Molestie sessuali: cosa sono, come riconoscerle

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Le molestie sessuali: cosa sono?

Le molestie sessuali riguardano un comportamento indesiderato, di natura sessuale, che ha lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona, o di creare un clima ostile, intimidatorio, degradante, offensivo ed umiliante.

Quale è il confine fra avance e molestia?

La parola chiave è “comportamento indesiderato”. Una persona può acconsentire o accettare determinati comportamenti e parteciparvi attivamente anche anche se sono offensivi, immorali o discutibili. La condotta sessuale è da considerarsi molestia quando è indesiderata. Una richiesta di appuntamento, un commento sessuale, uno scherzo possono in alcune circostanze essere accettati ed in altre no: il consenso va ricercato ogni singola volta.

Quali sono i tipi di molestie sessuali?

Le molestie sessuali riguardano i seguenti comportamenti indesiderati:

. Violenza effettiva o tentata o violenza sessuale;
· Pressione per favori sessuali;
· Carezze, abbracci, pizzichi, baci, sfioramenti;
· Gesti sessuali;
· Lettere, telefonate o invio di materiali di natura sessuale;
· Fischi di apprezzamento;
· Massaggi (non desiderati) al collo;
· Mostrare i genitali o strusciarli sul corpo di una persona;
· Guardare una persona dall’alto in basso in segno di ammirazione;
· Fissare qualcuno;
. Bloccare il passo a qualcuno;
· Seguire una persona;
· Fare regali personali a qualcuno;
· Mostrare immagini sessuali;
· Fare gesti sessuali con le mani o i movimenti del corpo;
· Fare espressioni facciali ammiccanti, lanciare baci o leccarsi le labbra;
. Avvicinarsi eccessivamente a qualcuno.

Le molestie sessuali possono essere anche espressioni verbali indesiderate:

. Riferirsi ad un persona adulta come se fosse una bambina, una bambola o una persona “cara”;
· Fare pettegolezzi sulla vita sessuale di una persona;
· Fare commenti sessuali sul corpo di una persona;
· Fare commenti o allusioni sessuali;
· Trasformare le discussioni di lavoro in argomenti sessuali;
. Fare pressione nella richiesta di appuntamenti;
· Fare battute e commenti su argomenti sessuali;
· Raccontare barzellette o storie sessuali;
· Fare domande personali sulla vita relazionale o sessuale.

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Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
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Quanto sono diffuse le molestie sessuali sul posto di lavoro?

Una indagine (Agosto 2016) condotta nel Regno Unito dal Trade Union Congress (TUC) ha mostrato che le molestie sessuali sul posto di lavoro sono ancora molto diffuse, nonostante la normativa che le vieta. Nel 2016 più della metà (52%) delle donne e quasi due terzi (63%) delle ragazze ha subito molestie sessuali sul posto di lavoro.

Quattro su cinque donne (79%) hanno tuttavia dichiarato che non ne avrebbero parlato col proprio datore di lavoro. Lo studio ha esaminato più di 1.500 donne, scoprendo che il 35% ha ascoltato commenti di natura sessuale riguardanti le proprie colleghe, mentre sono state oggetto diretto di scherzi e battute indesiderate di tipo sessuale il 32% del campione.

Quasi 1/4 delle donne intervistate ha dichiarato di aver sperimentato toccatine indesiderate, mentre un quinto ha ricevuto avances sessuali vere e proprie. In 9 casi su 10, l’autore delle molestie è un collega di sesso maschile, e quasi 1 volta su 5 è un dirigente della vittima. Ben 4 donne su 5 hanno detto che non avrebbero segnalato la molestia sessuale al loro datore di lavoro, perché non si aspettavano alcun cambiamento a seguito della denuncia.

Quasi i 3/4 delle donne che avevano denunciato le molestie sessuali hanno infatti riferito che non vi era stato alcun cambiamento positivo. Il 16% ha detto di aver ricevuto un trattamento addirittura peggiore sul posto di lavoro, rispetto a prima della denuncia.

Quali sono le conseguenze per le donne molestate?

Le donne molestate possono sperimentare una serie di conseguenze negative, compresi problemi di salute fisica e mentale, interruzioni di carriera e guadagni inferiori. Inoltre, le molestie sessuali possono limitare o scoraggiare le donne dall’avanzare in carriere più remunerative e possono contribuire al persistente divario salariale di genere.

