Sera. Non sò perchè sono qua, non sò perchè scrivo, non sò se lei mi può aiutare, non sò se si intende di queste cose, forse no, ma volevo parlare, “confidarmi”, anche se non è adatta come parola, dato che la mia lettera la leggeranno a centinaia…Frequento il terzo anno di un tecnico per il turismo, ho 16 anni. Ed ho una dannata paura del buio. Non sò se considerarla addirittura fobia…ho letto che per considerarsi tale dovrebbero esserci seri attacchi di panico..è così? Ho questa paura da quando ero bimba, e ho notato che aumenta sempre di più quando sento di particolari delitti, certe sere non riesco ad addormentarmi per quanta è, altre invece no, ma sò che c’è sempre, lo sento. Ho sempre pensato, e penso tutt’ora che derivi da un mostro che vidi quando ero piccola in una serie televisiva che guardava e guarda tutt’ora mia mamma, “Streghe”, avrò avuto 5 anni o giù di li…tutt’ora quando mi capita di sentirne parlare mi prende l’ansia. Tutt’ora, la notte, nel buio, mi immagino il suo volto, ma non solo il suo…tanti volti, che non conosco, che non ho mai visto, ma li immagino…mi allarmo per ogni minimo rumore, e mi immagino delle figure che mi seguono, e corro per l’ingresso di casa spaventata…sagome di uomini, o donne, senza volto, tutte nere, o con un volto sconosciuto, che mi vengono dietro e non sò perchè….ed io scappo.Qualche tempo fa, non sò se due o tre mesetti, vidi uno speciale su una serial killer americana, non sò cosa mi stava passando per la testa…misi il canale, lo lasciai cinque minuti poi appena vidi la sua faccia mi voltai, quella notte non riucii a dormire quasi per nulla…il cuore mi batteva a mille, avevo il fiatone, e piangevo….Non riesco a spiegarmi qui, sarei sempre voluta andare da uno psicologo, per avere qualcuno a cui parlare di tutto, che magari ti aiuti…Ormai penso si sia capito, che non ho paura del buio in quanto tale, ho paura di ciò che si cela dietro, di tutto quello che si nasconde in lui..nessuno sa questo, no
Gentilissima,
Hai probabilmente sviluppato una fobia del buio, forse a cominciare da quel trauma che ben ricordi. Credo però che a questo contribuisca anche l’abitudine familiare a vedere certi films, senza alcuna protezione per i bambini, dove gli omicidi e le scene di violenza sono la regola e non l’eccezione. Una persona particolarmente sensibile, vedendo certe scene, può identificarsi con la vittima e poi sviluppare delle paure immotivate, confondendo fantasia e realtà. Credo che l’idea di rivolgerti ad uno psicologo possa essere giusta. Altre cose che penso potrebbero essere indicate: 1. parlarne con i genitori: a volte i genitori possono essere molto di aiuto quando i figli hanno bisogno di risolvere un loro problema. Forse non si sono accorti di questo tuo disagio, forse non ne avete parlato insieme in modo sufficiente. Prima di escludere questa possibilità dunque, prova a cercare un contatto con loro. 2. Spegnere la televisione per un certo periodo di tempo: in Tv, oltre ai filmacci che abbiamo detto, si parla di una serie di atti criminali, serial killer, infanticidi e quant’altro, come se quella fosse la realtà… Per fortuna non è così e tutto quel trash viene utilizzato nei contenitori televisivi solo per fare audience. Così, una cosa che magari è successa chissà dove nel mondo te la amplificano, te la fanno vedere come se in qualche modo ti potesse riguardare, in modo da suscitare emozioni e tenere incollati allo schermo milioni di telespettatori (il famoso “pubblico sovrano”… Mah!). Per questo, concediti una vacanza: almeno tre mesi senza vedere la TV. Solo musica, chat e film divertenti: anche questa non è la realtà, ma come “autoterapia” può funzionare.
Ciao e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE ROMA
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