Gli effetti psicologici dell’acne

Gli effetti psicologici dell’acne

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L’acne non è in sé una malattia pericolosa, ma pericolosa può essere l’interiorizzazione dello stigma sociale che si viene a creare intorno ad essa. Questo può generare effetti dannosi destinati a durare nel tempo, soprattutto fra le donne.

Una ricerca recente condotta dalla Università di Limerick, in Irlanda, e pubblicata su PLOS One, ha indagato gli aspetti psicologici di 271 soggetti che avevano avuto l’acne in adolescenza. Le loro risposte hanno rivelato che la sensazione provata era quella dello stigma sociale, a causa della loro “faccia da pizza”.

Sentivano, in altre parole, di suscitare il disgusto degli altri e questo causava loro ansia e depressione. Molte persone hanno rivelato di aver avuto anche altri disturbi fisici per queste ragioni, come disturbi del sonno, mal di testa e problemi gastrointestinali. Le donne hanno riportato una maggiore compromissione della loro qualità della vita e hanno mostrato un numero maggiore di sintomi rispetto ai maschi. Anche la severità dell’acne era importante; i casi peggiori hanno riportato peggiore qualità di vita e maggiore sofferenza psicologica.

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L’acne, del resto, è uno dei problemi più grandi per gli adolescenti. Non solo essa causa dolore e fastidio (con l’acne perfino sorridere o mangiare può risultare difficoltoso, se i foruncoli sono molto grandi e concentrati intorno alla bocca), ma comporta anche un importante disagio psicologico.

Il vissuto di un adolescente con il viso ed altre parti del corpo devastate dall’acne è di tipo altamente depressivo, fobico ed evitante. Stare in gruppo con gli amici, farsi ritrarre in fotografia, indossare un costume da bagno, possono diventare situazioni insostenibili.

La timidezza e l’inibizione sociale derivanti dal problema dell’acne possono influire anche su altri versanti, causando ad esempio una diminuzione del rendimento scolastico, l’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti o alcoliche, comportamenti sociopatici.

Tutto ciò accade perché gli adolescenti sono molto interessati al loro aspetto fisico e dunque avere l’acne li rende particolarmente vulnerabili. Non sempre a questo problema viene data la necessaria importanza: gli adulti sanno che si tratta di un disagio passeggero che in genere non lascia traccia di sé, per cui non si adoperano per aiutare i ragazzi a superare questo difficile momento della loro vita.

D’altra parte è anche vero che gli adolescenti attribuiscono un’importanza esagerata ad ogni piccolo difetto fisico : qualsiasi sciocchezza diventa elemento di disagio sociale perché ci si sente al centro dell’attenzione e si pensa che le persone non abbiano di meglio da fare, se non osservare e commentare l’aspetto degli altri.

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Cosa può fare un adolescente per risolvere il problema dell’acne?

  • Andare da un dermatologo : esistono molte terapie per la cura dell’acne, che se anche non sono del tutto risolutive, possono sicuramente aiutare a migliorare la situazione, soprattutto a livello di prevenzione;
  • Rivolgersi ad un centro estetico: oltre ai farmaci, molto efficaci sono alcuni trattamenti cosmetici. Un consiglio in questo campo può essere richiesto anche al dermatologo, oltre che all’estetista;
  • Non concentrare la propria attenzione sui volti perfetti di ragazzi e ragazze giovani proposti dalla TV (il trucco e le luci fanno miracoli!) ma confrontarsi con la maggioranza dei teen-agers ‘normali’, come i compagni di scuola;
  • Non dimenticare che, quando si è stressati, è abbastanza frequente che compaiano delle escrescenze sul viso, simili a rosacee o a veri e propri foruncoli, a qualsiasi età e anche se non si soffre di acne: lo stress provato per la propria acne instaura un circolo vizioso che ritarda la guarigione. Per questa ragione dunque è bene stare sereni e praticare tecniche di rilassamento oppure lo yoga.
  • Cercare di rafforzare l’autostima su altri campi in cui si possono esprimere le proprie potenzialità (sport, studio, ecc.) e mantenere i contatti sociali, anche se a volte possono essere un po’ pesanti da sopportare. Meglio ancora, cercare amicizie più solide e meno giudicanti;
  • Parlarne apertamente coi genitori: è vero che a volte non capiscono, ma se non si fa nulla per aiutarli, è impossibile che ci riescano: non sono degli dei onnipotenti e non sanno tutto dei figli, anche se vogliono lasciarlo credere. Dunque, ragazzi, provateci, non tenetevi tutto dentro: forse il solo parlarne potrebbe già aiutarvi a guarire.

Dr. Giuliana Proietti

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