Le molestie sessuali possono infine intersecarsi con altre forme di discriminazione sulla base dell’etnia, dell’orientamento sessuale, dell’età, della disabilità o semplicemente del genere sessuale. Infatti, sul lavoro possono esservi anche discriminazioni di genere, senza le tipiche avances: quando, ad esempio, si molesta una persona solo in quanto donna.

La ricerca suggerisce che solo un piccolo numero di coloro che subiscono molestie (una persona su dieci) denuncia formalmente le molestie subite, a causa della mancanza di strumenti di reclamo accessibili, semplice imbarazzo, o paura di ritorsioni (Cortina e Berdahl 2008).

Perché è stato importante il movimento MeToo?

In anni recenti il movimento #MeToo ha aumentato la visibilità delle molestie sessuali e le influenze negative che questi indesiderati comportamenti portano nella vita di una persona.

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Quali lavoratrici, in particolare, subiscono molestie sessuali?

Nel 2015 l’Ente americano EEOC ha convocato una Task Force per studiare le molestie sul posto di lavoro e capire meglio perché le molestie sono così diffuse al lavoro e cosa può essere fatto per prevenirle.  Si è visto così che sono particolarmente a rischio le persone che:

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• Ricevono delle mance

Lavoratori nel settore “alloggi e servizi di ristorazione” cioè personale di sala e ai piani che ricevono  spesso delle mance, hanno una percentuale significativamente maggiore di ricevere molestie  (Frye 2017 ).

• Lavorano in un contesto isolato

Molti lavoratori, come custodi, addetti alle pulizie, lavoratori alberghieri e lavoratori agricoli, che lavorano spesso in spazi isolati, riportano percentuali di molestie sessuali e aggressioni più elevate della media (Fernández Campbell 2018, Yeung e Rubenstein 2013, Yeung 2015). L’isolamento rende le cose più facili per gli abusanti che possono sentirsi incoraggiati dalla mancanza di testimoni (Feldblum e Lipnic 2016).

• Non hanno lo status di immigrato regolare o un permesso di lavoro 

I lavoratori privi di documenti o quelli con visto temporaneo possono essere particolarmente a rischio di molestie e aggressioni: nell’agricoltura, nelle fabbriche, nel lavoro domestico e servizi di pulizia  (Bauer e Ramirez 2010, Hegewisch, Deitch e Murphy 2011, Yeung e Rubenstein 2013, Yeung 2015). La maggior parte di questi lavoratori non denuncia le molestie e le violenze per non mettere a rischio il loro status di immigrati. (Bauer e Ramirez 2010, Smith, Avendaño e Ortega 2009).


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• Lavorano in un luogo a prevalenza maschile

Le donne che lavorano in occupazioni in cui sono una piccola minoranza (Willness, Steel e Lee 2007) o in ambienti incentrati su compiti tradizionalmente maschili (Fitzgerald et al., 1997), possono essere particolarmente vulnerabili alle molestie e alle violenze. Uno studio del National Defense Research Institute del 2014 sulle violenze sessuali e le molestie nelle Forze Armate ha stimato che il 26% delle donne che vi lavora ha subito molestie sessuali o discriminazioni di genere nell’ultimo anno. Uu altro studio della National Academy of Sciences ha documentato alti livelli di molestie nei confronti del personale femminile che insegna nei dipartimenti universitari di scienze, ingegneria e medicina (National Academy of Sciences 2018).

• Lavorano in un ambiente con forti squilibri di potere

Data la minore probabilità che le donne occupino posizioni “senior”, questi luoghi sono un fattore di rischio per le molestie e le violenze sessuali. Il personale più giovane può essere soggetto a comportamenti irrispettosi da parte di soggetti che possono permettersi di non rispettare i regolamenti interni  (Feldblum e Lipnic 2016).

Questi fattori di rischio strutturali spesso si intersecano e sono esacerbati dal razzismo e dalla discriminazione sulla base dell’età, della disabilità, del genere sessuale, o dell’etnia. Inoltre, lavorare in posti di lavoro a basso salario può comportare un rischio più elevato di molestie (Sepler 2015): è probabile infatti che chi prende una paga minima lavori in aziende  piccole, non sindacalizzate, senza meccanismi di denuncia ufficiali. Guadagnare poco può anche rendere più difficile per un lavoratore lasciare il lavoro, o rischiare di perderlo, presentando un reclamo.

Dr. Giuliana Proietti

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