Le nuove sette malattie del DSM-5

Le nuove sette malattie del DSM-5

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E’ in uscita il nuovo DSM. La quinta e più recente revisione del manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, o DSM-5, è ricca di novità, il che significa che contiene nuove malattie, di cui presto sentiremo parlare.

La nuova versione del manuale dovrebbe essere pubblicata nel maggio 2013. Ecco le sette malattie che dovrebbero essere incluse nella nuova edizione:

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Disturbo ipersessuale

Questo disturbo prevede fantasie sessuali ricorrenti e intensi impulsi e comportamenti sessuali, che durano da almeno sei mesi. Gli estensori del manuale dicono che molte persone mostrano di avere comportamenti sessuali
“ricorrenti” e “fuori controllo”, anche se non sono di per sé socialmente devianti, come la pedofilia o il feticismo, che sono già inclusi nel DSM.

Altri sintomi di iper-sessualità comprendono il trascorrere troppo tempo su fantasie o comportamenti sessuali, o sperimentare un pensiero o un comportamento sessualmente eccessivo in risposta agli eventi stressanti della vita. Chi vive questa situazione cerca di controllare il proprio comportamento ma senza successo. Detto in altre parole, la sex addiction sta diventando ufficialmente una malattia: finora era una condizione psicologica riconosciuta, ma non ancora codificata nel manuale e dunque non ufficialmente una “malattia” (per la verità molti pensano che non esista e che sia difficile stabilire una differenza certificata fra il “molto” e il “troppo”).


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Disturbo disforico premestruale

Anche questa è una sindrome abbastanza conosciuta, quella pre-mestruale, con la quale ormai uomini (come osservatori) e donne (come soggetti che ne soffrono) hanno una certa familiarità. Il disturbo comporta sbalzi d’umore, tensione mammaria, desiderio di mangiare, affaticamento, irritabilità e depressione, nel periodo precedente le mestruazioni. Anche questa potrebbe diventare dunque una malattia vera e propria: un’arma a doppio taglio per le donne, che possono vedersi riconosciuto uno stato di malessere in certi giorni, ad esempio sul posto di lavoro, ma che potrebbero essere per questa ragione discriminate rispetto ad un collega uomo.

Binge Eating Disorder (disturbo da alimentazione incontrollata)

Il “binge eating disorder” riguarda il mangiare una quantità di cibo che è più grande di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un determinato periodo di tempo, in circostanze simili. Inoltre, una persona che soffre di questo disturbo sente di non avere alcun controllo sul cibo che ingerisce.

Il disturbo è di natura compulsiva. Ad esempio, mangiare fino a sentirsi male, per la grande quantità di cibo ingerito, anche senza avere fame. Questi episodi devono avvenire almeno una volta alla settimana per tre mesi. Differenza fra questo nuovo disturbo alimentare e la anoressia e bulimia dipende dal fatto che in questo caso non c’è vomito. Insomma, l’amico mangione che non perde occasione per farsi delle grandi abbuffate potrebbe essere interessato a questo disturbo.

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Disturbo post traumatico da stress in età pre-scolare

Il DPTS è stato incluso nel DSM nel 1980, e nel 1987 il manuale per la prima volta ha parlato di questo tipo di trauma nei bambini. Nel DSM-5 si desidera dunque discriminare fra i vari disturbi, a seconda dell’età del bambino.

Possono soffrire di questo disturbo ad esempio i bambini sotto i 6 anni che sono stati esposti alla morte, reale o minacciata, a livello personale o semplicemente come testimoni, oppure essere stati interessati (o testimoni) di lesioni o violenza sessuale, reale o minacciata. I bambini con questo disturbo potrebbero evitare situazioni che ricordano loro il trauma, isolarsi socialmente, avere difficoltà nella concentrazione o essere particolarmente irritabili.

Disturbo di apprendimento

Attualmente, non esiste una categoria del DSM per i disturbi generali di apprendimento. Gli esperti dicono che gli studenti con questo disturbo hanno difficoltà di apprendimento delle competenze di base scolastiche, o che le competenze acquisite non sono coerenti con l’età, le opportunità educative e le capacità intellettuali.

Questi disturbi interferiscono con l’apprendimento della lingua orale, della lettura, del linguaggio scritto o della matematica e colpiscono bambini non ritardati, ma che hanno una abilità media per il pensiero e il ragionamento.

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Sindrome da cessazione di uso di cannabis

Del periodo successivo alla cessazione dell’uso di sostanze, tra cui alcol e cocaina, si parla già nel DSM, ma ora si vuole includere anche la cessazione dell’uso di marijuana. Dopo la cessazione dell’uso di questa sostanza si possono osservare di cambiamenti fisici causati dalla rimozione della sostanza dal corpo: irritabilità, rabbia o aggressività, nervosismo o ansia, insonnia, diminuzione dell’appetito o perdita di peso, irrequietezza. Questi sintomi causano disagio significativo o compromissione in aree importanti della realtà sociale e professionale, oltre che in altre aree.

Hoarding Disorder (in italiano disposofobia o accumulo patologico o accaparramento compulsivo)

Il disturbo identifica le persone che hanno un bisogno intenso di accumulare grandi quantità di oggetti, al di là di ogni ragionevole necessità per loro, di solito nella misura in cui lo spazio disponibile nelle loro case e nei loro posti di lavoro viene gravemente compromesso.

Dr. Giuliana Proietti

Dr. Giuliana Proietti

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Fonte:
Hypersex to Hoarding: 7 New Psychological Disorders, Health news

Immagine:
Disposofobia, Wikimedia

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