Studi sul desiderio sessuale

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Masters e Johnson, descrivendo il ciclo della risposta sessuale umana, [Masters WH, Johnson, 1966] ne parlano come di un processo universale, lineare, composto da quattro fasi, sulla base di alcuni cambiamenti fisiologici: eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione.

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Kaplan [Kaplan HS., 1977-1979] e Lief [Lief HI, 1977] hanno modificato il modello di Masters e Johnson con l’aggiunta della fase iniziale del desiderio, che hanno descritto rispettivamente come “un appetito” o “una disponibilità all’attività sessuale”.

Anche se la Kaplan ha riconosciuto alcune delle complessità coinvolte nella risposta sessuale (ad esempio, che alcune esperienze sessuali potrebbero talvolta verificarsi in assenza di desiderio), molte interpretazioni del modello Masters e Johnson / Kaplan usati nella ricerca considerano il desiderio come un prerequisito per l’eccitazione, che si verifica indipendentemente dal contesto, e si manifesta sotto forma di pensieri sessuali spontanei.

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Questa interpretazione è stata criticata da alcuni ricercatori che hanno messo in dubbio l’applicabilità del modello lineare alle esperienze sessuali nella vita reale (cioè che le risposte genitali siano prevalenti sul contesto) [Laan E, Both S., 2008; Hayes RD., 2011] .

Modelli più recenti della risposta sessuale hanno contestato questa visione tradizionale, sostenendo che il desiderio non è spontaneo, ma dipende dal contesto [Laan E, Both S., 2008; Both S, Everaerd E, Laan E., 2007]. I modelli della motivazione incentivata applicati alla sessualità propongono che gli stimoli sessuali provochino l’eccitazione, la quale poi si traduce in desiderio sessuale. Questi modelli sottolineano che gli stimoli sessuali possono assumere la forma di segnali sensoriali (ad esempio, da parte di un/una partner sessuale) o pensieri interiori, in cui il desiderio rappresenta il riconoscimento cosciente dell’eccitazione sessuale provocata dal contesto [Laan E, Both S., 2008; Both S, Everaerd E, Laan E, 2007; Toates F., 2009] .

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Basson [Basson R., 2000] ha applicato questo modello riferendosi a donne che decidono di avere rapporti sessuali per motivi diversi dal soddisfare il desiderio sessuale (ad esempio per conservare una buona intimità con il partner). In questo caso le donne avvertivano il desiderio sessuale solo dopo aver sperimentato la stimolazione e l’eccitazione.

Anche se quello che potrebbe essere chiamato “desiderio reattivo” (vale a dire, il desiderio innescato da uno stimolo o dal contesto, in contrasto con il desiderio interno / spontaneo) è stato teorizzato soprattutto per quanto riguarda la sessualità delle donne [Brotto LA., 2010;Both S, Everaerd E, Laan E.2007; Bancroft J, Graham CA., 2011 ], le ricerche indicano che il desiderio risponde al contesto anche negli uomini [Brotto LA., 2010] . In uno studio di focus group, gli uomini hanno indicato che il desiderio potrebbe seguire piuttosto che precedere l’eccitazione, e che i fattori contestuali (per esempio, il desiderio della partner) potrebbero migliorare o inibire il desiderio e l’eccitazione [Janssen E, McBride KR, Yarber W, Hill BJ, Butler SM., 2008] .

Gli uomini hanno indicato una notevole sovrapposizione tra l’eccitazione e il desiderio e descritti i collegamenti eccitazione-desiderio in modo diverso per le attività sessuali solitarie o condivise con altra persona [Janssen E, McBride KR, Yarber W, Hill BJ, Butler SM., 2008] . In una revisione globale della ricerca sul desiderio sessuale degli uomini, Brotto [Brotto LA., 2010] ha sottolineato le somiglianze di genere nei risultati delle ricerche sul modo in cui il desiderio è vissuto, compresa la varietà di trigger contestuali per il desiderio e l’esperienza contemporanea di eccitazione psicologica e desiderio. In questo senso, l’idea che il desiderio possa seguire l’eccitazione sembra rilevante anche per la sessualità maschile, superando il concetto di desiderio spontaneo per l’uomo e di desiderio procurato per la donna [Meana M., 2010] .

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Che cosa serve realmente a determinare il desiderio sessuale? La maggior parte degli studi si sono occupati dell’eccitazione sessuale dopo l’esposizione ad alcuni stimoli erotici  [van Anders SM, Brotto L, Farrell J, Yule M. , 2009;  Chivers ML, Bailey JM., 2005]. Pochi studi hanno messo a confronto varie modalità di stimoli, scoprendo che sono più efficaci i film in cui gli incontri sessuali sono consensuali piuttosto che forzati [Peterson ZD, Janssen E., 2007] , così come quelli che si svolgono in un clima positivo piuttosto che ansiogeno e aggressivo [Peterson ZD, Janssen E., 2007 ].

