Abuso e violenza: definizioni e differenze
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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
Abuso e violenza sono termini spesso utilizzati in modo intercambiabile, ma che hanno significati distinti e specifici. Entrambi descrivono comportamenti che ledono l’integrità fisica, psicologica, emotiva o sociale di una persona. Comprenderne le differenze è fondamentale per intervenire in modo efficace e prevenire situazioni di rischio.
Cosa si intende per “abuso”?
Il termine abuso deriva dal latino abusus, che significa “uso scorretto, eccessivo, smodato, illegittimo di una cosa o di un’autorità”. In ambito psicologico e sociale, si riferisce a una forma di sfruttamento o maltrattamento che può avvenire in diversi contesti (famiglia, lavoro, relazioni affettive). L’abuso implica una relazione di potere squilibrata, in cui una persona utilizza il proprio ruolo o autorità per danneggiare un’altra.
Quali sono le principali forme di abuso?
Le principali forme di abuso sono le seguenti:
- Abuso fisico: utilizzo della forza per infliggere dolore o lesioni (percosse, privazione di cure).
- Abuso psicologico: comportamenti che danneggiano l’autostima o il benessere emotivo (insulti, manipolazione, isolamento).
- Abuso sessuale: qualsiasi atto a carattere sessuale imposto senza consenso, spesso accompagnato da coercizione o minaccia.
- Abuso economico: il controllo delle risorse finanziarie per limitare l’autonomia di una persona.
- Abuso istituzionale: maltrattamenti o negligenza da parte di istituzioni (scuole, ospedali, carceri).
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Cosa si intende per “violenza”?
La violenza, dal latino violentia (forza brutale), è un’azione intenzionale che utilizza forza fisica, verbale o psicologica per imporre il proprio volere, causando danni o sofferenza a un’altra persona. È un atto spesso immediato e riconoscibile, caratterizzato dalla presenza di aggressività manifesta.
Quali sono le principali forme di violenza?
Le forme di violenza sono le seguenti:
- Violenza fisica: colpi, ferite, spintoni o qualsiasi forma di aggressione corporale.
- Violenza sessuale: qualsiasi atto sessuale forzato, incluso lo stupro.
- Violenza verbale: insulti, minacce o linguaggio offensivo volto a intimorire o degradare.
- Violenza psicologica: comportamenti che minano il benessere mentale della vittima.
- Violenza sociale: isolamento, discriminazione o esclusione forzata.
Qualche esempio:
– Esempi di Violenza verbale
. “Come puoi essere così stupido”?
. “Mi vergogno di essere tua madre”.
. “Non fai mai niente di buono.
. Se lo farai di nuovo, ti farò pentire di essere nato.
– Esempi di Violenza fisica
. Schiaffi
. Punzonature
. Spinte
. Comportamento sessuale indesiderato
– Esempio di Violenza psicologica
. Gaslighting – forma di manipolazione psicologica in cui una persona induce un’altra a dubitare della propria percezione, memoria o sanità mentale. Il gaslighter cerca così di ottenere potere e controllo, facendo sì che la vittima dipenda da lui per interpretare la realtà.
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Quali sono le differenze fra abuso e violenza?
L’abuso mostra una relazione malsana tra due persone, con una dinamica di potere dell’uno sull’altro, reale o percepita. La definizione di abuso è necessariamente vaga, in quanto l’abuso si manifesta in molti modi diversi e la violenza è uno di questi.
La violenza generalmente si riferisce all’atto di danneggiare un’altra persona, fisicamente o psicologicamente.
Più nello specifico, per differenziare i due termini occorre tenere conto di vari aspetti, fra cui:
Durata e contesto
- L’abuso è spesso un comportamento continuativo e reiterato nel tempo, che avviene in un contesto relazionale di potere o fiducia (ad esempio, tra genitore e figlio o partner).
- La violenza può essere un episodio isolato o parte di una sequenza, ma è più evidente e riconoscibile.
Modalità di azione
- L’abuso si manifesta attraverso strategie sottili o implicite, come manipolazione, controllo o negligenza.
- La violenza, al contrario, è esplicita, caratterizzata da un uso diretto della forza fisica o verbale.
Obiettivo
- Nell’abuso, l’obiettivo è il mantenimento del controllo o del potere sulla vittima.
- Nella violenza, il fine è spesso l’imposizione immediata della propria volontà o la punizione della vittima.
Percezione della vittima
- L’abuso può essere difficile da riconoscere, soprattutto nelle forme psicologiche o emotive, e può generare un legame traumatico (ad esempio, la sindrome da dipendenza affettiva).
- La violenza, essendo più visibile e traumatica, viene generalmente percepita in modo chiaro dalla vittima.
Quali sono le somiglianze fra “abuso” e “violenza”?
Abuso e violenza non sono termini mutuamente esclusivi: l’abuso può includere episodi di violenza e la violenza può verificarsi all’interno di una dinamica di abuso. Ad esempio, un partner abusante può alternare comportamenti di controllo psicologico a episodi di violenza fisica.
Perché è importante avere consapevolezza su questi argomenti?
Conoscere la distinzione tra abuso e violenza aiuta a identificare i segnali di allarme, a intervenire tempestivamente e a offrire sostegno alle vittime. Entrambi i fenomeni possono, infatti, avere conseguenze devastanti sul piano fisico, psicologico e sociale, e richiedono l’intervento di professionisti competenti.
Abusi e violenza sono diffusi anche in famiglia?
Si. La famiglia è purtroppo il luogo dove si consumano il maggior numero di violenze sui minori, e gli aggressori sono spesso identificati negli stessi genitori, fratelli, nonni o parenti più stretti.
La famiglia può essere dunque un luogo di sopraffazione e di abuso nei confronti delle persone più deboli. In passato questo problema era molto meno sentito, in quanto i minori non venivano tutelati e certi abusi, di tipo sessuale o di rigidità nell’educazione, erano più o meno considerati ‘normali’ ( vedi per esempio gli infanticidi, i fratricidi, l’incesto, il delitto d’onore ecc.).
Oggi si parla ad esempio di abusi anche per situazioni che, a prima vista, sembrerebbero del tutto innocue: ad esempio, tutto ciò che impedisce al minore qualunque sviluppo o realizzazione del proprio potenziale evolutivo è una forma di abuso.
Perché gli abusi sui minori sono così frequenti?
Sono frequenti anzitutto per una differenza nella forza fisica fra adulto e bambino o ragazzo, ma anche per il potere psicologico che può avere un adulto nei confronti del minore, soprattutto se genitore. Anche l’incapacità del genitore di tutelare i propri figli nella salute, nella sicurezza, nell’amore e nell’affetto, è un’altra forma di abuso nei confronti del minore.
Quali sono le cause principali di abusi e violenze?
La causa principale di queste situazioni al limite è stata spesso individuata nel disagio sociale ed economico delle famiglie appartenenti ai più bassi livelli sociali, ma purtroppo possiamo dire che la violenza e l’abuso domestico è un fenomeno trasversale ed interclassista, in quanto interessa tutti gli strati sociali.
Abusi e violenze possono essere commesse anche dai minori?
Si, la violenza minorile è in continua crescita, messa in atto da bande di adolescenti, che individuano fra i loro coetanei un soggetto debole e lo minacciano, attuando nei suoi confronti tutti i tipi di violenza e di sopraffazione (in questo caso l’abuso viene definito bullismo).
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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