Home » Il terapeuta giudicato dall’arredo del suo studio

2 thoughts on “Il terapeuta giudicato dall’arredo del suo studio

  1. Grazie della sua testimonianza. Non sempre però la “sensazione di parlare con un’amico/a” produce gli effetti terapeutici desiderati… Avere la sensazione di parlare con un’amico/a durante la psicoterapia infatti potrebbe portare il paziente a sottovalutare, o a non dare la giusta rilevanza, ai discorsi, alle osservazioni ed ai suggerimenti del “dottore”: a suo danno, naturalmente.
    …Ma ogni relazione terapeutica è un caso a sé e generalizzare è sempre sbagliato.

  2. Sono stata in cura per qualche mese da una psicoterapeuta e devo confermare che la primissima impressione positiva che ho avuto è stata da come aveva sistemato lo studio: invece di parlare da dietro la scrivania “da dottore”, come alcuni fanno, aveva arredato l’ambiente in maniera calda e messo una lunga poltrona ai cui estremi si sedevano lei ed il paziente. Invece di sentirmi “malata” o affrontata “frontalmente” mi sembrava di parlare con un’amica.

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