Graham et al. [Graham CA, Janssen E, Sanders SA., 2000] hanno rilevato che le donne riportano un maggiore desiderio per il sesso verso il partner dopo un film erotico piuttosto che dopo una fantasia. Al contrario, Toledano e Pfaus [Toledano R, Pfaus J., 2006 ] hanno scoperto che le donne sentono maggiore desiderio sessuale e eccitazione dopo una fantasia erotica piuttosto che dopo un film erotico, mentre gli uomini riportano simili livelli di desiderio e di eccitazione per entrambi gli stimoli. I risultati dunque sono ancora contrastanti.

Il desiderio sessuale, così come l’ansia, è stato definito “di tratto” o “di stato”, suggerendo che nel primo caso esso faccia parte della personalità e sia dunque sempre presente, mentre nel secondo caso sia dovuto a situazioni contestuali che lo determinano [ancroft J, Graham CA, 20011; Heiman JR, Rupp H, Janssen E, Newhouse SK, Brauer M, Laan E.2011] . Nonostante il fatto che il desiderio “di tratto” sia stato concettualizzato come immutabile, la ricerca suggerisce che anche esso può essere influenzato da variabili esterne, quali eventi particolari della vita (ad esempio, la gravidanza), fattori relazionali o stress [Aslan G, Aslan D, Kizilyar A, Ispahi C, Esen A., 2005-31] .

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Alcuni studi hanno provato a chiedere ai partecipanti alla ricerca quale fosse stato il loro livello di desiderio sessuale nel mese precedente [Rosen R, Brown C, Heiman J, Leiblum S, Meston C, Shabsigh R, Ferguson D, D’Agostino R , 2000; Spector IP, Carey MP, Steinberg L., 1996]. Ovviamente questi dati risultano falsati dal tono dell’umore che i partecipanti vivono nel momento in cui forniscono la risposta, o dall’eccitazione dovuta a recenti esperienze sessuali.

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Interessanti differenze riguardano il sesso solitario o il sesso a due. L’obiettivo di questi comportamenti infatti può essere molto diverso: un conto è cercare, ad esempio, di attenuare la tensione sessuale, un conto è il desiderio di intimità erotica con un’altra persona [Spector IP, Carey MP, Steinberg L., 1996; Goldhammer DL, McCabe MP., 2011]. Anche in questo caso il concetto di desiderio sessuale non appare assimilabile ad entrambi i comportamenti.

Si è poi cercato di studiare l’eccitazione erotica proveniente dalle sole fantasie, generate da filmati, fotografie, testo scritto e testo parlato [Graham CA, Janssen E, Sanders SA., 2000;Heiman JR., 1980;Laan E, Everaerd W, van Berlo R, Rijs L, 1995].  Si è visto che la fantasia da sola produce un’eccitazione minore rispetto ad altri stimoli ambientali e che c’è una differenza fra il poter attingere a fantasie molto ampie [Graham CA, Janssen E, Sanders SA., 2000;Heiman JR., 1980; Smith D, Over R., 1987 ] o a specifiche fantasie [Julien E, Over R, 1988; Koukounas E, Over R., 1997] . Quando si può attingere ad una gamma veramente ampia di fantasie, questo limita la concentrazione e le cose non vanno meglio con un minor numero di fantasie cui attingere (sebbene questo consenta una maggiore concentrazione, le preferenze individuali potrebbero impedire l’eccitazione, se i contenuti non sono di proprio gradimento).

Nonostante il fatto che la fantasia susciti generalmente minore eccitazione rispetto agli stimoli sessuali, essa è il mezzo più comunemente utilizzato nella ricerca sessuologica, visto che suscita comunque alti livelli di eccitazione. Recentemente, è stato introdotto un nuovo metodo per suscitare l’eccitazione sessuale a fini di studio ed è l’ Imagined Social Situation Exercise (ISSE) [Goldey KL, van Anders SM, 2011] . Nell’ ISSE, i partecipanti immaginano un incontro sessuale con un’altra persona positiva e rispondono a domande di tipo aperto sull’ incontro immaginato. L’ISSE a differenza degli stimoli tratti da film, immagini e storie, che possono richiedere ad alcuni individui di visualizzare o leggere argomenti non graditi, permette ai partecipanti di selezionare le caratteristiche di una persona o di una situazione che rifletta le proprie preferenze [Laan E, Everaerd W, van Bellen G, Hanewald G., 1994;Janssen E, Carpenter D, Graham CA., 2003] evitando di reificare rappresentazioni negative, omogenee o stereotipate di persone o attività sessuali [Goldey KL, van Anders SM, 2011].

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Fonte:
Goldey, K. L. and van Anders, S. M. (2012), Sexual Arousal and Desire: Interrelations and Responses to Three Modalities of Sexual Stimuli. Journal of Sexual Medicine, 9: 2315–2329. doi: 10.1111/j.1743-6109.2012.02845.x

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