Freud dopo il 1900: un saggio, un eroe
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Foto: Freud 1907
Nel periodo del massimo successo di Freud, tra gli anni ’10 e ’30, la personalità del fondatore della psicoanalisi fu trasformata dalla sua fama mondiale e dalle sofferenze fisiche causate dalla sua malattia incurabile.
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Le lettere del padre della psicoanalisi, come pure le testimonianze dei suoi discepoli, lo presentano come buon marito, padre, figlio, amico e medico: comprensivo, pieno di tatto nello scrivere lettere e nella scelta di doni, privo di ogni sorta di affettazione o teatralismo, come maestro capace di guidare un movimento in mezzo a circostanze difficili, e come uomo che affronta col massimo coraggio le sofferenze fisiche e la consapevolezza della morte incombente.
Lo psicoanalista dunque appariva a coloro che gli erano vicini come una rara personificazione di un saggio, o di un eroe.
Tratto da: Ellenberger, La scoperta dell’inconscio, Boringhieri
A cura di:
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
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