Michelangelo e i messaggi cifrati sulla sessualità
Michelangelo Buonarroti avrebbe nascosto numerosi messaggi in codice su nozioni pagane relative alla sessualità femminile all’interno del soffitto della Cappella Sistina: lo sostiene, in uno studio appena pubblicato, un team di studiosi brasiliani. In particolare, gli autori si riferiscono alle otto teste di montone, complete di corna, ritenendole rappresentazioni dell’anatomia riproduttiva femminile (cioè utero e tube di Falloppio).
Secondo gli autori, l’intenzione di Michelangelo potrebbe essere stata quella di esaltare la potenza e il valore della sessualità della donna come fattrice e nutrice, in un momento in cui la Chiesa cattolica romana era invece profondamente ostile a tali nozioni e stava ancora discutendo se le donne avessero, o no, un’anima. I ricercatori sottolineano che ogni testa poggia su un triangolo rivolto verso l’alto, considerato un antico simbolo pagano per il fallo. “Crediamo che la posizione in cui la punta dei triangoli (simbolo maschile) viene allineata con le teste di montone (l’utero) possa in effetti rappresentare il diretto contatto sessuale tra i simboli maschili e femminili”, scrivono gli autori su Clinical Anatomy.
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Gli studiosi brasiliani hanno anche studiato la parte centrale del famoso affresco della Cappella Sistina, quello dove Michelangelo raffigura la Creazione di Eva. Al centro esatto del dipinto, Eva alza le braccia implorante, creando una forma a V perfetta, che i ricercatori pensano possa rappresentare niente altro che il simbolo pagano della vagina.
Questo significherebbe dunque che nel centro esatto della Cappella Sistina Michelangelo possa aver posto un simbolo femminile pagano, allo scopo di esaltare il valore femminile, che in quel momento era ampiamente trascurato dalla Chiesa cattolica. Al contrario, dicono gli autori dello studio, Michelangelo era un appassionato cultore di arte greco-romana e “idolatrava tutti gli insegnamenti associati al femminino sacro.” Mentre il potere delle donne in quanto sorgente di vita era considerato sacro nel mondo pagano, la chiesa cattolica tendeva piuttosto a valorizzare gli aspetti maschili.
Il Buonarroti, come altri artisti del suo tempo, disegnava spesso figure anatomiche o allusioni sessuali, come forma di insulto ai suoi committenti, senza che essi se ne rendessero conto. Gli studiosi brasiliani interpretano questo modo di fare come un segno di ribellione artistica; Michelangelo, nel caso della Sistina, aveva infatti accettato l’incarico di dipingere il soffitto con grande riluttanza, perché egli si considerava prima di tutto uno scultore. Il lavoro lo impegnò quattro anni, dal 1508 al 1512.
Dr. Walter La Gatta
Fonte: de Campos, Deivis and Malysz, Tais and Bonatto-Costa, João Antonio and Jotz, Geraldo Pereira and de Oliveira Junior, Lino Pinto and Wichmann, Jéssica Francine and Goulart, Guilherme Reghelin and Stefani, Marco Antonio and da Rocha, Andrea Oxley, The hidden symbols of the female anatomy in Michelangelo Buonarroti’s ceiling in the Sistine Chapel, Clinical Anato
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Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche e Umbria
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