice femminile, pertanto, potrebbe non bastare all’autoproduzione delle cellule spermatiche.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Immagine:

Euthman, Flickr

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